ENTI E MINISTERI

Intervista esclusiva al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali On. Luca Zaia

Di Roberto Rabachino - Presidente nazionale ASA

Il Consiglio dei Ministri ha dato il suo via libera preliminare alla norma che rende obbligatoria l’indicazione dell’origine in etichetta per tutti i prodotti agroalimentari. Che cosa cambierà da oggi in poi?

Il Disegno di Legge sulla competitività, che contiene questa norma e dovrà ora passare all’esame delle Camere, prevede l'obbligo di indicare il luogo di origine dei prodotti alimentari non trasformati e il luogo di ultima trasformazione sostanziale per quelli trasformati. I consumatori potranno quindi seguire la “vita” di un prodotto dal campo agli scaffali dei mercati e scegliere con maggiore consapevolezza che cosa acquistare e portare in tavola. Così facendo, parteciperanno in modo più attivo e diretto alle politiche di sviluppo dell’agricoltura nel nostro Paese, premiando con
l’acquisto di un prodotto le imprese che loro riterranno giusto premiare. Il nuovo provvedimento sull’etichettatura sarà anche valore aggiunto per le stesse imprese, che sul mercato porteranno il nostro “made in Italy” di qualità, l’agroalimentare più imitato al mondo.


L’On. Zaia nei vigneti del Brunello di Montalcino


Non solo imitazioni, ma anche frodi, contraffazioni e agropiraterie inquinano il mercato dell’agroalimentare. Quali sono i progetti in cantiere sul fronte “sicurezza alimentare”?

Iniziamo con il dire che la qualità non deve essere un lusso ma uno standard obbligatorio per tutti. Abbiamo inaugurato la stagione della tolleranza zero, con controlli a tappeto su tutto il territorio nazionale, per difendere fino in fondo proprio questo principio. I consumatori devono poter fare la spesa tranquilli e sapere che c’è chi vigila costantemente sul loro diritto alla salute. I produttori onesti devono potersi confrontare in un mercato ripulito dai delinquenti, senza il fantasma della concorrenza sleale. Per questo lavoreremo all’inasprimento delle pene per i criminali
dell’agroalimentare e costituiremo una task force ad hoc che riunirà i Carabinieri Politiche Agricole, il Corpo Forestale dello Stato e l’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari. Il nostro sistema di controlli funziona e da noi è molto più difficile che altrove farla franca. Vogliamo però ottimizzare e rafforzare questo sistema. La sicurezza viene prima di tutto.


Ha citato la campagna “tolleranza zero”. Ritiene che i risultati raggiunti finora siano soddisfacenti?

Ritengo che ci sia ancora lavoro da fare, che le forze dell’ordine lo stiano svolgendo con grande dedizione ed entusiasmo e, in parte, i frutti di questo serio lavoro sono stati raccolti. Penso ad esempio all’operazione Lanterne Rosse del Corpo Forestale dello Stato che, nel porto di Napoli, ha
sequestrato il maggior quantitativo di cibo made in China mai messo sotto sigilli. Parliamo di quintali di latte ad alto rischio melammina, mozzarella cinese, funghi, carne, uova. Il 70% dei prodotti rinvenuti non aveva etichetta. Oppure, ancora, penso all’operazione “Pesce DOC”, condotta dalla Guardia Costiera in tutta Italia e che ha portato a 8488 controlli per un totale di 2172 multe e un milione di euro di sanzioni effettuate. Sono state sequestrate 21 tonnellate di pescato, che altrimenti sarebbero state messe in commercio.