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ENTI E
MINISTERI
Made in Italy: si inizia il 1 febbraio con etichetta lattiero-caseari
Il primo confronto sulle modalità attuative
dell'obbligo di etichettatura inizia il primo febbraio con i prodotti
lattiero-caseari come latte a lunga conservazione e formaggi. Lo ha affermato
il presidente della Coldiretti Sergio Marini a Brescia nel corso dell'incontro
sulla "riscossa del formaggio Made in Italy“ nell'apprezzare l'arrivo
della convocazione annunciato dal Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo
Galan. Il giorno successivo, 2 febbraio, - ha precisato Marini - sarà
invece la volta del settore suinicolo per l'etichettatura della carne
di maiale e degli insaccati. L’approvazione definitiva e unanime
della legge nazionale sull'etichettatura è un risultato storico
che - ha sottolineato Marini - va al piu' presto applicato è divulgato
anche con l’educazione alimentare nelle scuole promossa dal Ministro
Mariastella Gelmini. Una necessità - continua la Coldiretti - anche
per dare sostenere e migliorare gli ottimi risultati ottenuti dal settore
lattiero-caseario in Italia e all'estero e per difenderlo dal falso
made in Italy con tre litri di latte a lunga conservazione sui quattro
venduti in Italia che sono stranieri senza indicazioni per il consumatore
come il latte impiegato in quasi la metà delle mozzarelle vendute
in Italia. Il curioso aumento nel corso del 2010 delle esportazioni
di Grana Padano e Parmigiano Reggiano del 318 per cento in Cina, nonostante
la tradizionale opposizione al consumo di prodotti lattiero caseari da
parte dei cittadini asiatici, è esemplificativo del grande successo
che sta riscuotendo il settore nel mondo dove - stima la Coldiretti -
ha realizzato il fatturato record stimato in 1,6 miliardi di euro tra
formaggi e latticini con un aumento in valore delle spedizioni del 14
per cento. Da una analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al commercio
estero dei primi dieci mesi del 2010 la crescita dei formaggi italiani
è sensibile, con un aumento del 13 per cento, sia sui mercati comunitari
dove si realizza il 70 per cento del valore dell’export che su quello
statunitense (+ 11 per cento) ma performance importanti si registrano
- sottolinea la Coldiretti - sui nuovi mercati come la Cina e lndia, dove
comunque le quantità restano contenute. A fare la parte del leone
- conclude la Coldiretti - sono il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano
che rappresentano da soli quasi il 40 per cento del valore delle esportazioni
di formaggi, con un aumento complessivo in valore nel mondo del 25 per
cento, risultato di un aumento 37 per cento negli Stati Uniti, del 21
per cento nei Paesi dell’Unione Europea ed in piccola parte nei
Paesi emergenti come Cina (+318 per cento) e India (+163 per cento).
Un andamento incoraggiante si riscontra anche sul mercato nazionale dove
i consumi familiari sono saliti di oltre il 2 per cento per il grana Padano
mentre lo yogurt ha fatto addirittura un balzo del 2,5 per cento e il
latte di quasi l’uno e mezzo per cento, secondo le analisi della
Coldiretti su dati Clal nei primi dieci mesi del 2010. Risultati positivi
a livello nazionale ed internazionale che vanno trasferiti - sostiene
la Coldiretti - alle aziende agricole dove negli allevamenti si deve fronteggiare
un preoccupante aumento dei costi di produzione a o partire dai mangimi
che hanno fatto segnare un rincaro del 14 per cento a novembre 2010 rispetto
all’anno precedente.
Sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando
le intermediazioni con l'offerta attraverso la rete di consorzi agrari,
cooperative, mercati di campagna amica, agriturismi e imprese agricole
di prodotti alimentari al cento per cento italiani firmati dagli agricoltori
al giusto prezzo è l’obiettivo del progetto “Una Filiera
Agricola tutta Italiana” presentata dal presidente della Coldiretti
Sergio Marini per contrastare i due furti ai quali è sottoposta
giornalmente la nostra agricoltura: da una parte il furto di identità
e di immagine che vede sfacciatamente immesso in commercio cibo proveniente
da chissà quale parte del mondo come italiano; dall'altra il furto
di valore aggiunto che vede sottopagati i prodotti agricoli senza alcun
beneficio per i consumatori.
I primi decreti applicativi riguarderanno proprio il settore lattiero
caseario dove è estremamente importante - conclude la Coldiretti
- che si intervenga immediatamente anche sul settore suinicolo che sta
affrontando una grave crisi anche perchè tre prosciutti su quattro
sono spacciati come Made in Italy, ma sono ottenuti da maiali stranieri.
(www.coldiretti.it)
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