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UDIRTÀ DICE NO AGLI OGM

UDIRTÀ, la neonata Unione per la Difesa della Ristorazione di Qualità, costituitasi a Milano lo scorso 8 novembre, interviene con una prima dichiarazione pubblica esprimendosi con forza all'interno del dibattito di scottante attualità sul tema OGM.
In questo ambito UDIRTÀ prende posizione in modo netto contro la liberalizzazione delle coltivazioni OGM.
A seguito della riunione del Tavolo agroalimentare - svoltasi il 9 novembre 2004 a Roma alla presenza di tutte le parti in causa - per individuare un punto di intesa sul Decreto del Ministro Alemanno, questo Decreto potrebbe essere licenziato domani dal Consiglio dei Ministri, definendo così le regole di coesistenza nei campi italiani tra i vari tipi di coltivazione: transgenica, tradizionale e biologica.
UDIRTÀ raccoglie l'appello lanciato da Slow Food, nella persona del presidente Carlo Petrini, per l'invio di un chiaro segnale al Governo da parte del mondo della gastronomia italiana, teso all'approvazione del Decreto di regolamentazione del settore.
In linea con la posizione del Ministro Alemanno, strenuo difensore del "made in Italy" e dell'agricoltura di qualità, UDIRTÀ chiede con fermezza una chiara regolamentazione in materia, che tuteli le specificità produttive del nostro Paese ed impedisca il rischio della contaminazione tra le diverse colture.
La posizione di UDIRTÀ esprime anche una risposta polemica nei confronti di quella parte del mondo scientifico che, agli inizi di questo mese, ha diffuso alla stampa un documento di consenso agli ogm, in cui si afferma che i prodotti biotech oggi in commercio sono sicuri per l'uomo e per l'ambiente.
UDIRTÀ, appassionatamente impegnata nella tutela della qualità all'interno della ristorazione italiana, dichiara che i propri Soci non fanno uso di prodotti geneticamente modificati nella loro pratica quotidiana di elaborazione creativa delle materie prime.



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