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LUOGHI
Alla scoperta della ricchezza della Terra
di Bari
La cultura delle colture. Tra le Murge e il mare ogni ben
di Dio, dal pesce all’olio d’oliva, dal vino ai formaggi,
dai lampascioni al pane di Altamura, un itinerario tra ristoranti e aziende
agroalimentari dove la tradizione fa esultare i buongustai. Un progetto
di Regione e Provincia per incrementare il turismo enogastronomico.
E’ partito da Locorotondo, nel cuore della Valle d’Itria,
con l’apertura del primo “Agriculture Point”, un progetto
adottato dalla Amministrazione provinciale di Bari per fondere agricoltura,
turismo e cultura, per una valorizzazione efficace del territorio e delle
sue eccellenze agroalimentari. Vittoria Cisonno, presidente del Movimento
Turismo del Vino Puglia, è stata la prima entusiasta sostenitrice
del progetto, nel quale crede moltissimo: “Lo sviluppo del territorio
pugliese, in questo caso della provincia di Bari, passa attraverso la
valorizzazione dei prodotti tipici agroalimentari e dei luoghi di produzione.
Gli Agriculture Point sono ideati come punti di accoglienza e assistenza
per i turisti, ma anche punto vendita e degustazione, sede organizzativa
di eventi e promozione. Da lì i turisti possono essere indirizzati
lungo itinerari turistico-enogastronomici, con visita alle aziende aderenti
e full immersion nella realtà territoriale”.
Altamura
Il modello Agriculture Point adottato dalla Provincia di Bari (www.agriculturepoint.it)
è guardato con interesse anche dalle altre province della Puglia.
“La nostra sfida – afferma Anna Paladino, assessore provinciale
all’Agricoltura – è riavvicinare i consumatori alla
terra e alla sua cultura, partendo con noi attraverso i sapori e i profumi
di questa terra generosa”.
Il paniere della Terra di Bari vanta numerose eccellenze: nel settore
enologico 8 Doc e 3 Igt; per gli oli extravergine d’oliva, la Dop
Terra di Bari con tre sottozone (la Puglia da sola produce il 40 per cento
di tutto l’olio italiano); due le Dop nel settore caseario (Canestrato
di Puglia e Caciocavallo silano); in provincia di Bari abbiamo poi l’unica
Dop europea per i prodotti da forno (il celebre Pane di Altamura); nel
settore ortofrutticolo due sono le Igt: Ciliegia Terra di Bari e Uva di
Puglia.
Lampascioni Di Carlo
Il nostro viaggio nella Bari enogastronomica parte dal Resort Terranobile
(www.terranobile.it), una villa nobiliare del XVII secolo da noi scelto
per un soggiorno coccolato e tranquillo, alla periferia della città,
tra antichi ulivi della campagna pugliese. La cena di benvenuto fa subito
capire che lo chef Carmine Nozzolino ha stoffa da vendere e mani magiche.
Da provare anche la piscina e il centro benessere. L’indomani si
parte per un primo assaggio del territorio con la visita alle Cantine
Carpentiere di Corato, in Alta Murgia (www.cantinecarpentiere.it). Isolata
su un poggio panoramico, la nuova struttura è al centro di 18 ettari
piantati soprattutto a Nero di Troia, vitigno autoctono che qui viene
vinificato in bianco, rosso e rosato. In lontananza si vede Castel del
Monte, mentre fanno parte della proprietà antichi recinti di pietre
a secco e piccoli trulli che venivano usati per la mungitura delle pecore
e la lavorazione del latte.
Taralli fatti in casa
Per il pranzo arriviamo a Montegrosso di Andria dove è il notissimo
ristorante “Antichi sapori”, patron Pietro Zito, che sarà
orgoglioso di mostrarvi il suo orto dove produce le verdure e i frutti
che arricchiscono la sua tavola (www.antichisapori.biz). Il pasto consumato
qui lascia un ricordo indelebile, fatto di profumi e gusti che pensavate
di avere dimenticato per sempre. Pensate al pancotto con senapi e rucola,
alle olive sotto la cenere, ai lampascioni fritti, alla minestra di zucca
con olive alla brace e pecorino Canestrato. Sempre in territorio di Andria
merita una sosta l’azienda agricola “Terre di Traiano”,
dove è allestito un interessante museo dell’olio con numerosi
oggetti della tradizione contadina (www.terreditraiano.it).
