LUOGHI, FATTI E PERSONE METAMORFOSI DELLA
MATERIA, nell'arte e nella cucina... Scampini + Ndebele, ampia esposizione delle
opere di Scampini con la tecnologia e su materiale ligneo proveniente
dall'antica comunità sudafricana di Ndebele, ha un impatto di colori
nettamente dinamico, dove la forma gioca con l'intensità delle
tonalità. Meriterebbe una ricerca approfondita sul significato
religioso e magico degli accostamenti e delle rappresentazioni simboliche:
diventa arricchimento estetico di stagioni calde per interni ed esterni,
bene evidenziato dall'ambiente espositivo. Quanto alla correlazione con
la tavola, alcune composizioni dei piatti hanno preso... spunti di equilibrio
coloristico non solo decorativo ma anche stimolante per la percezione
cerebrale dei progetti di gusto. Seppure Danilo Angè modestamente non ha voluto porsi al livello di protagonismo degli artisti espressivi, il pasticcere ungherese Ferenc Beke ha fatto del dessert una vera e propria espressione artistica a cui all'estetica del gusto si è aggiunta quella del colore e della materia: fantasia di torte magiare (eszeterazy e dobos) con torta amero-mediterranea al cioccolato fondente e pistacchio, salsa vaniglia e lingue croccanti d'antichissima compozizione. Personalmente ricorderò la gelatina di mango che in apertura faceva da letto alle sfoglie croccanti con tartare di branzino marinato e avocado, ottimo risotto mantecato con asparagi bianchi arricchito da bocconcini di rombo al mais e decorati con olio al prezzemolo, eccellente filetto di dentice caramellato alla lavanda. Le scenografiche sculture di Scampini avevano preannunciato una rappresentazione di colori e di forme che dall'espressionismo arcaico asiatico passano con facilità a un futurismo per dinamicità di composizione alla tendenza al rapimento dal fascino della magia e del mistero dello sconosciuto in una forma polimaterica che ne mimetizza l'intrinseca natura. Saranno Picasso e Braque (commenta Rino Bertini) a consacrare la ricerca d'arte verso fama mondiale nell'ultimo secolo per forma e per materia: più di Braque, Picasso ha espresso questa sua convinzione a tavola anche nei suoi frequenti incontri con amici e nei suoi frequenti trasvestimenti in chef, cuoco. Mi piace chiudere con i pesci in copertina del volume dedicato
a questo aspetto da Ermone Herscher, 1996, Parigi (A la table de Picasso):
non casualmente sono fissati nel piatto, dai forni di Cèret, la
sua Etna in Provenza, Plat aux poissons, 5 Aout 1953, terre de faience,
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