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ENTI E
MINISTERI
Consumatori italiani più tutelati contro il telemarketing
selvaggio.
La Commissione europea chiude il procedimento contro l'Italia
Grazie all'intervento della Commissione europea per una corretta
applicazione della legislazione dell'UE, ora gli abbonati a servizi telefonici
italiani sono più tutelati verso telefonate indesiderate da parte
di operatori di telemarketing. L'Italia si è allineata alle disposizioni
della direttiva UE sulla privacy e sulle comunicazioni elettroniche introducendo
un nuovo sistema di opt-out, che garantisce ai cittadini italiani il cui
numero figura negli elenchi telefonici pubblici di non ricevere telefonate
a fini commerciali non richieste. Il cambio di rotta è avvenuto
dopo l'apertura di un procedimento di violazione contro l'Italia da parte
della Commissione, ora chiuso.
La Commissione aveva avviato un procedimento d'infrazione contro l'Italia
in gennaio 2010, visto che banche dati istituite in passato per creare
elenchi telefonici erano accessibili a società esterne che praticavano
telemarketing senza che gli abbonati interessati ne fossero al corrente.
La Commissione aveva sollevato dubbi sulla possibilità concreta
da parte degli abbonati di avvalersi dell'opt-out qualora fossero stati
contrari alla trasmissione dei loro dati.
Le autorità italiane hanno reagito al procedimento di infrazione
introducendo nuove norme a salvaguardia della facoltà degli abbonati
di rifiutare telefonate a fini commerciali non richieste ed effettuate
contro la loro volontà. Le misure comprendono l'istituzione di
un pubblico registro che raccoglie i nominativi degli utenti che si oppongono
alle telefonate di telemarketing, l'adozione di una regolamentazione sull'utilizzo
dei registri di utenti emessa dalle autorità preposte alla protezione
nazionale dei dati e un'imminente campagna di sensibilizzazione dell'opinione
pubblica sulla nuova regolamentazione.
Le perplessità della Commissione si rifacevano alla direttiva dell'UE
sulla vita privata e le comunicazioni elettroniche, che impone agli Stati di
garantire che gli abbonati siano informati in anticipo dell'inclusione
del loro nominativo in un registro pubblico di utenti e dell'uso futuro
dei propri dati. Gli Stati membri devono provvedere affinché
gli abbonati possano decidere se acconsentire all'inserimento dei propri
dati personali in un elenco pubblico e in che misura i loro dati siano
pertinenti per gli scopi di tale elenco.
Gli Stati UE devono inoltre fare in modo che le telefonate effettuate
a fini di marketing diretto non siano permesse senza esplicito consenso
degli abbonati interessati o nel caso in cui gli abbonati abbiano manifestato
il proprio dissenso rispetto a questa pratica. Infine, sono liberi di
scegliere quali opzioni recepire nell'ordinamento nazionale, ma devono
garantire agli abbonati almeno la possibilità di opporsi all'uso
dei loro dati.
Matteo Fornara e Bruna Teresa Pietracci
Rappresentanza a Milano della Commissione europea
tel. +39.02.467514229
matteo.fornara@ec.europa.eu
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