LUOGHI Il Rinascimento trova a Palazzo Besta di Teglio per l' architettura civile e nel Santuario di Tirano per la religiosa due delle massime espressioni di riferimento collegate alla tradizione cattolica e alle radici ambrosiane del Ducato confinanti con la tradizione retica, ma che per la città ai piedi della valle Poschiavina si presenterà nell' età grigionese il momento storico più intenso di crescita ed affermazione della posizione strategica di perno di scambi di beni da economia di montagna, pastorale e di prodotti agricoli e tessili di economia pro-industriale dei territori confinanti attraverso i passi alpini. La valle, appena affacciata alle paludi d' accesso alla navigazione attraverso il lago di Como, vivrà fino alla costituzione del regno d' Italia e al termine della prima guerra mondiale le vicissitudini di un periodo dominato da famiglie che si fronteggiavano di tempo in tempo per poteri e fortune a fianco di guelfi o ghibellini, di imperatore o papato, nei terzieri e baliaggi subalpini delle Tre Leghe. Dal 1512 al 1797 contavano una popolazione di circa 100.000 abitanti all' arrivo tellurico di Napoleone. La storia recente è più nota al di fuori della valle, ma spesso poco compresa ancora oggi da Chiavenna a Bormio, lungo le sponde del Mera e dell' Adda. La preparazione della manifestazione di ieri è stata laboriosamente affrontata dalle strutture scolastiche di Tirano (Liceo) e Sondalo (Scuola di formazione alberghiera) con l' apporto organizzativo di Rosanna Fiorina (Amici Nuova Accademia) per una giornata dimostratasi fortunatamente propizia nonostante nefande previsioni e rovesci d' acqua all' alba: studenti, professori, proprietà di palazzo, partecipanti ne hanno ricavato il sincero piacere di riprovarci! L' idea si nutre con la volontà ed il desiderio di collaborare in ogni occasione che si presenti nel territorio, con la convergenza, compartecipazione di protagonisti e stakeholder che amino far conoscere al resto della società il valore delle curiosità ed attività a cui si dedicano con passione. L' Istituto Superiore " Balilla Pinchetti" di Tirano ed il Centro di Formazione Professionale " Vallesana" di Sondalo sono in questo senso i veri protagonisti in scena: il borgo storico di Tirano non manca di Palazzi, la storia della Valtellina attraversa almeno 5000 anni di vita della terra, la sua popolazione non si rende conto dei valori di un privilegio culturale e storico che va riscoperto, ricomunicato. La Città di Tirano, la Comunità Montana Valtellina e Pro Loco di Tirano con la Provincia di Sondrio hanno abbracciato la proposta con il patrocinio, la Scuola ha sperimentato una collaborazione fuori dalle righe e la Comunità civile si è stupita dell' effetto di gioia compiacente che si è spontaneamente sentito circolare. L' unica lobby assente o alla finestra è la stampa locale, i corrispondenti: nessuna vetrinetta di preannuncio, nessuna comunicazione all' esterno, ha finito poer lasciare " basiti" , come si dice nel varesotto, i residenti del borgo storico di fronte allo sciame di un centinaio di persone e quello di un numero altrettanto visibile di studenti, comparse, commedianti, turisti di passaggio giunti con i trenini dalla vicina " Alta Rezia" . Oggi, domenica
17 ma, vedremo comparire qualche eco? Curioso non leggere nemmeno una
riga sulle colonne del settimanale " La Provincia" di Sondrio,
forse il quotidiano che più si propone di comunicare istituzionalmente
con la popolazione residente. Siamo a " ZERO" . Eppure il programma,
che dettaglierò in questo articolo, è positivo, costruttivo,
rivolto a ogni età e rango, meritevole d' essere imitato, come
è stato subito richiesto da parte della Direzione Provinciale della
Scuola, per Sondrio, per altre città della valle storicamente "
cerniera" tra la penisola ed il centro Europa. In valle come nella
penisola si lamenta l' isolamento della popolazione residente, ma forse,
alla fine, sono proprio i comunicatori... a restare isolati! E' protagonista la storia del Palazzo, quella della società dell' epoca, della famiglia e dei personaggi al potere nel periodo storico. Il comitato di redazione del prezioso ed elegante volumetto informa che nelle rappresentazioni sceniche degli studenti i " dialoghi sono ' un misto di storia e d' invenzione' . Le notazioni relative agli edifici, le informazioni corredate dalle indicazioni cronologiche, i nomi dei personaggi dei casati sono ricavati dalla Storia" . Certamente, " the show must go on! Questo è vero protagonismo scenico accoppiato con garbo a poesia e fantasia di pensieri e sentimenti dei personaggi che interessano l' ascoltatore intrecciando domande e curiosità per lo più ' dominio della poesia' , cioè frutto di una buona ispirazione di finzione narrativa, ben resa dai giovanissimi neo artisti, vestiti in coloriti ed eleganti costumi d' epoca, nel ' tentativo di spiegare ciò che gli uomini hanno sentito, voluto e sofferto mediante ciò che essi hanno fatto' , storicamente ed esteso anche ad oggi. Il viaggio ha inizio da Palazzo Quadrio-Curzio