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LUOGHI
Pesca, De Capitani: un patrimonio
E' tornata a riunirsi a Palazzo Lombardia
la Consulta della Pesca prevista dalla Legge Regionale 31. "L'incontro
è stato positivo" ha detto al termine l'assessore regionale
all'Agricoltura Giulio De Capitani. "Abbiamo convocato e ascoltato
tutti gli interessati del settore ittico della nostra regione. I nostri
laghi e i nostri fiumi - ha proseguito De Capitani - rappresentano il
più importante patrimonio di acqua dolce a livello nazionale. Non
c'è da dimenticare che esiste ancora un discreto numero di operatori
professionali, più di 200, e che c'è un numero altrettanto
elevato di dilettanti, che contribuiscono a monitorare il grado di salute
delle nostre acque interne".
IL RUOLO DELLA REGIONE - "Nel corso dell'incontro - ha aggiunto De
Capitani - è stato illustrato ai partecipanti quello che la Regione
sta facendo utilizzando i fondi del FEP (Fondo Europeo per la Pesca) e,
in prospettiva, le iniziative per la prossima programmazione del settore
pesca, dal 2014 al 2020". "Ho sottolineato - ha spiegato l'assessore
- l'assoluta necessità di conoscere di più quello quanto
di eccellente la nostra regione realizza in questo settore, anche grazie
ai numerosi incubatoi ittici, diffusi in quasi tutti i maggiori laghi
lombardi".
IL PROBLEMA DEI PESCI SILURO E DEI CORMORANI - "Tra i problemi ancora
da risolvere - ha detto ancora De Capitani - la presenza di alcune specie
non autoctone come quelle del Siluro, del Gardon, del Carassio e di altri
pesci che sono stati importati nelle nostre acque e che minacciano le
specie locali. Altra criticità riguarda i cormorani, che sono cresciuti
a dismisura negli ultimi venti anni. Ci sono colonie di centinaia e centinaia
di esemplari che si nutrono di pesci e provocano, anche in questo caso,
squilibri nelle popolazioni ittiche".
CREIAMO STRUTTURE PER FAR RISALIRE I PESCI - "In prospettiva - ha
proseguito l'assessore - stiamo investendo in interventi di deframmentazione
di alcune vie d'acqua, per togliere gli ostacoli costituiti da dighe e
salti di quota che impediscono la possibilità di risalita naturale
di alcuni tipi di pesce come, ad esempio, delle anguille. Stiamo ad esempio
realizzando una scala di risalita in prossimità della diga di Creva,
per ripristinare il collegamento tra il Lago di Lugano e il Lago Maggiore.
La Regione ha poi la volontà di togliere una grossa frammentazione
sul Po, in prossimità della centrale di Isola Serafini (tra Piacenza
e Cremona), che è la struttura che impedisce maggiormente la risalita
dei pesci nei nostri fiumi e nei nostri laghi".
(Lombardia Notizie)
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