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LUOGHI
In Mugello, la piccola Firenze tra arte,
storia ed enogastronomia
Un territorio da scoprire, per la pace che vi regna, tra colline,
boschi e fiumi. Tra le ricchezze della tavola: selvaggina, funghi, marroni,
carne di chianina, miele, farro.
Chi
ha fretta preferisce l’autostrada del Sole e l’uscita di Barberino,
chi preferisce i viaggi slow sceglie la Bolognese o la Imolese, strade
statali che dalla pianura padana salgono dolcemente sull’Appennino
e scendono in Mugello. Per chi proviene da sud, la verde vallata del Mugello
si apre dopo Firenze: più si sale verso il passo del Giogo più
aumentano le curve della strada ma, ripeto, questa è terra da ritmi
lenti, da gustare con calma. Il Mugello non è territorio di transito,
bisogna volerci andare. E’ un angolo di Toscana scarsamente conosciuto
dal grande pubblico dei vacanzieri: a una cinquantina di chilometri da
Firenze e una sessantina da Bologna, sembra di ritornare indietro nel
tempo. Poche macchine e poca gente in giro: forse anche per questo la
scoperta è ancora più gustosa.
Boschi che si perdono a vista d’occhio, sentieri che invogliano
a passeggiate senza fine, una fauna selvatica così ricca da provocare
simpatici contatti a sorpresa con daini, caprioli, volpi, gufi e persino
cinghiali.
Arrivando dal nord, uno dei primi centri che si incontrano è Firenzuola,
la piccola Firenze, in ampia conca (il territorio comunale è uno
dei più vasti d’Italia e comprende ben 26 frazioni). Firenzuola
fa parte della Comunità montana Mugello (comprende nove Comuni,
ha sede a Borgo San Lorenzo, telefono 055.845271, www.mugellotoscana.it)
ed offre al visitatore molti motivi d’interesse. La magia dell’ambiente,
prima di tutto, tra colline, boschi e fiumi (il Santerno con i suoi affluenti),
un paradiso per chi ama l’escursionismo (a piedi, a cavallo, in
mountain bike), la caccia e la buona cucina. “I primi a frequentare
l’Alto Mugello – conferma il sindaco Claudio Corbatti - sono
da qualche anno i cacciatori, che a Firenzuola trovano “Il Palasaccio”,
una riserva ampia, ricca di selvaggina, anche ungulata, ben attrezzata
con posti letto e luoghi di ristorazione”. Inutile dire che la carne
di selvaggina (cinghiale, cervo, capriolo, lepre…) è una
delle basi della gastronomia locale. A metà strada tra Emilia e
Toscana, le numerose trattorie propongono in maniera superba sia i primi
piatti a base di
pasta tipici della cultura romagnola (su tutti i tortelli di patate con
vari ripieni) sia i secondi di carni tenere e gustose, dalle bistecche
“fiorentine” (in zona si allevano la razza chianina e la limousine
italiana) agli insaccati, ad ogni tipo di selvaggina. Ad arricchire ulteriormente
i menù, ecco l’offerta del bosco: funghi, tartufi e castagne
(qui è d’obbligo chiamarli “marroni”, anche perché
il “Marrone del Mugello” ha ottenuto da Bruxelles la Indicazione
Geografica Protetta). Ai piatti tipici si aggiungono, quindi, crostini
al tartufo, fagiano ai funghi porcini, sugo di prugnoli, castagnaccio.
Senza dimenticare la “ficattola”, pasta di pane fritta in
olio bollente, ottima per accompagnare salumi e formaggi pecorini. Gli
allevatori del luogo partecipano al Consorzio carni doc Mugello e alla
produzione del latte “Mukki alta qualità Mugello”.
Tipica produzione della zona sono anche una gustosa patata bianca, il
farro (è in vendita anche una artigianale birra di farro), il miele.
Le aziende agricole della zona sono per la maggior parte a coltivazione
biologica.
La
prima pietra di Firenzuola fu posata nel 1332 per iniziativa della Repubblica
Fiorentina. Del Mugello era originaria la famiglia dei Medici e Lorenzo
il Magnifico valorizzò il ruolo strategico di questa “piccola
Firenze”. Nella antica rocca è ricavato un interessante “Museo
della pietra serena”: un’altra ricchezza di queste montagne
sono le cave, che forniscono una formazione marnoso-arenacea, nota appunto
come “pietra di Firenzuola”, molto simile alla pietra serena
con la quale Michelangelo, Vasari e Brunelleschi hanno costruito molti
edifici e monumenti di Firenze. Ancora oggi viene cavata ed esportata.
L’economia della zona si basa anche su questo.
Il visitatore attento alla storia e all’arte ha l’imbarazzo
della scelta. Se il centro di Firenzuola è stato purtroppo distrutto
nel settembre 1944 da un bombardamento aereo (qui passava la “linea
gotica”, come ricorda un enorme cimitero militare tedesco, con oltre
30 mila salme), nella zona, alla frazione di Bruscoli, gli appassionati
possono osservare parte del selciato dell’antica via romana Flaminia
e visitare un museo storico-etnografico, mentre alla frazione Moscheta
è interessante il museo storico dell’Appennino, ospitato
nella abbazia vallombrosiana del XIV secolo.
Immerso
in un suggestivo contesto naturalistico è Palazzuolo sul Senio,
sul torrente omonimo, paese tranquillo e ben curato, il primo che si incontra
entrando in Mugello dalla Romagna lungo la direttrice Faenza-Riolo Terme.
Nella piazza principale è il trecentesco Palazzo dei Capitani,
sede del Museo delle genti di montagna e del Museo archeologico Alto Mugello,
esposizione permanente di reperti preistorici e protostorici. Di notevole
interesse la secentesca chiesa dei Santi Carlo e Antonio, con pregevoli
tele e stucchi. Nei dintorni merita una visita il santuario della Madonna
delle Nevi di Quadalto e la Pieve di San Giovanni decollato a Misileo,
con cripta di età carolingia. Prima del confine con la Romagna
si trova la Badia di Susinana del XII secolo, ristrutturata più
volte e oggi trasformata in villa-fattoria. Qui ha sede il laboratorio
didattico-culturale e produttivo del Mugello dedicato alla lavorazione
degli alimenti tradizionali del territorio e alla valorizzazione della
cucina regionale italiana.
Ben conservato
è il centro storico di Scarperia (23 chilometri a sud di Firenzuola),
dove il Palazzo dei Vicari ha impianto trecentesco, con la facciata costellata
di stemmi appartenenti ai vicari della Repubblica Fiorentina. E’
sede di un prezioso archivio storico e ospita il Museo dei ferri taglienti:
la fabbricazione di coltelli è attività ancora oggi fiorente
a Scarperia. In territorio del Comune di Barberino del Mugello - non lontano
dal lago artificiale di Bilancino - è da visitare la villa rinascimentale
di Cafaggiolo, realizzata da Michelozzo Michelozzi, residenza tra le preferite
di Lorenzo il Magnifico dei Medici. Oggi è proprietà privata
ma aperta alle visite.
Roberto Vitali
Pubblicato aprile 2007, Sapori e Piaceri
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