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FATTI
E PERSONE
L'agroalimentare campano sommerso dai rifiuti
Ordini in grande calo per i prodotti della regione causato dall'emergenza”monnezza”
L'agroalimentare campano sta per essere travolto dall'immagine negativa
determinata dall'emergenza rifiuti che interessa Napoli e tutto il territorio
circostante. Gli ordini di ortaggi e frutta campani stanno subendo una
brusca frenata, oltre il 30% in meno secondo le stime Coldiretti. E sono
proprio le richieste di prodotti agricoli "made in Campania"
provenienti dall'estero a evidenziare la flessione più rilevante.
Le immagini dei cumuli di spazzatura dati alle fiamme, rilanciate dai
network televisivi di tutto il mondo, stanno determinando un danno d'immagine
difficilmente rimarginabile. Tanto che, il presidente di Coldiretti, Sergio
Marini, ha annunciato l'intenzione, da parte dell'organizzazione agricola,
di valutare la possibilità di avviare una richiesta di risarcimento
danni che la situazione intollerabile sta determinando alle aziende agricole
che operano sul territorio. A rischio, quindi, un settore fondato su un
tessuto produttivo di 135mila imprese, spesso di piccole dimensioni, che
realizzano una produzione agricola stimata in 10 miliardi di euro a valore
impiegando numerosi lavoratori. Ma anche una produzione agroalimentare
d'eccellenza, con 14 prodotti a denominazione o ad indicazione di origine
protetta (DOP/IGP), 329 prodotti tradizionali censiti dalla Regione e
oltre 16mila ettari coltivati a biologico. (g.c.)
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