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Biodiversità: un quinto dei vertebrati a rischio estinzione
Un quinto delle specie di vertebrati è a rischio estinzione e senza
l'impegno per la conservazione della biodiversità sarebbero molti
di più. E' quanto emerge dal più ampio studio mai condotto
sulla conservazione dei vertebrati presentato in occasione della X Conferenza
delle Parti della Convenzione sulla Biodiversità in corso a Nagoya,
in Giappone.
Lo studio, pubblicato su "Science", ha evidenziato che 50 specie
di mammiferi, uccelli e anfibi si avvicinano sempre più all'estinzione
a causa della deforestazione, dello sfruttamento intensivo dell'agricoltura
e dell'invasione di specie alloctone. Le specie a rischio tra i vertebrati
oscillano tra il 13% degli uccelli e il 41% degli anfibi. Ma il rapporto
ha anche accertato per la prima volta l'importanza degli sforzi compiuti
a difesa delle specie animali, senza i quali la biodiversità sarebbe
diminuita di un ulteriore 20 %.
Ben 64 specie di mammiferi, uccelli e anfibi hanno potuto migliorare la
loro situazione grazie a questi sforzi e per il 9% delle specie c'è
stato un aumento della popolazione. Addirittura si sono riprodotti tre
animali che si temevano estinti: il condor della California, il furetto
dai piedi neri, sempre negli Usa, e, in Mongolia, il cavallo di Przewalski.
Lo studio lascia aperta la porta alla speranza, se nei prossimi anni saranno
compiute le scelte giuste, dopo che lo scorso anno era stato lanciato
l'allarme per la sesta estinzione di massa nella storia del mondo, la
prima da quella dei dinosauri di 65 milioni di ani fa.
Alla conferenza di Nagoya sulla biodiversità a cui partecipano
193 Paesi e che si concluderà venerdì 29 ottobre, il premier
giapponese, Naoto Kan, ha offerto un pacchetto di due miliardi di dollari
per un piano di conservazione nei Paesi in via di sviluppo. A Nagoya si
tratta per fissare i nuovi standard che fino al 2020 devono consentire
di combattere meglio l'estinzione di specie animali e vegetali, dopo aver
mancato il precedente obiettivo per una "riduzione significativa"
della diversità biologica entro il 2010. Si punta in particolare
alla difesa degli ecosistemi minacciati, come le foreste che contribuiscono
a fornire aria pulita, gli insetti che impollinano le piante e il corallo
che offre protezione a importanti specie marine. (www.aiol.it)
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