ENTI E MINISTERI

Nuovo Codice della strada: scatta l’obbligo di alcol-test nei locali
La normativa interessa tutti quei pubblici esercizi che chiudono dopo mezzanotte e quelli che offrono “intrattenimento e spettacolo” a prescindere dall’orario di chiusura. La scadenza per l’adempimento è sabato 13 novembre, a distanza di tre mesi dall’entrata in vigore del nuovo Codice stradale

Il nuovo Codice della strada, entrato in vigore il 13 agosto, ha introdotto il divieto di somministrazione di alcolici e superalcolici dalle 3 alle 6 nei pubblici esercizi (ristoranti, bar, pub, locali da ballo e di intrattenimento, alberghi, locande e pensioni) e in altri locali come agriturismi e circoli privati. A distanza di tre mesi, precisamente il 13 novembre, “scatterà” l’obbligo per gli esercizi succitati, la cui attività si protrae dopo la mezzanotte, di detenere un “precursore” a disposizione dei clienti per il test alcolemico e di esporre le tabelle sugli effetti dell’assunzione di alcolici.
«Questa normativa - esordisce Erminio Alajmo, presidente dell’Associazione provinciale pubblici esercizi (Appe) di Padova e della Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) Veneto - può venire avvertita da qualche esercente come un ulteriore aggravio e appesantimento della già complessa gestione aziendale, ma l’intento nobile che sottende alla legge è quello di responsabilizzare i giovani e i consumatori ad un uso consapevole degli alcolici. Come Associazione di categoria intendiamo incoraggiare all’esposizione delle tabelle alcolemiche anche tutti quegli associati non obbligati a farlo per dare prova di grande senso civico e di vicinanza a quelle famiglie già duramente provate dal lutto a seguito di incidenti stradali con giovani ubriachi alla guida. Se anche una sola vita venisse risparmiata - conclude Alajmo - grazie alla collocazione delle tabelle nei locali, sarebbe stato centrato in pieno un grande obiettivo, al raggiungimento del quale avremo contribuito anche noi esercenti!».
Le nuove disposizioni per la sicurezza stradale (legge n. 120 del 29/07/2010) obbligano, dunque, i titolari di pubblici esercizi e attività similari, che proseguono la propria attività oltre la mezzanotte, ad avere almeno presso un’uscita del locale un apparecchio di rilevazione del tasso alcolemico, di tipo “precursore” chimico o elettronico, a disposizione dei clienti che desiderino verificare il proprio stato di idoneità alla guida, dopo l’assunzione di alcol. Gli stessi esercizi devono, inoltre, affiggere apposite tabelle informative sugli effetti del consumo di bevande alcoliche e superalcoliche.
In pratica, tutti gli esercizi che effettuano somministrazione di bevande e che chiudono dopo mezzanotte devono esporre congiuntamente i due cartelli - quello con le tabelle sui livelli teorici di alcolemia e quello con la descrizione dei principali sintomi correlati ai diversi livelli di concentrazione alcolemica - in tre posti diversi, e cioè all’ingresso, all’interno e all’uscita del locale, e devono tenere a disposizione dei clienti che lo chiedano il “precursore” per l’alcol-test. L’esposizione dei cartelli e la disponibilità dell’etilometro decorrono dal 13 novembre 2010, altrimenti scattano le sanzioni, che vanno da euro 300 a euro 1.200 (il Comune di Padova applicherà euro 400, pari a un terzo del massimo). Le sanzioni scattano anche nel caso in cui siano esposte solo una o due coppie di tabelle anziché le tre previste.
Le tabelle fornite dall’Appe e dalla Fipe hanno ottenuto il “visto di conformità” dal ministero della Salute e, pertanto, riportano il logo del dicastero guidato da Ferruccio Fazio. Le tabelle sono già disponibili gratuitamente per gli associati presso la Segreteria provinciale dell’Appe in via Savelli 28 a Padova, oppure presso le Segreterie mandamentali di Abano Terme, Cittadella, Este, Monselice, Montagnana e Piove di Sacco, oltre che a Camposampiero e Bresseo in occasione del servizio di recapito. Gli esercenti impossibilitati a ritirarle possono scaricarle dall’home page del sito www.appe.pd.it per poi stamparle in dimensioni che ne consentano la leggibilità (formato minimo A4).
È bene precisare che tutti i pubblici esercizi che effettuano la somministrazione di alcolici congiuntamente allo “spettacolo” e all’“intrattenimento” sono già tenuti ad esporre le tabelle e a mettere il precursore a disposizione dei clienti a prescindere dall’orario di cessazione dell’attività. L’Appe ricorda che talune forze dell’ordine e prefetture, diversamente dal Ministero, danno un’interpretazione estremamente allargata alle categorie “spettacolo” e “intrattenimento” qualificandole come tutte quelle attività che portano il cliente a trattenersi nell’esercizio.

IL CONSORZIO OLTREPÒ PAVESE DIFENDE IL CONSUMO CONSAPEVOLE DI VINO
Il Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese chiede aiuto alla ristorazione perché il vino non sia bandito. Il consumo di vino in ristoranti e trattorie sta calando, in tutta Italia, di circa il 30%. Non è la crisi, ma la demonizzazione dell’alcol che mette vino e super alcolici sullo stesso piano. Parte un appello alla ristorazione (in perfetto accordo con le nuove normative del Codice stradale che entreranno in vigore il prossimo 13 novembre): un etilometro, all’uscita, per consentire ai clienti di godere del vino e di risalire in auto con tutte le certezze del caso.
Dalla terza Denominazione italiana per numero di ettari in produzione, dalla zona in cui si produce oltre la metà del vino di Lombardia e la maggior quantità di Pinot nero in Italia, prende la parola il presidente del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, Paolo Massone, che invoca una presa di coscienza collettiva: «Il timore del “palloncino”, per non dire il terrore, sta inducendo il popolo degli amanti della cultura del gusto a rinunciare a ordinare un buon vino italiano al tavolo del ristorante».
In Italia chi guida l’automobile, suo malgrado, condiziona molto i compagni di cena, spesso inducendo alla rinuncia della classica, tradizionale e insostituibile bottiglia di vino. «Oggi - dice Massone - per evitare il rischio di risultare oltre il limite dello 0,5% di tasso alcolico nel sangue si riduce esageratamente il consumo a tavola, fino ad azzerarlo completamente, senza una vera ragione. Regna la disinformazione. Si teme persino un calice di vino».
Di qui la proposta: «Contro il caos devono parlare i numeri e la scienza, serve un etilometro in tutte le trattorie e in tutti i ristoranti per far capire al cliente fino a che punto può spingersi in totale serenità, senza pregiudicare all’uscita né la sua sicurezza né quella degli altri. Il test del “palloncino” è un limite, non un impedimento assoluto. Non trasformiamo in divieto ciò che rappresenta solo un fermo invito a non esagerare».
(www.italiaatavola.net)