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ENTI E
MINISTERI
Assemblea nazionale Coldiretti, Catania: a
Bruxelles ci batteremo per etichettatura e fondi della Pac solo per agricoltori
veri
"L'Italia vanta un'agricoltura ricca con un valore aggiunto per ettaro
ai livelli più alti nel mondo, ma le nostre imprese non hanno il
giusto riconoscimento di reddito che a loro spetterebbe. Questo avviene
soprattutto perché in un mercato globalizzato come quello di oggi,
il consumatore non è messo nella condizione di discernere quali
prodotti sono italiani e quale è la loro qualità. Ecco perché
a Bruxelles porterò avanti una grande sfida, chiedendo una normativa
che identifichi in modo evidente l'origine del prodotto, anche per quelli
trasformati. Si tratta di una battaglia etica, oltre che economica e culturale".
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Mario Catania nel suo intervento all'Assemblea nazionale di Coldiretti,
che ha avuto luogo il 5 luglio a Roma.
"Negli ultimi 20 anni tutti i risultati ottenuti in sede comunitaria
in merito ad etichettatura e non solo, sono il frutto di un lavoro serrato
e intenso che ho portato avanti con determinazione nel corso della mia
carriera al Ministero delle politiche agricole. Continueremo con questo
stesso atteggiamento per condurre a termine anche questa battaglia insieme".
"Tuttavia ci sono molte altre cose da fare, a partire dal funzionamento
della filiera italiana. È inaccettabile che prodotti ortofrutticoli
freschi, che arrivano sul mercato a 2 euro, abbiano una remunerazione
all'origine di 30 centesimi, con appena il 15% di valore che resta all'agricoltore.
Dobbiamo scardinare questo sistema, ma occorre l'aiuto e il contributo
di tutti. La Gdo deve fare di più, trovando col mondo delle imprese
agricole un contatto diretto che permetta di eliminare un'intermediazione
parassitaria e molto dannosa per l'intero sistema".
"Ma è necessario intervenire in maniera complessiva anche
per rimettere l'agricoltura al centro del modello di sviluppo del
nostro Paese, che per troppi decenni l'ha considerata un settore residuale,
ricordando le ripercussioni che il comparto ha sul sistema economico nazionale
in generale. Il contributo degli agricoltori in termini di qualità,
cibo, gastronomia e paesaggio è incommensurabile e non è
affatto riconosciuto, tanto che sono altri i soggetti che monetizzano
il lavoro dei nostri agricoltori. Basti pensare ai milioni di turisti
che vengono in Italia per godere del nostro ineguagliabile paesaggio agrario.
Così come va riconosciuto anche il lavoro degli agricoltori in
termini di conservazione e salvaguardia del territorio. A questo riguardo
mi impegnerò anche perché l'Expo di Milano sia in grado
di dare il giusto messaggio e un'adeguata immagine dell'agroalimentare
italiano".
"Parlare del territorio significa necessariamente fare riferimento
anche al drammatico fenomeno del consumo del suolo agricolo in Italia.
Negli ultimi 30 anni sono 5 i milioni di ettari agricoli che nel nostro
Paese sono stati cementificati. Ci sono zone della Padania dove le aree
cementificate, a livello di singole province, superano quelle in condizioni
naturali. Con Carlo Petrini e Sergio Rizzo il 24 luglio presenteremo un
dossier e proposte concrete per fermare questo processo prima che sia
troppo tardi. Non possiamo compromettere la potenzialità agricola,
sarebbe il più grave dei delitti che potremmo fare. Abbiamo analizzato
legislazioni anche di altri Paesi per proporre delle modifiche a meccanismi
deleteri. Inoltre dobbiamo tenere presente che cementificando la Pianura
padana, e quel poco di pianura che abbiamo nel Mezzogiorno, stiamo compromettendo
il nostro livello di autoapprovvigionamento che è già bassissimo,
pari al 75% circa, che significa che quasi un italiano su quattro mangia
grazie ai prodotti che importiamo. È una questione cruciale, soprattutto
pensando al futuro e sono certo che l'intero Governo darà la massima
attenzione a questo problema".
"A questo proposito vorrei ricordare anche quanto abbiamo fatto in
questi mesi sulle energie rinnovabili che non devono essere messe in competizione
con l'agricoltura. Siamo intervenuti in questa direzione cambiando l'incentivazione
e eliminando il nuovo fotovoltaico dai terreni agricoli. Ora gli incentivi
vanno alle energie realizzate dai sottoprodotti dell'impresa agricola,
con l'obiettivo di integrare il reddito degli agricoltori e di fermare
la sottrazione di superfici destinate all'agricoltura per colture insensate".
"Per quanto riguarda invece il negoziato per la riforma della PAC,
sappiamo che è molto difficile, ma il governo mi sta aiutando,
a testimonianza dell'attenzione che ha per il comparto. Stiamo conducendo
il negoziato sul bilancio complessivo dell'Europa con grande considerazione
per gli interessi dell'agricoltura italiana. Il mio obiettivo è
che nella prossima PAC le risorse andranno solo a chi fa agricoltura.
Non saranno date più risorse alla proprietà fondiaria, a
chi non è imprenditore agricolo, a chi non vive di agricoltura.
Inoltre lo sviluppo rurale deve essere diverso da quello che è
stato finora, concentrandosi sulle esigenze reali dell'impresa".
"Infine, per dare maggiore slancio al comparto, c'è da lavorare
anche per rimettere a posto la pubblica amministrazione e gli stessi organismi
pagatori in modo da fornire alle nostre imprese maggiore efficienza. E
anche su questo mi sto impegnando affinché ci siano cambiamenti
a breve. Questo cambiamento non deve riguardare però solo l'Amministrazione
centrale, deve coinvolgere anche le Regioni che devono saper uscire da
un'ottica legata alla sopravvivenza, superando le logiche che le hanno
limitate finora". (www.politicheagricole.it)
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