|
ENTI E
MINISTERI
A Torino la sessione plenaria dell’Arev
Torino ha ospitato il 10, 11 e 12 maggio la XX sessione plenaria dell’Arev,
l’Associazione delle Regioni europee vitivinicole. Un appuntamento
che si rinnova una volta ogni due anni, incontro-confronto tra i rappresentanti
delle diverse aree vitivinicole del continente attraverso il quale discutere,
scambiare conoscenze fra Regioni europee, avviare progettualità
comuni, esaminare nuove opportunità, analizzare documenti.
Due gli argomenti oggetto di ampio approfondimento tra le numerose tematiche
affrontate: la liberalizzazione dei diritti di impianto prevista per il
2016, problematica all’ordine del giorno che vede la maggioranza
delle Regioni ad alta vocazione vitivinicola del tutto contrarie in quanto
gli studi confermano una serie di effetti altamente negativi; la futura
programmazione dell’Ocm vino, ponendo al centro dell’assemblea
l’ipotesi avanzata nelle apposite sedi di un pagamento unico sul
territorio in sostituzione al sistema suddiviso in misure attualmente
in vigore.
Ugo Cavallera, vicepresidente della Regione Piemonte, e Claudio Sacchetto,
assessore all’Agricoltura, nel condividere l’utilità
di assemblee di respiro internazionale quale la sessione plenaria dell’Arev
hanno posto l’attenzione sul pericolo destabilizzante di un provvedimento
quale la liberalizzazione dei diritti di impianto: “La politica
finora attuata nella nostra Regione, come in tutte quelle vinicole europee,
ha consolidato la viticoltura nelle zone di elezione, consentendo così
l’affermazione del vino europeo come vino di territorio, prodotto
di alta qualità che incorpora valori storici e culturali unici
e irripetibili. La sfida forte ed impegnativa che ci attende consiste
proprio nel contemperare i principi di libertà dell’impresa
con l’esigenza irrinunciabile di consolidare e valorizzare la viticoltura
come strumento insostituibile per la conservazione dei territori e ambienti,
di sistemi economici e sociali e per la valorizzazione del patrimonio
di specificità e diversificazione che nel tempo si è andato
a consolidare. Per questi motivi dobbiamo batterci con forza per far cambiare
idea alla Commissione Europea in merito alla liberalizzazione dei diritti
di impianto”. (www.regione.piemonte.it)
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|