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MINISTERI
Nuove misure UE per il settore lattiero-caseario
La Commissione europea ha adottato una proposta sulle "relazioni
contrattuali nel settore del latte", che mira a rafforzare la posizione
dei produttori lattiero-caseari nella filiera di approvvigionamento e
a preparare il settore per un futuro più sostenibile e orientato
al mercato. Essa prevede contratti scritti tra produttori di latte e trasformatori,
la possibilità di negoziare collettivamente le condizioni contrattuali
attraverso le organizzazioni di produttori (per bilanciare il potere contrattuale
dei produttori lattieri nei confronti dei principali trasformatori), norme
specifiche dell'UE per le organizzazioni interprofessionali e misure destinate
a migliorare la trasparenza nel mercato.
Le misure proposte, che saranno soggette a due revisioni intermedie, rimarranno
in vigore fino al 2020 (http://ec.europa.eu/agriculture/milk/index_en.htm).
La definizione di limiti adeguati per le contrattazioni collettive e altre
misure specifiche di salvaguardia dovrebbero permettere di rafforzare
il potere contrattuale dei produttori di latte salvaguardando nel contempo
la concorrenza e gli interessi delle imprese del settore, in particolare
quelle di piccole dimensione. Allo stesso tempo, la Commissione ha adottato
una relazione sul mercato dei prodotti lattiero-caseari nel contesto della
graduale abolizione delle quote latte.
Dacian Ciolo?, commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo
rurale, ha dichiarato: "Queste proposte scaturiscono dalla volontà
di mettere a profitto gli insegnamenti tratti dalla crisi del mercato
lattiero-caseario dello scorso anno. Altre raccomandazioni del gruppo
di alto livello, istituito proprio un anno fa, saranno esaminate nell'ambito
del dibattito sulla riforma della PAC e del pacchetto sui prodotti di
qualità. Si tratta di consentire al settore di prepararsi a un
"atterraggio morbido" per il 2015, anno in cui saranno abolite
le quote latte.". Il prezzo del latte in Italia è passato
in un anno da 29 a 36,5 euro per ettolitro, mentre la media europea è
salita da 26 euro a 32,6.
La proposta prevede la stipula, prima dell'inizio delle consegne, di contratti
scritti facoltativi tra produttori di latte e trasformatori che definiscano
i prezzi, il calendario e il volume delle consegne e la durata del contratto.
Gli Stati dell'UE possono rendere obbligatorio sul loro territorio il
ricorso a tali contratti. Una deroga è prevista per le cooperative,
per tener conto della loro natura specifica. La proposta consente agli
agricoltori di negoziare collettivamente i contratti attraverso le organizzazioni
dei produttori, con limiti appropriati per i volumi da negoziare. Questo
tipo di contrattazione non dovrà superare il 3,5% del totale della
produzione UE e il 33% della produzione nazionale. Sono previste norme
di salvaguardia per evitare pregiudizi gravi, in particolare per le PMI.
La proposta introduce inoltre norme specifiche dell'UE per le organizzazioni
interprofessionali.
Le nuove misure, che saranno riesaminate nel 2014 e nel 2018, dovrebbero
rimanere in vigore fino al 2020 per dare ai produttori lattieri il tempo
necessario per prepararsi all'abolizione delle quote e migliorare la loro
organizzazione secondo una logica più orientata al mercato.
La Commissione ha inoltre adottato una relazione distinta sulla situazione
del mercato lattiero-caseario in vista della fine del regime delle quote
latte. Soltanto tre Paesi (Danimarca, Olanda e Cipro) hanno registrato
un superamento nel 2009/2010 e il prezzo delle quote latte è molto
basso e in alcuni paesi è già arrivato a zero. Quindi ci
si sta avviando verso un atterraggio morbido nella grande maggioranza
degli Stati e non c'è motivo di rivedere le decisioni prese nell'ambito
riguardo al graduale aumento delle quote e alla soppressione definitiva
del regime il 1° aprile 2015.
Matteo Fornara e Piera Iovino
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
matteo.fornara@ec.europa.eu
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