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ENTI E
MINISTERI
Il Parlamento europeo contro i tagli al bilancio agricolo UE
I finanziamenti per l'agricoltura europea devono essere mantenuti
ai livelli del 2013 in termini reali: questa è la richiesta del
Parlamento europeo al Commissario responsabile per il settore Dacian Ciolos,
in un dibattito sulla proposta della Commissione europea per il bilancio
dell'UE per il periodo 2014-2020.
La Commissione aveva presentato la sua proposta per il prossimo quadro
finanziario pluriennale lo scorso 29 giugno. "È un taglio
in termini reali", ha detto l'italiano Paolo De Castro, presidente
della Commissione agricoltura al Parlamento europeo, a chi metteva in
dubbio quali conseguenze la proposta avrebbe avuto per gli ambiziosi piani
della politica agricola comune (PAC), dopo il 2013. "Il Parlamento
ha inviato un segnale molto chiaro sul fatto che non vogliamo vedere tolte
le risorse dalla PAC, che deve rispondere agli interessi di 10 milioni
di agricoltori, ma anche di tutti i cittadini d'Europa".
Ora spetta al Consiglio dei Ministri UE e al Parlamento continuare il
negoziato sul budget, in base alla proposta della Commissione, e in questa
discussione i fondi legati al settore agricolo sarà uno dei passaggi
chiave. Da anni la Politica agricola comune si sta dirigendo verso interventi
di gestione complessiva dei territori e delle regioni rurali, attraverso
una considerazione maggiore sia del loro potenziale imprenditoriale e
di crescita economica, sia della tutela dell'ambiente. I fondi europei
a disposizione risentono sempre più di questa impostazione.
La Commissione europea, ha sottolineato Ciolos, propone di stanziare "denaro
fresco" per l'agricoltura sotto diverse voci, ad esempio l'utilizzo
per 2,8 miliardi di euro del Fondo di adeguamento alla globalizzazione,
per gli agricoltori. Questo fondo, attivo dal 2006, mette a disposizione
risorse per i lavoratori licenziati a causa degli effetti della globalizzazione,
come ad esempio le delocalizzazioni di imprese. Anche oggi, questo strumento
non è ancora disponibile per il settore agricolo, e la proposta
della Commissione intende colmare questa lacuna. Inoltre, 5,1 miliardi
di euro finanziati per il 100% dall'Unione europea con programmi di ricerca
e innovazione sono stati chiaramente destinati al settore agricolo. "Questo
ci porta a un importo totale di 435,5 miliardi di euro" per il settore
agricolo nel nuovo bilancio pluriennale, ha dichiarato il Commissario
europeo.
Diversi sono stati i commenti dei parlamentari europei: la critica principale
riguarda i tagli alla PAC, stimati da alcuni parlamentari tra il 7% e
il 15% del totale dei fondi, in un settore dove le attività sono
in aumento. Confrontando i dati rispetto al precedente bilancio pluriennale
2007-2014 con la nuova proposta, è stato riconosciuto che il supplemento
di 15 miliardi di euro, soprattutto i fondi per la ricerca, sono una buona
notizia, ma non possono essere confrontati con i tagli ai pagamenti diretti
del valore di circa 40 miliardi di euro.
Quanto alla nuova opzione di utilizzare per gli agricoltori il Fondo per
la globalizzazione, è stato sottolineato che se questo doveva essere
un indennizzo per gli allevatori di bovini per l'accordo con il Mercosur,
sembra non essere sufficiente. "La palla è ora nel nostro
campo", ha ammesso l'europarlamentare italiano Lorenzo Fontana, che
ha accolto comunque positivamente l'accesso per gli agricoltori al Fondo
di globalizzazione.
Altri parlamentari europei, invece, hanno accolto favorevolmente la proposta
di bilancio considerando che un anno fa non si era sicuri di mantenere
le situazione sul tavolo oggi; inoltre è stata accolta con favore
la proposta di collegare il 30% dei fondi del primo pilastro (pagamenti
diretti) per l'applicazione di misure verdi da parte degli agricoltori,
un passo criticato come prematuro da diversi parlamentari europei. Sulla
necessità di mantenere le promesse, alcuni hanno sostenuto che
i pagamenti diretti devono diventare più equi, ricordando che la
PAC è una delle politiche più importanti dell'Unione europea.
"La riforma che stiamo preparando è la prima, in cinquanta
anni di storia della PAC, in cui i parlamentari stanno giocando un ruolo
così importante", ha affermato Paolo De Castro, riferendosi
in parte al potere del Parlamento europeo di co-decisione, ma anche al
rafforzamento dei poteri dei parlamenti nazionali garantito dal trattato
di Lisbona.
Matteo Fornara e Tommaso Sorce
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
tel. +39.02.467514229
matteo.fornara@ec.europa.eu
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