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ENTI E
MINISTERI
DdL del ministro Zaia sull'etichettatura del
latte
Il ministro Luca Zaia ha ottenuto il via libera unanime del
Senato al disegno di legge che introduce l’obbligo di indicare in
etichetta l'origine del latte e dei trasformati posti in commercio; esteso
anche a tutti gli alimenti l’obbligo di indicazione in etichetta
dell’origine della materia prima agricola.
Il provvedimento a tutela del Made in Italy, presentato dal senatore
Scarpa Bonazza Buora, rappresenta un primo successo per gli agricoltori
impegnati nella cosiddetta «Operazione verità», la
mobilitazione che ha portato Coldiretti, lo scorso luglio, a bloccare
i principali valichi di frontiera e davanti ai principali gruppi industriali
di trasformazione. L’ultima azione, in ordine di tempo, ha visto
Coldiretti davanti al Parlamento e al Ministero delle Politiche Agricole.
Con l'approvazione della legge non sarà più possibile spacciare
come Made in Italy prodotti importati dall'estero, e si pone inoltre fine
a un inganno che riguarda due prosciutti su tre venduti come italiani,
ma in realtà provenienti da maiali allevati all'estero, come pure
accade per tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono
stranieri, oltre a un terzo della pasta ottenuta da grano che non ha mai
visto il sole del Belpaese.
«Questo i consumatori non lo sanno e noi glielo vogliamo spiegare
– afferma Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Brescia –,
così come vogliamo dire ai nostri produttori che abbiamo imboccato
la strada giusta. L'obbligo di etichettatura vuole contrastare il furto
di identità e di valore aggiunto a cui è sottoposta giornalmente
la nostra agricoltura, recuperando anche potere negoziale con i grandi
monopoli dell’agroalimentare.
«La presenza di Coldiretti in Piazza Montecitorio il 23 settembre
scorso – continua Prandini – dopo il presidio ai valichi di
frontiera, ai porti e nei punti vendita della grande distribuzione, ha
portato il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia al varo del decreto
sull’etichettatura del latte e ha portato anche il Ministro a sottoscrivere
il documento franco-tedesco per un nuova regolazione del settore del latte
a livello europeo, integrandolo con le norme sull’etichettatura
che quindi verranno sostenute, a livello europeo, da una maggioranza qualificata
in seno al consiglio dei ministri agricoli dell'Unione.
«Questi sono risultati concreti e tangibili – ha commentato
il Presidente Prandini - anche se non sono la soluzione definitiva di
tutti i problemi della nostra agricoltura. Si tratta di un bel passo avanti
ed è la dimostrazione che Coldiretti mira al sodo e punta a risolvere
le questioni serie senza farsi intruppare nelle “finte polemiche”
o nel falso problema della divisione tra organizzazioni. Nel momento in
cui vi sono idee diverse sulle strategie e sulle cose da fare, Coldiretti
non è certo disposta a buttare o sacrificare i propri progetti
pur di stare assieme sul nulla!
«Anche le affermazioni di chi (Barbieri di Confagricoltura, ndr)
continua a tirare in ballo Coldiretti rispetto alla vicenda del “decreto
quote latte” dello scorso inverno lasciano il tempo che trovano.
Una legge dello Stato italiano non ha bisogno di essere difesa da Coldiretti,
ha solo bisogno di essere applicata. E in questo Coldiretti sta tenendo
alta l’attenzione. Ma come stiamo dicendo da tempo, il vero problema
per gli allevatori era ed è il prezzo alla stalla, da cui dipende
la loro sopravvivenza e perciò stiamo lavorando su iniziative e
progetti concreti, come l’obbligo dell’origine in etichetta.
Chi continuamente si preoccupa di criticare solamente cosa fa o cosa dice
Coldiretti, lo fa solamente perché di idee e di progetti non ne
ha manco uno. Anzi, spesso critica ciò di cui ci si compiace l’indomani
mattina (vedi il plauso di oggi da parte di Confagricoltura al Commissario
agricolo Fischer Boel che ieri a Brescia era stata aspramente criticata).
Ci vorrebbe più coerenza ed anche gli agricoltori dovrebbero cercare
di distinguere il vero dal falso».
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