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ENTI
E MINISTERI
Nasce la pesca del futuro
La riforma del settore della pesca sarà radicale: l'obiettivo
dichiarato nella proposta odierna della Commissione europea è garantire
la sopravvivenza sia degli stock ittici che dei mezzi di sussistenza dei
pescatori, ponendo un freno all’eccessivo sfruttamento e al depauperamento
delle specie di pesce. La riforma introdurrà un approccio decentrato
alla gestione della pesca basato su conoscenze scientifiche, a livello
delle regioni e dei bacini marittimi, e definirà migliori norme
di governance nell’Unione e a livello internazionale tramite accordi
di pesca sostenibile.
Secondo il testo che l'esecutivo comunitario ha approvato oggi, utti gli
stock ittici devono essere portati a livelli sostenibili entro il 2015,
conformemente agli impegni internazionali. Per tutti i tipi di pesca verrà
adottato un approccio ecosistemico, con piani di gestione a lungo termine
basati sui migliori pareri scientifici disponibili per salvaguardare la
risorsa.
Verrà progressivamente eliminata la pratica dei rigetti, cioè
di ributtare in mare le catture accidentali di pesce, che costituisce
uno spreco di risorse alimentari e una fonte di perdite economiche: i
pescatori avranno l’obbligo di sbarcare tutto il pesce catturato.
Le proposte includono inoltre obiettivi specifici e scadenze definite
per porre fine al sovrasfruttamento, strumenti basati sul mercato come
le quote individuali di cattura negoziabili, misure di sostegno per la
pesca artigianale, una migliore raccolta dei dati nonché strategie
volte a promuovere un’acquacoltura sostenibile in Europa. I consumatori
potranno ottenere migliori informazioni in merito alla qualità
e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano.
i principi e gli obiettivi strategici generali verranno prescritti da
Bruxelles, ma spetterà agli Stati dell'UE definire e applicare
le misure di conservazione più appropriate. Oltre a semplificare
le procedure, questo approccio favorirà soluzioni più adeguate
per soddisfare le esigenze regionali e locali. Gli operatori del settore
dovranno adottare le loro decisioni economiche per adattare le dimensioni
delle flotte alle possibilità di pesca. Le organizzazioni di produttori
svolgeranno un ruolo più efficace nell’orientare l’approvvigionamento
dei mercati e nell’aumentare i profitti dei pescatori.
il sostegno finanziario verrà concesso unicamente a iniziative
ecocompatibili che contribuiscano a una crescita intelligente e sostenibile.
Un rigoroso meccanismo di controllo escluderà ogni finanziamento
ad attività illecite o di sovraccapacità. Nell’ambito
degli organismi internazionali e delle relazioni con i paesi terzi, l’UE
applicherà gli stessi principi praticati a livello interno e promuoverà
la sana gestione dei mari nel resto del mondo.
Nel presentare le proposte, la commissaria Maria Damanaki, responsabile
per gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “Occorre agire
immediatamente per riportare tutti i nostri stock a livelli di sicurezza
e preservarli per le generazioni presenti e future. Solo a queste condizioni
i pescatori potranno continuare a pescare e a trarre un adeguato sostentamento
dalle loro attività. Ciò significa che occorre gestire correttamente
ogni singolo stock, prelevando quanto possibile. Ne risulteranno catture
più elevate, un ambiente sano e la garanzia dell’approvvigionamento
di prodotti del mare.”
Il settore della pesca UE è caratterizzato da vari problemi interconnessi.
La flotta peschereccia dell'Unione è infatti troppo grande e troppo
efficiente, con conseguente sovrasfruttamento degli stock. Le catture
diminuiscono di anno in anno e le comunità costiere, che spesso
dipendono dalla pesca, vedono sfumare le proprie opportunità economiche.
Nell’ambito del processo decisionale, i leader politici tendono
a favorire gli interessi a breve termine piuttosto che la conservazione
delle risorse a lungo termine; e sinora neanche l’approccio legislativo
di Bruxelles aveva offerto molti incentivi per indurre un comportamento
responsabile del settore e contribuire a un uso sostenibile delle risorse.
Questo nuovo pacchetto viene ora sottoposto al Parlamento europeo e al
Consiglio per essere adottato secondo la procedura legislativa ordinaria
in vista dell'entrata in vigore a inizio 2013. Nel corso dell’anno
la Commissione proporrà anche un nuovo meccanismo di finanziamento
per la politica della pesca e degli affari marittimi, in conformità
con il nuovo quadro finanziario pluriennale dell'UE.
Matteo Fornara
tel. +39.02.467514229
matteo.fornara@ec.europa.eu
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