|
ENTI E
MINISTERI
Il Ministero uniforma le mense
Mai doppia razione, proporzionata all'età del commensale,
servita con utensili adatti. Sì a spuntini, ma solo a base di yogurt
e frutta. Scompaiono i menu etnici e l’acqua sempre disponibile,
purché sia del rubinetto nel primo decalogo per le mense scolastiche
presentato dal ministero della Salute.
Una porzione di pasta o riso oppure orzo tutti i giorni, e così
anche una porzione di pane. Patate non più di 1 volta a settimana,
carne 2 volte a settimana e salumi non più di due volte al mese.
Quanto a pizza o lasagna, 1 sola volta a settimana. E ancora, mai doppia
razione, sempre proporzionata all'età del commensale e servita
con utensili adatti. In compenso, frutta, vegetali e cereali tutti i giorni.
Inoltre non cibi diversi per i bambini stranieri. Sono le linee guida
di indirizzo per la ristorazione a scuola appena licenziate dal ministero
della Salute dopo un passaggio in conferenza Stato-Regioni allo scopo
di fornire, a livello nazionale, indicazioni per migliorarne la qualità
dei pasti per proporre un'alimentazione più corretta ai bambini.
Adottare abitudini alimentari corrette, spiegano dal Ministero, è
necessario sin dall'infanzia per ridurre il rischio di sviluppare molte
patologie cronico-degenerative collegate all'adozione di un'alimentazione
scorretta, tra cui obesità e sovrappeso che colpiscono il 33% degli
scolari tra gli 8 e i 12 anni. Ma anche la malnutrizione, problema diffuso
tra i giovani extracomunitari e determinato anche dal legame con le proprie
abitudini alimentari difeso dalla famiglia
Dalla tabella ministeriale emerge che, quanto al pesce, il consumo è
raccomandato un paio di volte a settimana, mentre uova e formaggi sono
concesse 1 volta a settimana.
Tra i punti cardine delle linee guida, l'elaborazione di menu secondo
i principi di una alimentazione equilibrata dal punto di vista nutrizionale
ma anche considerando la varietà e la stagionalità dei cibi,
utilizzando anche proposte di alimenti tipici della regione di residenza,
per insegnare ai bambini il mantenimento delle tradizioni, e una tabella
con gli apporti raccomandati di energia, nutrienti e fibra riferiti al
pranzo nelle diverse fasce d'età scolastiche (scuola dell'infanzia,
scuola elementare, scuola media).
Il documento è una vera e propria novità. Non esisteva infatti
un modello unico che riunisse centinaia di provvedimenti locali. Sulla
quantità di ciò che viene proposto-imposto per pranzo a
bambini di asili, elementari e medie insistono molto i tecnici della commissione
nominata per elaborare le indicazioni su come organizzare il servizio
mensa e articolare i capitolati d'appalto.
Le linee guida non prevedono esplicitamente menu particolari per gli stranieri.
La scuola viene considerata come «ambiente ideale per realizzare
l'integrazione. L'alimentazione rappresenta un terreno su cui approfondire
tali politiche. La promozione del dialogo significa non limitarsi a misure
compensatorie quali le diete speciali».
«Non affermiamo che un bambino di origine marocchina debba mangiare
italiano – ha spiegato Margherita Caroli, pediatra alla Asl di Brindisi,
una degli esperti della commissione - ma sarebbe sbagliato lasciargli
fare come a casa. Inoltre anche ai nostri figli farà bene scoprire
sapori diversi. Lo scambio deve essere reciproco». Dunque, no alle
diete etniche. Sì invece, tanto per esemplificare, al cous cous
per tutti, italiani e maghrebini, una volta al mese. Fermo restando il
rispetto delle restrizioni religiose, come il divieto di consumo di carne
di maiale osservato dai musulmani. Per quanto riguarda la porzione «si
dovrà impedire a chi gestisce la mensa di somministrarne una seconda,
soprattutto del primo piatto per evitare un apporto eccessivo di calorie».
Mestoli, palette e schiumarole devono possedere la «capacità
appropriata a garantire la porzione giusta con una sola presa».
Andrebbero adoperati strumenti distinti in base all'età del bambino
in modo che non vengano scodellati a un alunno di 7 anni tanti maccheroni
quanti se ne darebbero a un dodicenne. Attenzione all'idratazione. In
genere durante l'ora di lezione i ragazzini non bevono mentre invece «è
importante che abbiano disponibilità di acqua per tutta la giornata,
preferibilmente di rubinetto». Grande rilievo viene attribuito allo
spuntino di metà mattina (frutta di stagione o yogurt o succhi
di frutta senza zucchero aggiunto). No ai distributori di snack alle elementari
mentre alle medie sono consentiti purché non contengano merendine.
In caso di gita, i cestini da viaggio andranno confezionati nella stessa
giornata. La buona ristorazione comincia dai capitolati d'appalto. Alle
ditte che non rispettano il contratto in tutti i suoi punti (modalità
di trasporto, qualità alimenti, igieni, personale, gestione degli
avanzi) dovrebbero essere inflitte multe severe.
www.italiaatavola.net
|
|
|