Caseificio d’Onghia
A Bisceglie, se si vuole visitare un oleificio significativo della ricca
produzione della zona, scegliete “Galantino”, azienda attiva
dal 1926 e rinomata per la produzione diversificata (oli extravergini,
aromatizzati, sottoli, cosmetici all’olio d’oliva) e di elevata
qualità. Molto accogliente la sala degustazione e vendita (www.galantino.it).
Se la sera avete voglia della ricchezza di pesce fresco che offre il mar
Adriatico andate a Trani, dove, a pochi passi dalla celebre cattedrale
romanica, c’è l’accogliente ristorante “Corteinfiore”,
con giardino estivo. Il patron Michele Matera ha classe ed esperienza.
Sulla freschezza del pesce (che qui spesso si mangia crudo) non abbiate
dubbi (www.corteinfiore.it).
Anna Paladino, assessore all’agricoltura
Provincia di Bari
Un’altra azienda notissima per l’olio extravergine d’oliva
(anche biologico) è la De Carlo di Bitritto ( www.oliodecarlo.com),
il cui frantoio era attivo già nel Seicento. Oggi l’azienda
si distingue per la modernità degli impianti per la preparazione
di sottoli e conserve di verdure: lampascioni, carciofini, pomodorini,
olive. Una visita interessante, anche perché di aziende così
non se ne trovano tante, è quella alla “Fattoria della Mandorla”,
a Toritto, in una zona verdeggiante della Murgia Barese, tra boschi di
mandorli. Qui è regina la “Mandorla di Toritto”, nota
per la sua bontà: nel laboratorio vedrete come viene trattata per
ricavarne una gamma di prodotti dolci e salati (www.fattoriadellamandorla.it).
Luca Di Gesù
Ed eccoci ad Altamura, centro noto nel mondo per il suo pane gustoso e
fragrante, nella sua forma tradizionale, in pezzature non inferiori a
500 grammi. E’ l’unico prodotto da forno, in Europa, che abbia
avuto da Bruxelles la Denominazione di origine protetta. Già il
poeta latino Orazio, che era originario di queste zone, nelle sue “Satire”
esalta il pane di Altamura, prodotto con semola rimacinata di grano duro
coltivato nella zona. Nei pressi della cattedrale è il forno antico
detto di Santa Chiara, datato 1423. In piazza Zanardelli non dimenticate
di entrare nella focacceria-panetteria DiGesù, per conoscere Luigi
DiGesù, per tutti il panettiere che con i suoi prodotti ha battuto
i Big Mac e la McDonald’s. Nel 1999 il colosso americano aveva aperto
ad Altamura una nuova sede di ben 550 metri quadri. Dopo un anno e mezzo
la sede fu clamorosamente chiusa, battuta dalla preferenza che i giovani
pugliesi davano alle focacce e altre sfiziosità preparate da DiGesù
nel suo negozio aperto proprio a fianco del McDonald’s. I giornali
di tutto il mondo ne hanno parlato e nel panificio si possono leggere
i ritagli (www.anticacasadigesu.it).
Pasquale Fatalino, l’Antica Locanda di Noci
Concludiamo il nostro tour in provincia di Bari a Noci, cittadina nota
proprio per le sue manifestazioni legate all’enogastronomia. Uno
dei vanti locali è la produzione di mozzarella “treccina”,
insieme ad altri formaggi a pasta dura e morbida. Un caseificio-simbolo
è quello firmato D’Onghia-La Casearia nocese, un’azienda
famigliare che da oltre 50 anni si dedica con passione e competenza alla
trasformazione del latte vaccino prodotto in zona (www.maestricasaridonghia.it).
Noci è anche zona di produzione di vino (Nero di Troia, Verdeca,
Primitivo di Gioia), olio d’oliva, nonché covo di pasticcerie
notissime nella preparazione di dolci tipici e cioccolato. Da sempre è
punto di riferimento per i buongustai “L’Antica Locanda”,
nei pressi di una delle porte della città murata. Lo chef Pasquale
Fatalino è da anni una sicurezza per come tratta verdure e carni
della zona. Da provare i cavatelli integrali con ricotta forte e la fricassea
d’agnello (www.pasqualefatalino.it).
Roberto Vitali
(articolo pubblicato il 20 gennaio 2009 su www.ecodibergamo.it)
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