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MINISTERI
Indice Globale della Fame 2010
‘La fame non è una malattia, bisogna aumentare l’impegno
per migliorare l’alimentazione dei bambini’
L’11 ottobre a Milano, alla vigilia della Giornata mondiale dell’alimentazione
del 16 ottobre, in contemporanea mondiale alle iniziative di Washington,
Berlino, Parigi, New Delhi, Dublino, LINK 2007 documenta la realtà
mondiale del problema con l’Indice Globale della Fame 2010 (Global
Hunger Index). Gli affamati, oggi, sono 925 milioni circa. Per la terza
edizione italiana lo studio si focalizza sulla denutrizione infantile,
dopo aver preso in esame il ritardo nello sviluppo rurale e il problema
del mancato acceso delle donne all’educazione e alla salute nei
paesi poveri.
Il rapporto, stilato dall’Istituto Internazionale di Ricerca sulle
Politiche Alimentari (IFPRI), Welthungerhilfe e Concern Worldwide, è
pubblicato in Italia in collaborazione con LINK 2007. L’indice è
presentato a Milano, città che nel 2015 ospiterà l’EXPO
dedicata all’alimentazione. A Palazzo Marino discutono i dati del
rapporto alla presenza del Sindaco Letizia Moratti e dell’A.d. di
EXPO2015 s.p.a Giuseppe Sala, i parlamentari europei Gianni Pittella e
Cristiana Muscardini, la DG della Cooperazione italiana Elisabetta Belloni
e Vichy De Marchi del PAM. Tutti chiamati a rispondere alla domanda:
quale è e quale sara il contributo dell’Italia di fronte
a dati cosi allarmanti?
Secondo l’Indice Globale della Fame 2010 (GHI) infatti è
la malnutrizione tra i bambini sotto i due anni di eta una delle sfide
cruciali da affrontare per ridurre la fame, non solo perché
può causare danni permanenti alla salute, ma anche per le sue conseguenze
sulla produttivita e sulle potenzialita economiche.
Per calcolare l’Indice i ricercatori assegnano ai diversi paesi
un punteggio calcolato utilizzando tre indicatori con uguale ponderazione:
la percentuale di persone malnutrite, la percentuale di bambini sottopeso,
in età compresa tra 0 e 5 anni e il tasso di mortalità infantile.
Il fattore che maggiormente contribuisce al punteggio globale è
proprio la malnutrizione infantile, responsabile di quasi la meta del
valore finale.
“Per migliorare i propri punteggi, molti paesi devono accelerare
il progresso nella riduzione della denutrizione infantile. L’intervallo
di tempo utile per migliorare l’alimentazione va dal momento del
concepimento al compimento dei due anni di età.” spiega Stefano
Piziali curatore, con Vera Melgari, della edizione italiana del rapporto
e policy advisor di Cesvi. “Dopo i due anni, gli effetti negativi
della malnutrizione sono in gran parte irreversibili” aggiunge Marie
Ruel di IFPRI e coautrice del rapporto.
“La fame non è una malattia: ed è anzi causata da
numerosi fattori concomitanti, come dimostra un confronto tra indicatori
di sviluppo economico e fame” osserva il presidente di LINK 2007
Arturo Alberti. “Situazioni di forte diseguaglianza economica e
sociale interna, anche in periodi di elevata crescita economica come ad
esempio in Angola, ci dice l’Indice, portano ad una irrilevante
riduzione della fame. Ovvero la diseguaglianza fa sì che Paesi
in cui sarebbe lecito attendersi un buon risultato in termini di sicurezza
alimentare, non manifestino alcun miglioramento significativo. La fame
si vince anche con la giustizia sociale e con politiche di sviluppo adeguate”.
L’Indice viene calcolato per i 122 paesi in via di sviluppo e in
transizione dei quali sono disponibili i dati sulle tre componenti della
fame. I paesi con malnutrizione a livelli “estremamente allarmante”
o “allarmante” sono ventinove. La maggior parte di essi sono
in Africa subsahariana e in Asia meridionale. Comunque, l’Asia meridionale
ha compiuto progressi maggiori rispetto ad altre regioni dal 1990 (anno
d’inizio della raccolta dati del GHI). In Asia meridionale, tra
i fattori che più contribuiscono a un’alta prevalenza della
denutrizione nei bambini in eta compresa tra 0 e 5 anni, ci sono lo scarso
accesso delle donne a un’alimentazione e un’educazione adeguate
e il loro basso status sociale.
In Africa subsahariana, invece, la scarsa efficienza dei governi, i conflitti,
l’instabilità politica e gli alti tassi di HIV e AIDS sono
tra i principali fattori responsabili dell’alta mortalità
infantile e dell’alta percentuale di persone che non possono soddisfare
il proprio fabbisogno calorico. In alcuni paesi dell’Africa subsahariana,
per esempio Burundi, Madagascar e Malawi, circa metà dei bambini
presenta ritardi nella crescita (altezza inadeguata per l’età)
a causa della scarsa alimentazione.
“La salute delle donne, in particolare le madri, è cruciale
per ridurre la malnutrizione infantile. Le madri che da piccole non hanno
ricevuto adeguata alimentazione tendono a mettere al mondo bambini sottopeso,
perpetuando in questo modo il ciclo della denutrizione,” spiega
Bärbel Dieckmann, presidente di Welthungerhilfe. “Gli interventi
nutrizionali dovrebbero essere diretti alle bambine e alle donne durante
tutto il ciclo vitale e in particolare in adolescenza prima della gravidanza.”
