LUOGHI, FATTI E PERSONE

PANE E CULTURA

E' questo un binomio di elevato spessore anche se in quest'epoca è, purtroppo, sovente disatteso. Tuttavia, ogni tanto nascono eccellenti iniziative che ne confermano la sua piena validità. Come quella varata recentemente a Milano presso i caselli neoclassici dell'antica Porta Orientale della città, l'attuale Porta Venezia, dove è sorta la prima biblioteca del pane. Una "Casa del Pane" che può essere considerata la summa tra cibo per il corpo e per la mente.
I volumi disponibili per consultazione sistemati al piano superiore provvisto di una sala lettura sono oltre seimila donati dalla Biblioteca Sormani che li ricevette in eredità dal primo presidente dei panificatori milanesi, l'ingegner Arnaldo Luraschi, nonché da Anna Pesenti, compagna dell'indimenticabile collega Vincenzo Bonassisi che tanto scrisse e si adoperò alla divulgazione di questo fondamentale alimento senza tuttavia omettere di bacchettare quegli artigiani che in nome di un presunto immediato profit utilizzavano farine e semole scadenti e non rispettavano tempi e ritmi della corretta lievitazione.
A conferire ulteriore pregnanza a questa iniziativa va segnalato il non certo marginale fattore della presenza dell'Accademia della Crusca che ha eletto Milano come seconda capitale (seppure come osservatorio) linguistica della Nazione. A tale scopo nelle sale a pianterreno è stata allestita una mostra permanente dove saranno esposte le pale che indicano i principi per lo sviluppo e la crescita ancorché la tutela della lingua italiana. Il collegamento profondo tra il pane e l'Accademia è stato sintetizzato dal suo presidente, Francesco Sabatini, che ha così spiegato il concetto: "Non è un caso che sia il "frullone", ossia il macchinario che separa la farina dalla crusca e valorizza la purezza del grano il simbolo di chi, come noi, è dedicato a custodire il valore della nostra lingua".

Giuseppe Cremonesi



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