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ENTI E
MINISTERI
Al via il progetto Agritata in Piemonte
Per Coldiretti una nuova sfida
nel sociale
Presentato in Coldiretti Piemonte il progetto sperimentale AgriTATA che
sarà attuato sul territorio regionale in collaborazione con gli
assessorati alle Politiche Sociali e per la famiglia, l’Assessorato
all’Istruzione, Formazione Professionale e Lavoro e l’Assessorato
all’Agricoltura. Coldiretti Piemonte sarà partner esclusivo
per l’attuazione del progetto sperimentale.
Nell’ambito della progettualità legata all’agricoltura
sociale, fortemente voluta dal Patronato Epaca di Coldiretti, la sperimentazione
Agritata mira a sopperire alle carenze dell’Assistenza infantile
statale, garantendo la personalizzazione del servizio, la flessibilità
dell’orario, la capillarità del servizio sul territorio,
la conciliazione dei tempi della vita famigliare e lavorativa. Si tratta
di un servizio molto diffuso in alcune aree del nord Italia, in particolare
nel Trentino Alto Adige.
In Piemonte il progetto è stato approvato dalla Giunta regionale
il 27 luglio 2011. Tra pochi giorni partirà la fase formativa delle
aspiranti AgriTATA.
Dal punto di vista metodologico, il percorso formativo si impronterà
su un modello pedagogico secondo il quale, per lo sviluppo del bambino
piccolo, è di estrema importanza l’inserimento in un contesto
e in una relazione che valorizzino momenti normali della vita quotidiana,
con gli stessi ritmi e riti e con la stessa figura di riferimento. Questi
elementi forniscono sicurezza al piccolo e la sicurezza a quell’età
è il maggior stimolo per un sano sviluppo cognitivo e affettivo.
Il concetto innovativo del servizio delle Agritate riguarda la trasformazione
della modalità di accudimento dei piccoli, tradizionalmente affidato
ad una figura femminile vicino alla famiglia, in una vera e propria
professione che opera in un contesto familiare che per natura è
il luogo in cui il bambino si sente maggiormente a proprio agio e protetto.
Si tratta di una forma di accoglienza di bambini all’interno della
famiglia e della casa nel contesto dell’azienda agricola.
La sperimentazione durerà tre anni, al termine dei quali ci si
pone l’obiettivo di individuare la figura professionale dell’Agritata
che sarà testata sul territorio con una trentina di progetti concreti.
Il periodo primaverile – estivo sarà quello destinato
alla formazione delle operatrici Agritata attraverso un corso teorico-pratico
di 400 ore. Di qui la strutturazione reale delle prime realtà di
servizio.
Coldiretti Piemonte ha firmato un protocollo d’ intesa con l’Associazione
Domus, leader nel settore a livello nazionale, al fine di collaborare
per un efficace gestione del progetto, in particolare della formazione
delle future Agritate.
Domus ha sede a Trento e conta oltre 30 cooperative associate per i progetti
tagesmutter “mamme di giorno” .
La Regione Piemonte era rappresentata dall’assessore all’Agricoltura
Claudio Sacchetto , da Marco Musso, funzionario della Direzione Politiche
sociali e per la famiglia presieduto da Paolo Monferino e Massimiliano
Grasso, coordinatore dello staff dell’ assessore alla Formazione
e al Lavoro Claudia Porchietto.
I rappresentanti della regione hanno ribadito la concretezza del progetto
proposto da Coldiretti, hanno ricordato che si tratta di un nuovo modo
di collocare il ruolo dell’agricoltura nella società soprattutto
nelle zone periferiche dove ben 900 comuni piemontesi non hanno più
servizi all’infanzia. E ancora il ruolo educativo dell’iniziativa
che porta a riscoprire l’agricoltura vera attraverso un contatto
diretto.
Franca Sandrone, responsabile regionale Donne Impresa Coldiretti e Maria
Chiara Bellino coordinatrice del progetto Agritata hanno detto: “
Il progetto sperimentale parte con 30 candidate Agritate su tutto il territorio
regionale: saranno tenute a frequentare il corso di formazione obbligatorio
di 400 ore per potere poi rendere operativo il servizio. Le Agritate accoglieranno
bambini dai tre mesi ai tre anni con un progetto pedagogico specifico
che porti alla riscoperta della natura, della stagionalità e dell’eccellenze
della nostra agricoltura”.
Andrea Launo, presidente della cooperativa sociale Linfa solidale, “
la nostra cooperativa avrà la funzione di ente gestore e costituirà
un momento di raccordo operativo tra il progetto e le 30 operatrici che
intraprendono l’iniziativa”.
Presente alla conferenza stampa Caterina Masè, presidente dell’Associazione
Domus, ”In Trentino le tagesmutter sono ormai una realtà
consolidata. La nostra associazione è lieta di portare il proprio
contributo alla realtà piemontese dove ci accomuna la voglia di
fare, lo spirito di intraprendenza e il modello pedagogico del servizio,
improntato su domiciliarità e ruralità”.
I lavori sono stati aperti e conclusi dal direttore di Coldiretti Piemonte
Bruno Rivarossa “Coldiretti come forza sociale attraverso questi
progetti mira a garantire il presidio del territorio anche attraverso
servizi innovativi alla persona, cercando di favorire nuove opportunità
occupazionali alle imprenditrici agricole. Le nostre imprese sono oggi
proiettate al mercato ma costantemente attente ai bisogni complessivi
della società. Coldiretti Piemonte cerca di interpretare al meglio
queste nuove esigenze e di creare gli strumenti che consentano agli imprenditori
di fornire risposte economiche anche nel sociale”. (www.piemonte.coldiretti.it)
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