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ENTI
E MINISTERI
Pubblichiamo integralmente la lettera ricevuta
da Benito Mantovani indirizzata alla Redazione di Occhio alla Spesa -
Rai1 nella persona del conduttore Alessandro Di Pietro e inviata al Ministro
dell' Agricoltura, al Direttore Rai1, al Prof. Eugenio del Toma, al Presidente
Nazionale ACU e a ASA - Associazione Stampa Agroalimentare Italiana nella
persona del suo Presidente.
Naturalmente siamo disponibili a dare identico spazio ad eventuali altre
dichiarazioni o repliche.
Roberto Rabachino
Presidente Nazionale ASA
Le false
verità sul biologico
lettera aperta di Benito Matovani
Ma senti questa!
"E' pericoloso avere ragione in questioni su cui le autorità
costituite hanno torto."
Voltaire
I contributi pubblici stanziati per le produzioni biologiche sono finalizzati
al miglioramento della qualità delle stesse, oppure per ridurre
l' impatto ambientale? Perché non riusciamo a conoscere la verità
da qui a lì? Perché da qui a lì ci dicono le bugie!
È stato questo il botta e risposta tra due individui seduti al
bar che commentavano la trasmissione " Occhio alla spesa" ,
del 9 c.m., nella quale si è parlato anche del biologico. Essi,
giustamente, sostenevano che le finalità del biologico riguardano
la tutela dell' ambiente e non la qualità delle produzioni. Ed
è per questo motivo che i produttori del biologico usufruiscono
di contributi pubblici per compensare il loro mancato reddito, dovuto
al non utilizzo ( così dicono) di prodotti di sintesi. Cosa, del
resto, non vera ( v. Reg.to CE 834/2007 - art. 12, comma 1, lettere d;
e; f; h - art. 14, comma 1, lettera b iii e iv; e lettera e ii - art.
16 e art. 23), in quanto in caso di necessità questi prodotti possono
essere usati. Per questi motivi, i due protagonisti si sono compiaciuti
della professionalità e dell' onestà intellettuale del professor
Eugenio Del Toma, presente in trasmissione, dimostrate nell' affermare
che, sotto l' aspetto nutrizionale, i prodotti biologici non si differenziano
da quelli normali. Ne tanto meno per quanto riguarda l' aspetto sanitario.
E, di conseguenza, affermando che il biologico non è sinonimo di
qualità e di sanità superiore a tutti gli altri prodotti
presenti sugli scaffali del supermercato. Viceversa, non hanno espresso
giudizi positivi sulle affermazioni del dott. Francesco Giardina del Mipaaf.
Anzi, hanno trovato scorretto che un funzionario del Ministero all' Agricoltura,
pagato con soldi pubblici e, quindi, dei consumatori, si fosse presentato
in una TV pubblica a fare pubblicità ingannevole per dei cibi con
caratteristiche simili e, a volte, anche inferiori a quelli normali. Questo
modo scorretto di proporsi di un funzionario pubblico, in un contesto
pubblico, in una TV pubblica, non dovrebbe più accadere. L' affermazione
del dott. Giardina che lui acquista solo biologico perchè ha dei
bambini, dimostra che non sa e/o non vuol far sapere cos' è il
biologico. Come può affermare che il biologico è super controllato
dal campo alla forchetta, perché questo ruolo è stato affidato
ad un ente certificatore privato, dimenticandosi di dire che tale ente
è pagato dallo stesso produttore? Perché non ha detto che
il compito dell' ente di certificazione è solamente quello di avallare
le pratiche produttive riportate dal produttore sul registro aziendale
(verifica fatta almeno una volta l' anno) per consentire allo stesso di
ricevere i contributi pubblici previsti per il biologico? Perché
non ha detto, come ha fatto il professor Eugenio Del Toma, che la vigilanza
sanitaria su tutti gli alimenti, inclusi quelli biologici, è esercitata
dal Ministero alla Sanità, attraverso le ULSS, e non dagli enti
certificatori?
A questo punto, avrei voluto intervenire nella discussione dei due individui,
per dare una mia risposta ai loro interrogativi. Ma preferisco rivolgermi
direttamente a Lei dott. Di Pietro, visto che sul biologico ho già
avuto modo di informarLa con una nota datata 30 aprile 2009, della quale
non ho avuto una Sua risposta. Perché? Forse la nota non gli è
stata recapitata? Mosso da questo dubbio, non posso fare a meno d' inviarLe
alcuni stralci di quella nota.
« …..l' art. 10, comma 2, del Reg.to CEE 2091/92, che disciplina
il biologico, recitava: "Nell'etichettatura o nella
pubblicità non possono essere contenute affermazioni che suggeriscono
all' acquirente che l' indicazione, di cui all' allegato V ( prodotto
biologico), costituisce una garanzia di qualità organolettica,
nutritiva o sanitaria superiore" . Recitava,
perché questo regolamento è stato abrogato, per essere sostituito,
a partire dal 1° gennaio 2009, dal Reg.to CE n° 834/2007 del Consiglio
del 28 giugno 2007. Pertanto, quest' articolo non esiste più, ed
è stato sostituito con il seguente (art. 23, comma 1): "Ai
fini del presente regolamento, si considera che un prodotto riporta termini
riferiti al metodo di produzione biologico quando, nell' etichettatura,
nella pubblicità o nei documenti commerciali, il prodotto stesso,
i suoi ingredienti o le materie prime per mangimi sono descritti con termini
che suggeriscono all' acquirente che il prodotto, i suoi ingredienti o
le materie prime per mangimi sono stati ottenuti conformemente alle norme
stabilite dal presente regolamento" . »E,ancora: «
….. dall' art. 14, comma 1 lettera ii) del Reg.to CE 834/2007,
che recita: " le malattie sono trattate immediatamente per evitare
sofferenze agli animali; i medicinali veterinari allopatici di sintesi
chimica, compresi gli antibiotici, possono essere utilizzati in caso di
necessità e a condizioni rigorose, ove risultino inappropriati
i prodotti omeopatici, fitoterapici e altri prodotti…;" »E
ancora: « …. " i prodotti della caccia e della pesca
di animali selvatici non sono considerati facenti parte della produzione
biologica" ( art. 1, comma 2 del Reg.to CE 834/2007), quindi,
il biologico non è per nulla naturale, nel senso di genuino.
Inoltre, nelle produzioni ortofrutticole biologiche sono utilizzati, come
antiparassitari, il solfato di rame ed il bacillus thuringensis,
entrambi nocivi. In particolare, il bacillus thuringensis appartiene
alla 1/a classe degli insetticidi, alla quale fanno parte la categoria
degli insetticidi più pericolosi. Merita sottolineare che, tale
insetticida, lo possono acquistare solamente i Periti e i laureati in
Agraria, mentre i produttori devono essere in possesso di un patentino
speciale, rilasciato dopo aver sostenuto un esame di idoneità.
»
In fine, sempre per Sua conoscenza, come post scriptum alla citata nota,
feci riferimento alla pagina 28 della rivista Altroconsumo, del mese di
maggio 2009, nella quale si parlava di un' indagine sulla presenza di
nitrati su alcuni ortaggi, di cui: " ….il campione biologico
di spinaci superava il limite imposto dalla legge … e della copertina
del numero 34 del 30 agosto 2007 dell' Espresso, la quale riportava il
titolo: Bio che bluff.
Una curiosità, dott. Di Pietro. Un professionista che si occupa
di alimenti per le persone, ha il dovere di fare informazione corretta?
Distinti saluti.
Benito Mantovani
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