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La Dieta mediterranea è patrimonio dell'umanità
Rappresenta uno stile di vita sostenibile basato sul mangiare
i prodotti tipici del territorio in momenti conviviali con la famiglia
o con gli amici: per l’Unesco questo insieme unico di pratiche alimentari,
conoscenze e competenze tradizionali trasmesse di generazione in generazione,
è un qualcosa di unico al mondo e va salvaguardato e valorizzato.
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali,
Giancarlo Galan, ha commentato la notizia secondo cui l’Unesco ha
raccomandato l’iscrizione della “Dieta mediterranea”
nella prestigiosa Lista delle tradizioni considerate Patrimonio mondiale
immateriale dell’umanità.
“E’ un grande successo per il nostro Paese, la nostra tradizione
alimentare e la nostra cultura”. Così il ministro delle Politiche
agricole alimentari e forestali, Giancarlo Galan, ha commentato la notizia
secondo cui l’Unesco ha raccomandato l’iscrizione della “Dieta
mediterranea” nella prestigiosa Lista delle tradizioni considerate
Patrimonio mondiale immateriale dell’umanità. “La Dieta
mediterranea rappresenta uno stile di vita sostenibile basato sul mangiare
i prodotti tipici del territorio in momenti conviviali con la famiglia
o con gli amici: per l’Unesco questo insieme unico di pratiche alimentari,
conoscenze e competenze tradizionali trasmesse di generazione in generazione,
è un qualcosa di unico al mondo e va salvaguardato e valorizzato.
La valutazione positiva dell’Unesco evidenzia come ormai a livello
internazionale l’alimentazione e l’agricoltura siano sinonimi
di cultura e debbono essere valorizzate al pari dei beni materiali”.
“Con questo importante riconoscimento, sottolinea il ministro Galan,
l’Unesco ci invita a superare una concezione arcaica di cultura
legata alla materialità degli elementi e ci invita riflettere su
quel patrimonio intangibile, fatto anche di tradizioni e pratiche agro-alimentari,
di cui il nostro Paese può essere fiero nel mondo”. “Desidero
ringraziare gli esperti del Ministero che in questi anni hanno lavorato
con tanta passione e competenza ottenendo un risultato così significativo”.
La candidatura della Dieta mediterranea era stata avanzata già
quattro anni fa dall’Italia, dalla Spagna, dalla Grecia e dal Marocco
ma per l’Unesco non soddisfaceva i requisiti previsti dalla Convenzione
del 2003 sul Patrimonio mondiale immateriale dell’umanità,
per cui i 4 paesi decisero di ritirarla. Lo scorso anno l’Italia
l’ha ripresentata, sempre insieme a Spagna, Grecia e Marocco, ed
ha assunto il coordinamento del gruppo di lavoro internazionale, riscrivendo
interamente la candidatura e sottolineandone il valore culturale.
La “raccomandazione” positiva dell’Unesco dovrà
ora essere ratificata dal Comitato esecutivo della convenzione sul patrimonio
mondiale immateriale dell’umanità che si riunirà a
Nairobi in Kenya dal 14 al 19 novembre prossimi. La prestigiosa Lista
dell’Unesco, che raccoglie gli elementi immateriali considerati
unici al mondo, consta di 166 elementi (tra cui il Tango argentino e la
calligrafia cinese) di cui solo 2 italiani: l’opera dei pupi siciliani
e il canto a tenore sardo. La Dieta mediterranea, ove approvata definitivamente,
diventerà così il terzo elemento italiano.
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