|
ENTI E
MINISTERI
Allarme api: l'inquinamento mette a rischio un insetto indispensabile
La mortalità delle api è aumentata drasticamente,
in alcune zone è già all'80%. Secondo i deputati europei
servono più finanziamenti per il settore dell'apicoltura. "Non
si può mai sapere con le api", diceva saggiamente Winnie the
Pooh, ma quel che è certo è che la popolazione dei laboriosi
insetti sta drasticamente diminuendo. Dobbiamo aspettarci un'estate insolitamente
silenziosa il prossimo anno? Il rapporto al Parlamento europeo del deputato
Paolo de Castro spiega i rischi e propone soluzioni per contrastare la
minaccia estinzione.
Molti possono alzare le spalle con indifferenza, ma non hanno forse considerato
un piccolo problema: circa il 60-70% del nostro cibo proviene da piante
impollinate dalle api. E siamo davvero pronti a vivere in un mondo senza
ciliegie, pomodori e altri prodotti della natura?
Il rapporto della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento
europeo ha lanciato l'allarme e messo l'accento sull'allarmante
situazione dell'apicoltura, proponendo misure per contrastare il declino
della popolazione delle api europee.
Le api muoiono per diversi fattori: la debolezza causata da agenti patogeni
e parassiti, l'uso dei pesticidi, il cambiamento climatico, la diminuzione
del cibo per la modifica dell'utilizzo delle terre, e anche i campi magnetici.
I deputati invocano pratiche di coltivazione attente all'impollinazione
e chiedono più finanziamenti per combattere l'aumento di mortalità
delle api e sostenere il comparto apicoltura. I veterinari europei dovrebbero
iniziare ad occuparsi anche delle malattie delle api e delle medicine
necessarie. Una nota anche per il miele venduto in Europa che nell'etichetta
dovrà indicare chiaramente origine e contenuto.
Secondo gli esperti, le api diminuiscono e sono sempre meno resistenti
per colpa dell'inquinamento ambientale. Secondo il deputato sloveno e
apicoltore Alojz Peterle: "Non bastano i farmaci, quello di cui abbiamo
davvero bisogno è di diminuire l'uso dei pesticidi. Il comparto
agricolo dovrebbe farne un uso più responsabile, e diventare il
maggior alleato degli apicoltori".
La svedese Astrid Lulling ha chiesto che la Commissione europea, nelle
sue proposte di revisione della PAC che presenterà a breve "assicuri
i fondi di aiuto al settore, che oggi sono utilizzati a più del 90%.
Si tratta di programmi utili e necessari, che devono essere rinforzati.
I 32 milioni di euro che assicureremo alla filiera nel 2011 sono noccioline
rispetto alla ricchezza agricola che dipende direttamente dall'attività
impollinatrice delle api".
La Commissione europea ha già approvato programmi nazionali per
tutti i 27 Stati per migliorare la produzione e la commercializzazione dei
prodotti dell'apicoltura. Per questo è stato previsto un aumento
del contributo annuale al settore da 26 milioni di euro per il periodo
2008-2010 a 32 milioni di euro per il 2011-2013. "I programmi nazionali
si sono rivelati efficaci, ma il crescente fenomeno della mortalità
apistica richiede misure e azioni urgenti", sostiene Paolo De Castro,
presidente della commissione agricoltura. "Dobbiamo rafforzare le
politiche di settore nel quadro della riforma della Politica
agricola comune dopo il 2013".
Matteo Fornara
Rappresentanza a Milano della Commissione Europea
matteo.fornara@ec.europa.eu
|
|
|