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LUOGHI, FATTI E PERSONE
Sono 20 le Strade
del Vino che percorrono la Slovenia
L'enologia fa parte della tradizione di questo Paese. Tre le zone vinicole:
la valle della Drava, la valle della Sava e la costa litoranea adriatica.
Anche una vite di oltre 400 anni.
Vigneti
sinuosi ad anfiteatro, nella valle della Drava, un'opera d'arte disegnata
da un grande maestro, tanto da essere dichiarati monumento ambientale.
La vite più vecchia d'Europa, abbarbicata ad un edificio lungo
le rive urbane della Drava, fruttifica - così sostengono i cittadini
di Maribor - da oltre 400 anni, donando ogni autunno 35 litri di Modra
Kaucina, un rosso vellutato che farebbe la gioia di qualsiasi collezionista.
Lo Zlata trta, bianco leggendario annata 1917, è conservato con
religioso affetto e giustificato orgoglio nella storica cantina di Ptuj.
Il Ledeno della valle della Sava è vendemmiato a sei gradi sotto
zero, così da conservare nelle bucce pressate i cristalli di ghiaccio
uniti agli zuccheri e agli aromi intensi. Per chi ama il gusto secco e
poco alcolico, ecco il rosè Cvicek della zona di Dolenjska, nella
valle della Sava. Agli amanti del perlage, Gornja Radgona, nella valle
della Drava, esibisce una cantina che da oltre 140 anni produce spumante
secondo il Metodo Classico, qui chiamato Zlata Penina.
Introdotta dai Celti, curata dagli Illiri e diffusa dai Romani, la viticoltura
in Slovenia prospera e incuriosisce, alimentata da propizi fattori ambientali
(varietà dei terreni, clima continentale e mediterraneo a seconda
della zona) e da una tradizione enologica risalente ai monaci medievali.
Basta percorrere le venti "Vinska Cesta", le strade del vino
che attraversano le tre regioni enologiche slovene, per capire che l'andar
per sorsi è un piacere lento, antico e gustoso, un filo conduttore
tra città e paesi, attività economiche e spazi culturali.
La ruralità slovena non è solo rispetto per la tradizione,
ma valorizzazione del paesaggio, dei percorsi del gusto (numerosi e piuttosto
accoglienti sono gli agriturismi) e della cultura materiale, espressa
da musei disseminati un po' ovunque. La Slovenia vinicola comprende tre
zone distinte: quella della valle della Drava a nord-est, quella della
valle della Sava a sud-est e quella litoranea ad ovest.
L'area
più vasta, attraversata dal fiume Drava, comprende i colli di Ljutomer
e di Ormoz con Jeruzalem, dove i vigneti stesi su terrazze disposte ad
anfiteatro meritano il titolo di monumento arboreo. E poi le colline di
Haloze e il circondario delle città di Maribor e di Ptuj. Se alzando
i calici vi capita di vedere le cicogne, rassicuratevi: non dipende dall'ebbrezza
che può dare il vino, ma dal fatto che siete giunti nella regione
del Pomurje, ai confini con l'Ungheria, dove spesso i tetti delle case
ospitano i nidi dei candidi volatili. L'area della Drava è territorio
ideale per i vini bianchi come il Renski Rizling, il Laski Rizling, il
Sauvignon e il Sivi Pinot. Da qui viene lo Spumante d'oro, ottenuto con
il metodo classico da 140 anni; qui si pratica la vendemmia tardiva, fino
ad autunno inoltrato, che favorisce una qualità superiore.
La zona della Sava, a sud-est, produce invece una gamma variegata di bianchi,
rossi e rosé,
complici il clima continentale con suggestioni mediterranee e diverse
varietà di terreni, che si moltiplicano nella regione della Bela
Krajina. Nato freddo, il Ledeno risulta un nettare da dessert, mentre
il Cvicek della zona della Dolenjska, la Bassa Carniola, prodotto con
uve bianche e nere, si distingue dai rosati europei per quel gusto secco
e leggero che lo rende particolarmente gradevole in estate.
A sud-ovest si estende infine la zona litoranea, detta Primorje. Il felice
connubio tra clima mediterraneo e continentale favorisce qui vini dalla
spiccata personalità e struttura corposa. Tra i rossi primeggia
il Terran, prodotto con uve Refosco provenienti da vitigni dell'altipiano
carsico. Di colore rubino intenso e bouquet fruttato, accompagna con vigore
il gustoso prosciutto crudo del Carso e la rinomata selvaggina slovena.
Per un tocco d'aroma a fine pasto ecco il Pikolit, il cui unico vero difetto
è quello di avere una produzione assai ridotta. Tra i bianchi meritano
attenzione il Rebula, il Pinot, il Tokai e la Malvasia, tra i rossi il
Merlot, il Refosco e il Cabernet.
Roberto Vitali
Ulteriori informazioni e materiale illustrativo possono essere richiesti
all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02-29511187, e-mail: slovenia@tin.it.
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