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MINISTERI
G20: Coldiretti, ue taglia all’agricoltura italiana 1,4
mld
Marini: Riforma Agricola UE premia chi ha terra e non fa niente
a proposta di riforma della politica agricola presentata dalla Commissione
Europea taglia le risorse destinate all’Italia per i mercati di
ben 1,4 miliardi di euro nel periodo dal 2014 al 2020 e di un ammontare
annuo a regime pari a 240 milioni di euro rispetto al 2013 (-6 per cento.
E’ quanto è emerso al primo workshop in Italia sulle proposte
di riforma della Politica Agricola della Commissione europea “ La
nuova Pac dopo il 2013 Prima analisi delle proposte Ue” del gruppo
2013 promosso dalla Coldiretti. Nonostante l’invito di Bill Gates
al G20 ad investire sull’agricoltura, gli effetti della crisi si
fanno sentire anche sul settore con le tensioni che penalizzano l’Italia
che con la proposta di riforma - sottolinea la Coldiretti - perde meno
risorse solo rispetto a Malta, Olanda e Belgio ma molte di più
rispetto a Francia, Germania, ed il resto dell’Unione Europea. In
sostanza – precisa la Coldiretti - l’Italia paga da sola quasi
un terzo dell’intero ammontare di risorse destinate alla convergenza
dei nuovi paesi entrati nell’Unione. A essere messo sotto accusa
da parte dei maggiori ricercatori ed accademici italiani del settore riuniti
dalla Coldiretti con il Gruppo 2013 non è però solo il budget
ma anche la modalità di distribuzione delle risorse. “La
proposta di riforma della Politica agricola varata dalla Commissione Europea
premia chi ha tanta terra e non ci fa niente” ha dichiarato dal
presidente della Coldiretti, Sergio Marini. “Invece di definire
gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, il testo
- ha denunciato Marini - varato dalla Commissione li definisce solo in
base alla quantità di aiuti che ricevono premiando così
le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”.
Con questa riforma, secondo il presidente della Coldiretti, “paghiamo
il prezzo di una storica assenza dell’Italia nelle sedi comunitarie
nei momenti in cui si prendono le decisioni importanti. In Europa si è
abituati a decidere con largo anticipo e non come da noi dove affrontiamo
i problemi giorno per giorno dopo che si sono verificati. Con questo atteggiamento
miope in Europa – ha continuato Marini - l’Italia ha sempre
perso nel passato, perde oggi con questa riforma e, se non cambierà
comportamento, continuerà a perdere nel futuro. Una situazione
inaccettabile di fronte alla quale la Coldiretti è pronta a mettere
in campo ogni azione utile per realizzare una riforma più equa
e giusta, visto che si prospetta per l’Italia una trattativa tutta
in salita”. In gioco ci sono circa 6 miliardi di fondi comunitari
all’anno per i prossimi sette anni ma, soprattutto, il futuro di
oltre 17 milioni di ettari di terreno coltivato dal quale nascono produzioni
da primato che danno prestigio e competitività al Made in Italy
nel mondo. “In un momento di forte crisi economica – ha concluso
il presidente della Coldiretti - le risorse andrebbero, infatti, indirizzate
verso un’agricoltura che dà risposte in termini di competitività,
occupazione, sicurezza alimentare e soprattutto verso chi l’agricoltura
la fa sul serio e ci vive”. (www.coldiretti.it)
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