ENTI E MINISTERI

I Fagioli Bianchi di Rotonda sono Dop
Una nuova Denominazione di origine protetta per la Basilicata. I Fagioli Bianchi di Rotonda hanno concluso l’iter per la Dop con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato 12 marzo del regolamento della Commissione recante l’iscrizione nel registro delle denominazioni (Reg. CE 204/2011).

Con questo traguardo – spiega l’Alsia in un comunicato - salgono a tre le Dop tutte lucane, se non si conta il Caciocavallo Silano, denominazione interregionale: dopo il Pecorino di Filiano e la Melanzana Rossa di Rotonda, il nuovo riconoscimento arriva sempre per l’area del Pollino e, più in particolare, per la Valle del Mercure.
“E’ una grande soddisfazione per questa piccola zona del Pollino – ha detto Giuseppina De Marco, presidente del Comitato promotore – avere due denominazioni di origine protetta, i Fagioli Bianchi e la Melanzana Rossa, segno dell’impegno dei produttori, ma anche dell’affiancamento e dell’assistenza tecnica svolti in questi anni dall’ALSIA, tramite l’Azienda Agricola Sperimentale Dimostrativa “Pollino” di Rotonda, a sostegno del nostro lavoro e del territorio.
Ora il prossimo passo – ha concluso la De Marco – è previsto già per la fine del mese di marzo, e sarà la trasformazione del Comitato promotore in Consorzio di tutela. Si tratterà sempre di un unico Consorzio per entrambe le denominazioni, per rendere più efficaci le azioni di valorizzazione e di tutela”.
La protezione transitoria per i Fagioli Bianchi di Rotonda, lo ricordiamo, - prosegue la nota dell’Alsia - vigeva già dal 2008 e l’intero percorso si è svolto quasi in contemporanea con quello della Melanzana Rossa di Rotonda, l’altra Dop, ottenuta nello scorso mese di luglio. I comuni dell’area di produzione infatti sono gli stessi: Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, Rotonda e Viggianello.
I Fagioli Bianchi di Rotonda Dop si producono in due ecotipi locali: il Fagiolo bianco e il Tondino bianco (detto anche “poverello”). Si distinguono per l’elevato contenuto proteico e la bassa percentuale del tegumento rispetto al peso totale, caratteristica che tradotta per i “non addetti ai lavori” riduce notevolmente i tempi di cottura. Infine, il colore è totalmente bianco, privo di striature.
(BAS 05 - Il Dirigente dell’Area – www. www.basilicatanet.it)



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