Secondo il rapporto, per ridurre la fame mondiale i paesi dovrebbero:
* effettuare interventi mirati la dove sono più effettivi: tra
le donne incinte e che allattano al seno e tra i bambini sotto i due anni;
* affrontare le cause di fondo della denutrizione, come la povertà,
la disparità di genere e i conflitti;
* coinvolgere, potenziare e sostenere tutti gli attori che lavorano a
livello locale per migliorare l’alimentazione;
* e fare dell’alimentazione, in particolare quella dei bambini piccoli,
una priorità politica.
“È di vitale importanza garantire un’alimentazione
adeguata e appropriata durante i primi 1000 giorni di vita”, aggiunge
Stefano Piziali, mentre il Direttore Esecutivo di Concern Worldwide Tom
Arnold conclude: “Questo rapporto propone raccomandazioni chiare
per informare e incoraggiare la comunità internazionale a intraprendere
delle azioni decisive su questo tema” .
In Italiano il rapporto è scaricabile
dal sito di LINK 2007: http://www.link2007.org/assets/files/documenti/1DefinitivoGHI2010-ItRidotto.pdf
L’Indice Globale della Fame, le schede informative e il materiale
correlato sono disponibili alla pagina (in Inglese): http://www.ifpri.org/pressroom/briefing/2010-global-hunger-index-crisis-child-undernutrition
LINK 2007 nasce dalla volontà di
promuovere nuove ed efficaci forme di collaborazione e coordinamento tra
Ong Italiane di cooperazione internazionale. Opera per l’affermazione
di quella “cooperazione realizzata” che rappresenta il principale
patrimonio fatto di valori, saperi, professionalità, esperienza
pratica che sono l’espressione di quanti operano
quotidianamente, al fianco delle popolazioni ed insieme ai partner locali.
www.link2007.org
L’International Food Policy Research Institute, IFPRI, è
stato fondato nel 1975. La sua mission è fornire soluzioni per
ridurre la povertà nei paesi in via di sviluppo. E’ uno dei
15 centri sostenuti dal Consultative Group on International Agricultural
Research, alleanza di 64 governi, fondazioni ed organizzazioni regionali
ed internazionali: www.ifpri.org
Welthunherhilfe è una delle maggiori organizzazioni non governative
tedesche. Dalla fondazione nel 1962 ha completato migliaia di progetti
per oltre 2Miliardi di Euro, in oltre 70 Paesi, proponendo soluzioni
efficaci per un mondo senza fame e povertà: www.welthungerhilfe.de
Concern Worldwide è una organizzazione non governativa umanitaria
internazionale impegnata per l’eliminazione della povertà
estrema nei Paesi più poveri del mondo: www.concern.net
Per ulteriori informazioni, contattare:
Paola Amicucci, 328.0003609 ong.agimondo@link2007.org
Sara Maresca, saramaresca@cesvi.org
Stefania Bettoni 3493583179, stefaniabettoni@cesvi.org
SAVE THE CHILDREN
In questo ambito opera l’associazione Onlus Save the Children .
Tra le soluzioni che Save the Children indica per risolvere il problema
della malnutrizione: allattamento esclusivo al seno, distribuzione di
micronutrienti, supporto economico a donne e famiglie, sistemi agricoli
e coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità e costi adeguati
alle esigenze delle madri e delle comunità più povere, centri
di cura per bambini gravemente malnutriti.
“Si tratta di misure che Save the Children realizza nei suoi programmi
di salute e nutrizione nei 36 paesii in cui si sta dispiegando Every One
e 5 dei quali – Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi e Nepal - sono
direttamente sostenuti da Save the Children Italia, ”, precisa ancora
Francesco Aureli. “Sul versante della lotta alla mortalità
infantile Save the Children sta lavorando su alcuni aspetti cruciali come
la formazione di migliaia di operatori sanitari di comunità a cui
spetta diagnosticare nei bambini fino a 5 anni le malattie potenzialmente
mortali, come diarrea, malaria, polmonite e offrire le prime semplici
cure. Inoltre Save the Children sta facendo pressione sui paesi più
colpiti dalla mortalità infantile affinché i servizi alla
salute materno-infantile siano resi gratuiti”.
“La nostra mobilitazione è ai massimi livelli”, fa
eco Valerio Neri, “ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti
per farcela. Per questo il 6 ottobre abbiamo deciso di organizzare la
Giornata del Palloncino Rosso e tappezzare Roma, Milano e altri dieci
comuni con centinaia di palloncini con scritto Save Me. Lo slogan di questa
pacifica guerrilla è non lasciamoli andare: non solo il 6 ottobre
ma anche nei giorni successivi ognuno tenga con sé, attaccato al
filo, questo palloncino rosso, come se tenessimo stretto un bambino per
non lasciarlo morire”.
Per sostenere concretamente Every One , dal 6 ottobre al 7 novembre sarà
possibile inviare un sms al numero 45503, donando così 2 Euro da
cellulare personale Tim, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce o da rete fissa
Fastweb e Infostrada, oppure donando 2 o 5 Euro da rete fissa Telecom.
Inoltre il palloncino rosso “ Save Me” potrà essere
acquistato in 430 negozi di Oviesse Industry, in tutte le province italiane,
fino al 7 novembre.
E a sostegno di Every One anche un folto gruppo di testimonial, il grande
calcio con l’ ACF Fiorentina e molte aziende.
La versione integrale del Rapporto su La mortalità infantile e
l'impatto della malnutrizione e del Rapporto Attività Every One
Non lasciamoli andare. Ridurre la mortalità materna e infantile
è possibile all’indirizzo: www.savethechildren.it/pubblicazioni.
Sono disponibili foto in alta definizione e storie di bambini coinvolti
nei progetti di Save the Children, foto dei testimonial e immagini della
campagna pubblicitaria
Per ulteriori informazioni:
Ufficio Stampa Save the Children Italia
tel. 06.48070023-071-001
press@savethechildren.it
www.savethechildren.it
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