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ENTI E
MINISTERI
Il futuro dell'agricoltura parte oggi
Presentata dal Commissario europeo Ciolos la strategia post-2013
La Commissione europea ha presentato il 18 novembre la sua proposta per
il futuro dell'agricoltura, che lancia il dibattito per la riforma della
Politica Agricola Comune. Obiettivo, rendere il settore agricolo europeo
più dinamico, competitivo ed efficace, che dia il suo contributo
alla crescita economica dell'UE. Il documento delinea tre opzioni per
la futura riforma. Al termine del dibattito sulla strategia prospettata,
la Commissione presenterà proposte legislative formali verso la
metà del 2011.
Nell'illustrare il documento, il commissario UE per l'agricoltura e lo
sviluppo rurale Dacian Ciolos ha sottolineato oggi l'importanza di rendere
la PAC "più verde, più equa, più efficiente
e più efficace". Il commissario ha quindi aggiunto: "La
PAC non riguarda solo gli agricoltori, ma tutti i cittadini dell'UE in
quanto consumatori e contribuenti. È dunque importante concepire
una politica che sia più comprensibile per il grande pubblico e
chiarisca i vantaggi collettivi offerti dagli agricoltori all'intera società.
L'agricoltura europea deve essere competitiva non solo dal punto di vista
economico, ma anche sotto il profilo ambientale."
Nei mesi scorsi la Commissione ha organizzato un dibattito pubblico e
una grande conferenza sul futuro della PAC. I principali obiettivi emersi
sono una produzione alimentare economicamente redditizia, la gestione
sostenibile delle risorse naturali e una forte azione a favore del clima,
e il mantenimento dell'equilibrio territoriale e della diversità
delle zone rurali (quest'ultimo aspetto di estrema attualità nelle
regioni colpite dalle recenti alluvioni, come in Veneto.
Quali strumenti utilizzare? Si dovrà adattarli a un mondo cambiato,
a un mercato complesso e diverso rispetto ai decenni scorsi, quando la
PAC fu definita. I pagamenti diretti agli agricoltori devono essere più
mirati ed equi, in base a criteri sia economici (data la funzione di "sostegno
al reddito" propria dei pagamenti diretti) che ambientali (per tener
conto dei beni di pubblica utilità forniti dagli agricoltori).
Uno degli approcci possibili potrebbe consistere nel fornire un sostegno
di base ai redditi (eventualmente uniforme per regione, ma non forfettario
per tutta l'Unione, basato su nuovi criteri e con un massimale predefinito),
a cui potrebbero aggiungersi: un pagamento ambientale obbligatorio (annuale)
per azioni supplementari che vadano oltre le norme di base della condizionalità
(ad es. la copertura vegetale, la rotazione dei seminativi, il pascolo
permanente o il set-aside ecologico); un pagamento per vincoli naturali
specifici (definiti a livello dell'UE) e importi complementari versati
tramite le misure di sviluppo rurale; un'opzione limitata di pagamento
"accoppiato" per alcune forme di agricoltura particolarmente
sensibili (simile all'opzione attualmente esistente). Un regime di sostegno
semplice e specifico dovrebbe rafforzare la competitività delle
piccole aziende, ridurre le formalità amministrative e contribuire
alla vitalità delle zone rurali.
Con riguardo alle misure di mercato, come l'intervento pubblico e l'aiuto
all'ammasso privato, potrebbero essere adottate misure di razionalizzazione
e di semplificazione, eventualmente introducendo nuovi elementi volti
a migliorare il funzionamento della catena alimentare. Mentre ancora nel
1991 le misure di mercato rappresentavano il 92% della spesa della PAC,
solo il 7% del bilancio PAC è stato loro destinato nel 2009.
Infine, la politica di sviluppo rurale che ha permesso di rafforzare la
sostenibilità economica, ambientale e sociale del settore agricolo
e delle zone rurali. Tuttavia esiste una forte richiesta di integrare
in tutti i programmi i temi dell'ambiente, del cambiamento climatico e
dell'innovazione. Si attira l'attenzione sull'importanza delle vendite
dirette e dei mercati locali, nonché sulle esigenze specifiche
dei giovani agricoltori e di coloro che iniziano l'attività. Uno
dei nuovi elementi dovrebbe essere un pacchetto di strumenti per la gestione
dei rischi che contribuiscano ad affrontare in modo più efficace
le incertezze dei mercati e l'instabilità dei redditi.
Durante il dibattito che si apre adesso e che coinvolgerà tutte
le istituzioni europee si dovrà quindi ovviare alle carenze più
urgenti della PAC tramite cambiamenti graduali, rendere la politica più
ecologica, equa, efficiente ed efficace, e infine abbandonare le misure
di sostegno al reddito e le misure di mercato e concentrare l'azione sugli
obiettivi in materia di ambiente e cambiamento climatico.
Resta l'incognita del budget. Nei prossimi mesi il negoziato sulla PAC
andrà avanti in parallelo con quello sul bilancio comunitario.
Il sostegno finanziario al settore agricolo e allo sviluppo rurale dipende
da quanto sarà messo a disposizione del budget comunitario dopo
il 2013, e da quanto di questo sarà assegnato alla PAC.
Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
tel. +39.02.467514229
matteo.fornara@ec.europa.eu
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