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ENTI E
MINISTERI
IL PARLAMENTO EUROPEO FA GUERRA AI “CARTELLI”
Rivedere gli strumenti econometrici tradizionalmente utilizzati per valutare
la presenza di comportamenti oligopolistici che si sono dimostrati del
tutto inadeguati nel prevedere comportamenti collusivi e di cartello,
quali si sono evidenziati negli ultimi anni. E’ quanto chiede il
Parlamento Europeo, che ha approvato a Strasburgo in seduta plenaria,
la “Relazione sulle Entrate Eque per gli Agricoltori: migliore funzionamento
della filiera alimentare” predisposta dal relatore incaricato Josè
Bovè. Secondo il parlamento Europeo, sebbene la crisi del reddito
degli agricoltori in Europa assuma entità diverse, vi sono alcune
costanti di fondo, come sottolinea la Coldiretti - la mancanza di trasparenza
lungo la filiera, clausole vessatorie nei contratti commerciali di ritiro
del prodotto agricolo, pagamenti tardivi dei prodotti agricoli, modifiche
unilaterali dei contratti, possibili comportamenti oligopolistici e anticoncorrenziali
da parte dei pochi attori che controllano il mercato alimentare e determinano
così i prezzi, decidendo chi può essere partner commerciale
e chi invece va espulso. Una situazione che - precisa la Coldiretti -
ha progressivamente ridotto i margini destinati alle imprese agricole:
in Italia per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60
centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all'industria alimentare
e solo 17 centesimi agli agricoltori..
Con la relazione - continua la Coldiretti - i parlamentari chiedono di
aumentare la trasparenza del mercato e le informazioni da fornire ai consumatori,
condizione essenziale per mettere in evidenza l’identità
dei prodotti nonché garantire la varietà dei cibi e dei
prodotti agricoli ed agroalimentari- espressione della storia e delle
culture di una pluralità di territori e della natura “distintiva”
dell’agricoltura di ciascun Stato membro. Viene inoltre prevista
una diversificazione delle norme per i prodotti a forte base territoriale,
rispetto alle norme relative ai prodotti alimentari standardizzati. Un
punto centrale riguarda poi l’invito alla Commissione a proporre
l’adozione di strumenti a sostegno e promozione di filiere alimentari
gestite dagli agricoltori, di filiere corte, e di mercati gestiti direttamente
dagli agricoltori (Farmers’ Markets), al fine di consentire agli
agricoltori di ottenere una parte più equa del valore del prezzo
di vendita finale attraverso una riduzione dei passaggi e delle intermediazioni.
Tra le proposte programmatiche del Parlamento - conclude la Coldiretti
- ci sono anche:
* L’invito alla Commissione Europea a migliorare lo strumento europeo
di sorveglianza dei prezzi dei prodotti alimentari, in modo da facilitare
una maggiore trasparenza sugli stessi; chiede altresì di realizzare
un progetto pilota circa la creazione di un Osservatorio Europeo sui prezzi
e sui margini agricoli, per il quale il PE ed il Consiglio hanno già
approntato uno stanziamento di 1,5 milioni di euro.
* Esorta la Commissione a mantenere il Gruppo di Alto Livello sulla Filiera
Alimentare, strumento che si è dimostrato capace di individuare
problemi e d elaborare raccomandazioni e strategie per correggere gli
squilibri attuali.
* Invita la Commissione a proporre l’obbligo per i maggiori commercianti,
trasformatori, grossisti e distributori europei di presentare una relazione
annuale sulle loro quote di mercato (comprensive di informazioni sui marchi
privati), con dati sull’evoluzione dei volumi di vendita mensili.
Ciò dovrebbe consentire a tutti i partner commerciali di stimare
l’evoluzione della domanda e dell’offerta e di conseguenza,
garantire una maggiore trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi.
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