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ENTI E
MINISTERI
Liberalizzazioni, apertura del Commissario Ciolos
«Studieremo come adeguare i diritti al mercato». Intervento
a Vinitaly, il 46° Salone internazionale del vino di Veronafiere.
Alla conferenza stampa organizzata dal Cogeca, il commissario europeo
all’Agricoltura, Dacian Ciolos, si dice «pronto a ridiscutere
in modo pragmatico» la posizione adottata dal Consiglio dei ministri
dell’Unione europea, del 2007, che prevedeva l’abolizione
dei diritti di impianto dei vigneti, sull’onda di una liberalizzazione
molto ampia. Il vino attende le prime valutazioni del Gruppo di alto livello,
il prossimo 19 aprile a Bruxelles. E sulle politiche di sostegno all’agrifood
di qualità, entro la fine dell’anno le linee di intervento.
Il commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Ciolos, adotta una posizione
morbida sulla liberalizzazione dei diritti di impianto. Si dice «pronto
a ridiscutere in modo pragmatico» la posizione adottata dal Consiglio
dei ministri dell’Unione europea, del 2007, che prevedeva l’abolizione
dei diritti di impianto dei vigneti, sull’onda di una liberalizzazione
molto ampia.
È questo il messaggio di Ciolos dal palcoscenico internazionale
di Vinitaly, alla conferenza stampa organizzata dalla Cogeca (la rappresentanza
delle 38mila cooperative agricole europee, presieduta da Paolo Bruni).
«La gestione del mercato è oggi molto rapida e tutti noi
vogliamo mantenere la tendenza all’export per l’agroalimentare
di qualità, compreso il vino», ribadisce Ciolos. È
anche con questi scopi, oltre naturalmente a capire come potrà
articolarsi la proposta di riforma del settore vitivinicolo che la Commissione
dovrà avanzare entro la fine dell’anno al Parlamento di Strasburgo,
che il commissario rumeno ha istituito un Gruppo di Alto livello (il cui
vicepresidente è l’italiano Antonio Tajani). Non solo. Dalla
prima riunione del gruppo il prossimo 19 aprile, «emergeranno indicazioni
utili per capire quale sarà l’impatto sul mercato, nel caso
di abolizioni dei diritti di impianto», dice il commissario europeo.
Quello che succederà, comunque, è tutt’altro che scontato.
«Vi ricordo - rimarca Ciolos – che la decisione di abolire
i diritti di impianto è stata presa dalla maggioranza del Consiglio
nel 2007».
Quanto alla politica di promozione dell’agrifood di qualità,
per la quale l’Unione europea ha individuato la possibilità
di stanziare risorse ad hoc, il commissario si dice «pronto ad accogliere
qualsiasi proposta venga dagli stakeholder». Fra le possibili linee
di intervento a supporto dell’agroalimentare europeo di qualità,
quindi, nessuna preclusione nel sostenere anche il mercato intra-Ue.
Il fronte anti-liberalizzazione dei diritti di impianto si è ampliato
e comprende ora 14 Paesi, fra i quali i principali produttori di vino:
Italia, Francia, Germania, Spagna, Romania, Grecia, Portogallo, Repubblica
Ceca, Ungheria, Austria, Slovacchia, Lussemburgo, Cipro e Slovenia.
Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 83.14
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