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LUOGHI
Centenario del Traforo del Sempione
Cento anni di storia. Cento anni di
storia di un traforo ferroviario rimasto, per molti anni, il più
lungo d’Europa e che ancora oggi è un importantissimo corridoio
commerciale per le merci e via di transito per gli uomini.
Cento anni di storia di due popolazioni
transfrontaliere, l’ossolana e la vallesana, che grazie all’apertura
del tunnel hanno potuto intensificare scambi e relazioni sociali, economiche,
umane. Cento anni di storia da ricordare con orgoglio. Cento anni di storia
per guardare a un futuro che è già oggi. Con una giornata
di festa, emozionante, che ha unito italiani e svizzeri, venerdì
19 maggio è stato celebrato il Centenario del Traforo del Sempione.
Una giornata che ha preso il via a Stresa, città perla del Lago
Maggiore che deve il suo sviluppo turistico alla linea ferroviaria del
Sempione, e proseguita poi a Domodossola, Iselle di Trasquera e, nel pomeriggio,
a Briga, nel Canton Vallese. Una festa Italia e Svizzera, per gli abitanti
dell’Ossola e del Vallese sul cui territorio è situato il
tunnel, per le ferrovie italiane e svizzere, ma anche e soprattutto per
la tanta, tantissima gente che ha voluto assistervi. Già dalle
prime ore del mattino la stazione di Stresa era affollata di cittadini,
bambini, curiosi, pronti ad accogliere gli ospiti illustri che di lì
a poco sarebbe saliti a bordo del treno storico a vapore per il viaggio
celebrativo del Centenario del Sempione.
Le
prime ad arrivare le autorità provinciali, accolte dal sindaco
di Stresa Canio Di Milia, poi l’erede di Casa Savoia, Emanuele Filiberto,
e ancora il Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso, dirigenti
e alti funzionari delle ferrovie italiane. Alle 9.30 il treno a vapore
di Trenitalia ha fatto il suo ingresso in stazione, sbuffando con le due
possenti locomotrici che trainavano la lussuosa carrozza Grillo, una vettura
ristorante, una raffinata vettura serie 10000 di prima classe e le luccicanti
Centoporte con panche in legno. Autorità ed ospiti sono saliti
a bordo del treno per iniziare il viaggio celebrativo verso Domodossola,
facendo però una sosta a Verbania dove, accolto dai bambini delle
scuole elementari e dalla banda musicale cittadina, il Sindaco della città
Claudio Zanotti si è unito agli altri invitati. Mentre il treno
viaggiava verso la stazione di Domodossola, nel capoluogo ossolano la
piazza Matteotti, sede della cerimonia ufficiale, già fremeva.
Il Sindaco di Domodossola Gian Mauro Mottini accoglieva il presidente
del Gruppo Ferrovie dello Stato Elio Catania e sul piazzale prendevano
posto la Fanfara della Brigata Alpina “Taurinense”, le rappresentanze
in uniforme storica dei corpi e delle forze dell’ordine che da cent’anni
operano nell’area del Sempione: Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri,
Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato e Alpini; le Milizie Storiche
di Calasca Castiglione e Bannio Anzino nelle divise napoleoniche, e poi
ancora il gruppo Folkloristico di Antrona Schieranco, il Gruppo Storico
di Domodossola nei costumi settecenteschi dell’Ossola e i Civici
Pompieri di Varzo nelle uniformi storiche, raggiunti poi più tardi
dal gruppo storico dell’associazione La Piarda di Boffalora Ticino.
A centinaia le persone che accorrevano per poter assistere, direttamente
sui binari, all’arrivo del treno a vapore italiano e del treno storico
svizzero, contemporaneamente partito da Briga per accompagnare a Domodossola
autorità ed ospiti svizzeri.
Il primo a fare l’ingresso in stazione è stato il treno storico
elvetico: il sindaco Mottini, accompagnato dal Presidente del Gruppo Ferrovie
dello Stato Elio Catania, ha accolto i rappresentanti del comitato 100ème
du Simplon, i dirigenti delle ferrovie svizzere SBB CFF FFS, le autorità
di governo del Canton Vallese. Pochi minuti dopo, l’ingresso in
stazione del treno a vapore italiano, accolto dagli applausi festanti
della popolazione. Lentamente autorità ed ospiti italiani e svizzeri
si sono recati nel piazzale antistante la stazione internazionale per
l’avvio della cerimonia. Accolto con grande calore il Principe Emanuele
Filiberto di Savoia, il cui bisnonno Vittorio Emanuele III cent’anni
fa inaugurò il traforo ferroviario, e che non ha voluto mancare
a una giornata così importante, anche per la storia della sua famiglia.
