FATTI E PERSONE

Un poster ributtante

Quanta lungimiranza ebbe il povero Flaiano quando sentenziò che “la madre dei cretini è sempre incinta”. La controprova per i milanesi (a quanto risulta almeno ad oggi solo per loro) è data da un grande poster affisso in un regolare spazio comunale che riporta le foto di quattro teste di animali, segnatamente: un vitello, un agnello, un pollo e un maiale. E fin qui nulla di strano sennonché il claim che sovrasta le immagini inquietatamene strilla “Voi uomini ci avete fatto ammalare” e sotto le foto l’ignobile sentenza “ Ora mangiate le nostre malattie”. Firmato Vita Universale.
I firmatari di questa infingarda “comunicazione”, che se non fosse soltanto idiota sarebbe indecente, sono i Cristiani delle Origini una “chiesa” che evidentemente ha tra i suoi dogmi la cultura vegetariana. Ora, assolutamente nulla contro chi si vuole nutrire in modo vegetariano, ciò che è abominevole è la psicosi dei virus o di altre malattie che, secondo il Profeta di questa chiesa, allignerebbero negli animali facendo ammalare, se non addirittura morire, i “mangiatori di carne”. Comunicazione doppiamente odiosa perché premeditatamente diramata in un momento nel quale la minacciata pandemia dell’influenza aviaria sta rientrando in tutto il mondo, nel senso che la gente sta capendo che nulla ha da temere consumando carni avicole e uova. Scorrendo le opinabili prediche che appaiono sul sito www.vita-universale.org/it/ si può cogliere un’ulteriore pillola di saggezza. Eccola: “Le persone intelligenti non mangiano ciò che ha occhi”, monito che perlomeno non ha la brutalità del testo del poster.
Forse farò male a far conoscere ai colleghi e a chi ci legge questa sconcezza, d’altro canto la notizia è apparsa anche sul Corriere della Sera del 29 novembre. Commentarla ulteriormente sarebbe inutile, tuttavia pur occupandomi, anzi occupandoci noi tutti di questa associazione, di alimentazione, tralasciamo per un momento il settore; ognuno ha le proprie abitudini alimentari, ma come cittadini non ci piace (ed è un eufemismo) che ci vengano scagliati anatemi da chiese o sette che usano l’ira divina contro chi mangia una coscia di pollo o una fetta di mortadella.

Giuseppe Cremonesi