con la recita della classe IV B del Liceo Scientifico " Pinchetti" di Tirano, di brani da " Il Paladino Rinaldo e Ginebvra Bella" dall' " Orlando Furioso" e con la proiezione di foto degli affreschi di Palazzo Besta in Teglio, una mostra fotografica sulla storia della Famiglia e di canti rinascimentali, eseguiti dal coro " Novum canticum" diretto dall' insegnante Ebe Pedretti, che fa corona alla recita. Occorrerebbe un articolo a parte per descrivere ed illustrare con immagini consone ciascuno degli eventi che seguono la presentazione della novela del Tasso. Dopo la suddivisione in tre gruppi, necessaria per mantenere concentrazione e libertà contemporaneamente con rispetto per gli spazi privati aperti alla visita, si procede alle altre rappresentazioni. Come in una " Via Dulcis a Teatro, fino a Tavola" a Palazzo Foppoli. A Palazzo Torelli la recita si rifà alla leggenda del fantasma del conte Luigi Torelli, morto nel 1800 e che torna ogni 50 anni al proprio palazzo. A Palazzo Sertoli Salis, (di cui desidero ricordare per amicizia personale l' opera lasciata alla città dal Conte Renzo Sertoli Salis, fondatore ed estimatore d' Accademie e di iniziative d' educazione culturale, e dal nipote Cesare, che ha continuato il progetto dello zio fino al restauro di palazzo, gradini e cantine rimesse a nuovo-antico-valore in pochi anni con annate eccellenti, dal 1989 fino alla sua scomparsa due anni fa), viene rappresentata scenicamente l' accoglienza a Palazzo ed ai " giardini all' italiana" del ' 600 (periodo in cui la famiglia si insediò a Tirano) con un repertorio di brani tratti dai " Carmina Burana" , cantati dal " Novum Canticum" , ed applausi che echeggiavano fino a piazza Cavour. La Casa museo D' Oro Lambertenghi, tutt' oggi abitata, personalizza l' incontro scenico con personaggi di fine 800 (anno di acquisizione del palazzo da parte della famiglia) che risuscitano dai ritratti il Vescovo Leone III, Agostino Lambertenghi, un proprietario del Palazzo e Michele Lazzaroni morto durante la rivolta del " Sacro Macello" . Tutti i testi di recita sono ripresi per esteso di script nel libretto, arricchito dalla note sceniche di recita: l' Orlando Furioso (canti iv, v e vi) è stato liberamente adattato in sintonia con gli affreschi di Palazzo Besta; i testi di Palazzo Lambertenghi, ricchissimi di citazioni storiche e di geografia politica dei periodi di riferimento, sono redatti criticamente da un comitato ad hoc come altrettanto è stato fatto per la vivace conversazione tra " custode di palazzo" e un proprietario storico in una vivace conversazione in cui compare anche il ruolo dei buoni vini di Valtellina, in particolare dell' antico Sforzat, ancora oggi alla ribalta della vinificazione italiana d' eccellenza. A questo punto il miraggio di Palazzo Foppoli, sede dell' originale parata della ricerca gastronomica su cui presidente, presidi e Rosanna Fiorina si concentrano per il piacevole evento conviviale, diventa meta di studenti, professori, invitati e soci accademici. Il gruppo di lavoro ha cercato quanto più possibile di selezionare un' antologia di piatti locali presenti alla tavola di Palazzo tra il Rinascimento e l' Ottocento, di origine e tradizione retica, che gli allievi della Scuola Vallesana di Sondalo hanno eseguito e servito con garbo, divertimento e buon gusto. Come ho messo in evidenza, il protagonismo del cibo, in questa manifestazione, è stato un corollario alla manifestazione culturale, dovuto, voluto ed apprezzato in piena comunione di età e di classi sociali, ma è stata occasione di approfondimento a scuola di tradizione nell' alimentazione, di cultura del suo sviluppo storico nella disponibilità d' ingredienti e materie prime, di costume e di rapporto intimo con il territorio montano e di fondo valle. Gli allievi ed i professori del Centro di Formazione di Sondalo si sono adoperati al meglio, i " convenuti" si sono trovati di fronte ad una parata di cibo con pietanze tratte da ricette rinascimentali di cui non mancano le citazioni di fonti e di composizione, assai gradevoli e moderne anche nel gusto. Grazie. E' un evento realizzato con eleganza d' episodi e in un ambiente, dall' élite di società all' uomo della strada, al turista che ha apprezzato apertamente l' iniziativa: ritengo che possa essere imitato ancora nell' organizzazione di promozione culturale-turistica-enogastronomica che il nostro paese intenda proporre al pubblico in ogni territorio della penisola e delle isole, in stagionedi divertimento e in visita culturale. Anche al pubblico eterogeneo previsto tra 6 anni a Milano Expo 2015, per inserire l' alimentazione del Pianeta nel contesto della ricca scelta di luoghi e territori delle province lombarde anche al di là dei confini geografici della Lombardia. Vale la pena di metterlo in vetrina a memoria di un valido contributo di partecipazione della popolazione residente, nonostante il silenzio della stampa locale anche domenica 17, il giorno dopo, che non ne consente un ricordo bibliografico. Enzo Lo Scalzo, ASA Lombardia |