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ENTI E
MINISTERI
Le quattro principali DOP italiane chiedono interventi per la stabilita’
dei mercati
Richieste e proposte presentate alla Commissione Agricoltura
della Camera dai Consorzi del Parmigiano-Reggiano, Grana Padano, Prosciutto
di Parma e San Daniele
Fronte comune dei Consorzi di tutela del Parmigiano-Reggiano, Grana
Padano, Prosciutto di Parma, Prosciutto di San Daniele e dell’Associazione
Italiana dei Consorzi delle Indicazioni Geografiche nel corso dell’audizione
in Commissione Agricoltura del Parlamento. “Un incontro proficuo
– sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano-Reggiano,
Giuseppe Alai, che in tale sede ha presentato le richieste e le proposte
degli enti di tutela di quattro delle principali Dop italiane –
che ha consentito di approfondire alcune delle condizioni fondamentali
per assicurare ai Consorzi la possibilità di agire su nuovi fronti
per governare più incisivamente aspetti legati sia alla produzione
che alla commercializzazione”.
Non casualmente, dunque, in primo piano è stata posto il tema della
trasformazione dei Consorzi di tutela della Dop da volontari ad obbligatori
(e le richieste in tal senso sono già state presentate da tempo),
rendendo così possibili due interventi oggi inapplicabili: la pianificazione
della produzione in funzione delle richieste del mercato e il governo
del prezzo di immissione dei prodotti sul mercato stesso, con il vincolo
a non scendere al di sotto dei costi di produzione. “Due azioni
– spiega Alai – assolutamente indispensabili per creare maggiore
stabilità ai mercati, assicurando più chiarezza ai consumatori
e maggiori certezze di reddito ai produttori, ma che richiedono deroghe
alle norme antitrust e, conseguentemente, un’azione parlamentare
e di Governo in tal senso”. “Si tratta – prosegue Alai
– di misure che hanno oltretutto un carattere strutturale, e possono
quindi concorrere ad evitare che si ripropongano situazioni di crisi,
come quella che in misura diversa investe queste Dop, che generano situazioni
drammatiche per i produttori e richiedono interventi di natura congiunturale
costosi e comunque non risolutivi”.
E a proposito di interventi congiunturali, i Consorzi di tutela hanno
chiesto al Parlamento e al Governo un intervento per il ripristino all’aiuto
all’ammasso (abolito dall’UE pochi giorni fa, ma ancora consentito
agli Stati membri) e, contemporaneamente, l’estensione dal 30 al
100% della deducibilità degli interessi passivi maturati dalle
imprese proprio su queste operazioni di stoccaggio. “Da una parte
– conclude Alai – chiediamo quindi di riprendere la via degli
aiuti su quello che è considerabile un vero e proprio ammortizzatore
nelle fasi di crisi e, al tempo stesso, di alleggerire il costo di queste
operazioni che, in caso contrario, rischiano di perdere gran parte della
loro possibile efficacia”.
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