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ENTI E
MINISTERI
Dl ambiente: AssoEcoPlast, bene Camera ma insoddisfazione per parole Clini
AssoEcoPlast esprime soddisfazione
per il voto della Camera dei Deputati che ha confermato l’estensione
della proroga dell’uso degli shopper di plastica biodegradabile
fino al 31 dicembre 2013. Ancor di più si esprime apprezzamento
per l’approvazione da parte dell’Assemblea dell’Ordine
del Giorno che impegna l'esecutivo ad adottare con urgenza ulteriori iniziative
normative volte a prevedere anche la commercializzazione dei sacchi monouso
per asporto merci “realizzati con qualunque altro materiale purché
biodegradabile”. L’OdG in questione, infatti, sfata la presunta
biodegradabilità della sola cd. bioplastica che va destinata al
compostaggio e non rappresenta certo la migliore soluzione al problema
dell’accumulo dei rifiuti plastici nell’ambiente che giustamente
preoccupa tutte le Associazioni ambientaliste.
Il DL Ambiente, nel testo emanato dal Governo, non tiene infatti in considerazione
il progresso scientifico degli ultimi anni che rende la plastica biodegradabile
attraverso l’uso di specifici additivi verdi – come certificato
da importanti enti scientifici internazionali (in Italia il BioLab dell’Università
di Pisa, guidato dal prof. Emo Chiellini), oltre che a totalmente riciclabile.
La scelta del Ministro Corrado Clini di puntare sulla sola plastica compostabile
inoltre, arriva in contraddizione con quanto detto dallo stesso Presidente
del Consiglio Mario Monti che in occasione dell’apertura dei lavori
del Consiglio dei Governatori del Fondo Internazionale delle Nazioni Unite
per lo Sviluppo Agricolo (IFAD), lo scorso 22 febbraio, ribadiva “la
necessità di non dimenticare la nostra responsabilità comune
nella lotta alla fame e nello sviluppo di un sistema alimentare globale
sostenibile e giusto”. Una scelta, dunque, quella del Ministro dell’Ambiente,
che spinge l’Italia, unico paese in Europa, all’uso dei soli
sacchi di produzione amidacea, in totale conflitto con le stesse affermazioni
del Presidente Monti.
“Se la cosiddetta bioplastica compostabile di provenienza amidacea
(mais) finisce in discarica si ha uno spreco di risorse pregiate, sottratte
all’alimentazione umana ed animale, ed un danno ambientale (emissioni
di metano con conseguente aumento dell’effetto serra, rilascio di
percolato, ecc.)” spiega il presidente di AssoEcoPlast Claudio Maestrini.
“La bioplastica, infatti, deve essere utilizzata unicamente con
la funzione di contenimento della frazione umida della raccolta differenziata;
altri impieghi sono del tutto sconsigliabili”. Secondo le stime,
il fabbisogno italiano di bioplastica per il contenimento della frazione
umida è di circa 8.000 tonn/anno, ma nel 2011, in conseguenza della
legislazione recentemente entrata in vigore, sono state introdotte sul
mercato almeno 60.000-70.000 tonnellate di sacchi in bioplastica compostabile,
“quasi 9 volte di più di quella che serviva” sottolinea
Maestrini, che prosegue: “Se il Decreto di rango non regolamentare
che il governo dovrà emanare entro il 31 dicembre 2012 riguardo
le caratteristiche degli shopper non dovesse seguire le indicazioni dell’OdG
approvato oggi dalla Camera, la bioplastica compostabile potrebbe addirittura
raddoppiare; l’Italia si troverebbe ad essere l’unico paese
del mondo a consumare (per non dire sprecare) una quantità di bioplastica
20 volte superiore alla reale necessità, provocando un danno e
non certo un beneficio per l’ambiente”.
Non stupiscono infine le dichiarazioni del Ministro Clini sul tema della
“ingegneria genetica applicata all'agricoltura” e dell’applicazione
degli OGM alla “filiera della chimica verde”, considerando
anche il suo ruolo tuttora di Chairman della Global BioEnergy Partnership
– tecnicamente una lobby di origine intergovernativa che cerca di
costruire consenso intorno ai biofuels - e l’inevitabile necessità
di incrementare alcune produzioni agricole nel caso in cui la cd. bioplastica
dovesse prendere il sopravvento in Italia per via legislativa. Scelta
ingiustificata, dal momento che esistono soluzioni più favorevoli
dal punto di vista ambientale, dei costi per aziende e consumatori e dell’impatto
sulle risorse naturali. Lo si legge in un comunicato stampa dell'AssoEcoPlast.
(www.agenparl.it)
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