Alle ore 10.45
l’inizio della cerimonia, con il picchetto della Guardia di Finanza,
gli onori alla bandiera italiana e svizzera, l’alzabandiera e la
salve del fuoco di parata delle Milizie di Calasca Castiglione e Bannio
Anzino, in segno di saluto verso le numerose autorità sedute sulla
tribuna d’onore. Il primo a prendere la parola è stato il
sindaco di Domodossola e presidente del Comitato I Cent’anni del
Sempione Gian Mauro Mottini che, nel suo intervento, ha voluto rimarcare
l’importanza storica del momento, sottolineando come il traforo
del Sempione e il suo sviluppo, alla luce dell’imminente apertura
del traforo svizzero del Loetchberg, prevista per il 2007, possano e debbano
rappresentare un’opportunità di sviluppo per l’Ossola
intera. Mottini ha poi voluto ringraziare tutti i soci sostenitori del
Comitato I Cent’anni del Sempione, il Comitato svizzero 100ème
du Simplon, con il quale è stata organizzata la giornata celebrativa,
gli sponsor e tutti coloro che hanno fattivamente collaborato per la buona
riuscita dell’evento. Il Sindaco, ringraziando per la sua partecipazione
Emanuele Filiberto di Savoia, ha voluto sottolineare con decisione l’assenza
delle istituzioni italiane che, in un momento così importante,
non hanno ritenuto opportuno essere presenti con un rappresentante di
alto livello.
Ha poi preso la parola il presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato Elio
Catania, che nel suo intervento ha ribadito come le ferrovie italiane
stiano lavorando per far sì che attraverso i nuovi corridoi commerciali
l’Italia possa agganciarsi al resto d’Europa, sottolineando
però l’esigenza di risorse e infrastrutture che il Governo
deve necessariamente mettere a disposizione. Subito dopo l’intervento
del Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola Paolo Ravaioli,
il quale ha precisato che il futuro del traforo del Sempione e dello scalo
ferroviario di Domo 2 dovranno necessariamente portare ricadute positive
per il territorio del Vco, oggi solo zona di transito. Alle 11.45 la piazza
gremita ha rivolto gli occhi al cielo per il sorvolo della Pattuglia Acrobatica
Nazionale delle Frecce Tricolore. E mentre il cielo blu era ancora intriso
dei colori verde, bianco e rosso lasciati dal fumo delle Frecce, saliva
sul podio la Presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso che nel
suo discoso rivendicava il primato del Piemonte nella progettazione dei
trafori alpini, Frejus e Sempione appunto. Il presidente del governo del
Canton Vallese Thomas Burgener ricordava poi che la costruzione del traforo
fu un esempio di politica visionaria e innovativa. A chiudere gli interventi
il deputato Marco Zacchera, in rappresentanza del Presidente della Camera
dei Deputati e nella sua qualità di presidente dell’Unione
Interparlamentare italo-svizzera, che ammoniva sull’attenzione che
andrà dedicata al traforo del Sempione da parte del Governo, in
quanto rappresenta una vera opportunità da cogliere per lo sviluppo
futuro. Lo stesso Zacchera, accompagnato dal presidente vallesano Burgener
e dal sindaco Mottini, procedeva poi allo scoprimento della stele celebrativa
posizionata sull’aiuola antistante la stazione internazionale. Alle
12.15 la partenza degli ospiti verso la Svizzera, con una sosta a Iselle
di Trasquera dove il sindaco Arturo Lincio ha voluto ricordare i tanti
caduti durante i lavori di costruzione del traforo.
Dopo la deposizione della corona d’alloro alla lapide loro dedicata
e la benedizione dei due parroci di Varzo e Briga, i bambini della Val
Divedro, molti dei quali discendenti delle famiglie di operai e minatori
che lavorarono per il Sempione, hanno omaggiato i rappresentanti d’Italia
e Svizzera con un mazzo di fiori di montagna. Un gesto ripetuto a distanza
di cent’anni, perché proprio in quel piazzale nel 1906 si
fermarono il re Vittorio Emanuele III e il presidente della Confederazione
Elvetica Louis Forrer, e vennero omaggiati da un gruppo di bambini con
due mazzi di fiori montani.
Poco dopo la partenza per Briga dove, con un corteo festoso, autorità
e ospiti si sono recati al castello Stockalper per il saluto da parte
della città e del governo cantonale. Alle 15.15 la festa ufficiale
nella Chiesa del Collegio, alla quale ha partecipato anche il Presidente
della Confederazione Elvetica Moritz Leuenberger che non ha mancato di
sottolineare, non senza ironia, l’assenza del Governo italiano in
un momento così importante: “Cent’anni fa a inaugurare
il Sempione venne il Re d’Italia. Oggi per celebrare il centenario
abbiamo una regina. Del rock: Gianna Nannini che domani sera sarà
in concerto a Briga”. Da sottolineare poi la lettura da parte dell’Ambasciatore
italiano in Svizzera, di un messaggio del Presidente della Repubblica
Italiana Giorgio Napolitano.
gcp
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