ENTI E MINISTERI

La Dieta mediterranea è Patrimonio culturale dell’umanità Unesco
Una vittoria del ministero delle Politiche agricole dedicata al sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Il Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali commenta così la notizia appena giunta dal Kenya secondo cui il Comitato intergovernativo della convenzione sul patrimonio immateriale dell’Unesco ha accolto la candidatura della Dieta mediterranea ed ha approvato all’unanimità la sua iscrizione nella prestigiosa Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

"Dopo giorni di trattative, il risultato sperato è arrivato. La delegazione del Ministero a Nairobi mi ha appena informato che l'Unesco ha definitivamente proclamato la Dieta mediterranea quale Patrimonio culturale dell’umanità. Questo prestigioso successo mi riempie d’orgoglio e di soddisfazione e rappresenta un traguardo storico per la nostra tradizione alimentare e per la cultura dell’intero Paese”. Con queste parole il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, commenta la notizia appena giunta dal Kenya secondo cui il Comitato intergovernativo della convenzione sul patrimonio immateriale dell’Unesco ha accolto la candidatura della Dieta mediterranea ed ha approvato all’unanimità la sua iscrizione nella prestigiosa Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.
“La proclamazione della Dieta mediterranea, quale stile di vita sostenibile basato su tradizioni alimentari e su valori culturali secolari, rappresenta una svolta epocale nel processo di valorizzazione di usi e costumi legati alle diete alimentari dei vari popoli”, sottolinea il Ministro.
"A livello internazionale, grazie alla proclamazione della Dieta mediterranea, è stato certificato una volta per tutte lo stretto legame tra la cultura e le pratiche alimentari tradizionali di un popolo ed è stata consacrata la loro inscindibilità. La Dieta mediterranea, prosegue il Ministro, è un patrimonio culturale immateriale millenario, vivo e in continua evoluzione, condiviso da tutti i Paesi del Mediterraneo, che incorpora saperi, sapori, elaborazioni, prodotti alimentari, coltivazioni e spazi sociali legati al territorio."
"Ricordando che la parola greca “díaita” significa equilibrio, stile di vita, la Dieta mediterranea, afferma il Ministro, è un modello di stile di vita basato sulla convivialità e la frugalità, caratterizzata non solo dalla freschezza e stagionalità dei suoi prodotti alimentari, ma soprattutto dal modo di prepararli, presentarli e condividerli a tavola. Abitudini alimentari variate nel rispetto delle tradizioni che, insieme ad una vita attiva, costituiscono le caratteristiche fondamentali della Dieta Mediterranea. Questo stile di vita salutare è anche la conseguenza della diversa disponibilità della produzione agricola locale, in relazione al mosaico geografico e climatico del Mediterrane"
“La Dieta mediterranea, in quanto insieme unico al mondo di pratiche alimentari, sociali e culturali ha pienamente meritato il riconoscimento convinto dell’Unesco, giunto con un sostegno unanime. Per l’Italia si tratta solo del primo, importantissimo passo di una lunga serie di successi sul cammino della valorizzazione delle pratiche agroalimentari tradizionali italiane riconosciute da tutto il mondo quali esempi di eccellenza”.
“Vorrei ringraziare, aggiunge il Ministro, quanti nel Ministero hanno offerto la propria competenza e dedizione, impegnandosi in prima persona per il raggiungimento di un risultato così prestigioso per l’Italia. Un grazie di cuore anche alla comunità del Cilento, patria della Dieta mediterranea, il cui sostegno convinto nel corso della candidatura è stato indispensabile per il buon esito finale, ed in particolare il presidente del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, Amilcare Troiano. So che a Nairobi, conclude il Ministro, la delegazione del Ministero ha dedicato il prestigioso riconoscimento dell’Unesco proprio ad un uomo simbolo del Cilento, il sindaco di Pollica Angelo Vassallo. Mi associo a loro, non senza commozione, per ricordare colui che con tanta passione aveva sostenuto con convinzione e passione fin dall’inizio questo progetto: sono certo che il risultato raggiunto oggi lo avrebbe reso orgoglioso”.
La candidatura della Dieta mediterranea, già presentata 4 anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco, era stata inizialmente bocciata in quanto per l’Unesco non erano soddisfatti i requisiti previsti dalla Convenzione del 2003 sul Patrimonio immateriale dell’umanità, per cui i 4 paesi decisero di ritirarla. Nel maggio 2009, la candidatura è stata ripresentata, insieme a Spagna, Grecia e Marocco, dall’Italia che ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo interamente il dossier di candidatura e sottolineando il valore culturale della Dieta mediterranea. Ad agosto 2010, dopo un lavoro incessante anche in piena estate, era giunta una prima valutazione positiva da parte dell’Unesco con cui era stata accertata la conformità della nuova candidatura con i requisiti previsti dall’Unesco. Il Comitato intergovernativo della Convenzione sul patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, riunito a Nairobi, ha definitivamente proclamato la Dieta mediterranea quale elemento del Patrimonio immateriale dell’umanità. Grazie al suo inserimento nella Lista, la Dieta mediterranea rappresenta il terzo elemento italiano presente, insieme all’Opera dei pupi siciliani e al Canto a tenore sardo. La Dieta mediterranea è la prima pratica alimentare tradizionale al mondo ad essere iscritta nella prestigiosa Lista. Quest’ultima, istituita dalla Convenzione Unesco del 2003, conta 166 elementi iscritti da 132 Paesi diversi, tra cui ad esempio il tango argentino, il capodanno islamico e la calligrafia cinese. Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è il referente nazionale delle candidature agricole e alimentari alla Lista del patrimonio culturale dell’Unesco e per seguire i lavori relativi alla Dieta mediterranea e alle altre candidature future ha istituito, presso il Gabinetto del Ministro, un apposito Gruppo di lavoro Unesco coordinato dal Prof. Pier Luigi Petrillo (il quale aveva già seguito con successo, per conto del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, l’iscrizione delle Dolomiti nella Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco). Il gruppo di lavoro del Ministero sta ora lavorando, per il prossimo anno, alle candidature de “L’arte della pizza napoletana” e “La coltivazione ad alberello dello Zibibbo di Pantelleria”.
(www.aiol.it)