ENTI E MINISTERI

Ue: cioccolato puro in etichette, la Corte condanna l’Italia

L'Italia è stata condannata ieri dalla Corte di giustizia europea per avere autorizzato la denominazione "cioccolato puro". Per il Codacons si tratta dell’ennesimo passo indietro dell’Unione Europea in tema di difesa della qualità dei prodotti. È evidente, infatti, che una diversa denominazione per il cioccolato puro, senza grassi vegetali, consentiva al consumatore di distinguere più facilmente il cioccolato di qualità da quello scadente. Ora sarà invece costretto a leggere gli ingredienti messi in etichetta per scoprire se il costoso burro di cacao è stato sostituito da materie grasse meno nobili come il burro di karitè, olio di palma, illipè che sono ricchi di acidi grassi saturi, responsabili dell’aumento del colesterolo cattivo nel sangue (il cioccolato autentico, invece, abbassa il livello di questo colesterolo grazie ai flavonoidi che hanno anche un'azione antiossidante). Non vorremmo – afferma l’associazione - che dopo il cioccolato si passasse all’olio e venisse eliminata anche la denominazione di “olio extravergine”, costringendo il consumatore, per comperare olio di qualità, a cercare in etichetta il grado di acidità. (www.agi.it)

QUESTO IL COMMENTO DEL MINISTRO GALAN. “Vedi un po’ come vanno le cose del mondo: la Corte di giustizia europea condanna l’Italia per le etichette su cui c’è scritto ‘cioccolato puro’. La Corte di giustizia europea pretende etichette trasparenti, che poi è la nostra stessa ‘pretesa’, quella che mi attendo sia esaudita al più presto dal nostro Parlamento. Insomma, ciò che chiedo è coerenza, una virtù che non emerge ancora in sede comunitaria a proposito di etichette. Sia chiaro che la questione cioccolato ed etichette non rientra nelle competenze della cosiddetta filiera agricola, pertanto non è al commissario Ciolos che mi rivolgo. Aggiungo soltanto che oramai sono tanti, sono troppi ‘i bidoni’ alimentari che invadono l’Italia e il mondo camuffandosi da genuini prodotti italiani. Ecco perché questa condanna, a mio dire, è corretta ma fino a un certo punto… Un punto che va ben oltre il cioccolato puro”. (www.aiol.it)