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FATTI E
PERSONE
ITINERARI INEDITI
Dopo il grande successo della prima edizione del progetto
“Aperto per ferie”, l’ UNPLI ha presentato, al palazzo
dell’ENIT a Roma, la sua seconda edizione.
E’
necessario “Sovvertire il destino del proprio paese” -ha asserito
il presidente dell’UNPLI Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane,
Claudio Nardocci nel presentare il progetto “Aperto per ferie 2007”-
evitare che il rischio di spopolamento di concretizzi in 2.830 piccoli
borghi che hanno un massimo di 2.000 abitanti.
Le armi per “rianimare “ e rivitalizzare queste terre sono
molteplici, ma poggiano tutte su una base comune ovvero il coinvolgimento
degli abitanti, che grazie ad un opera di attività intensa di rinvigorimento,
possono conferire alle proprie risorse il lustro di cui hanno bisogno.
Un’ossigenazione, un pronto intervento dei cittadini assieme alle
istituzioni locali, grazie al fondamentale binomio che deve intercorre
tra Pro Loco e Comuni.
Questo progetto è un po’ come scendere in cantina e rovistare
nelle vecchie cassapanche e trovare oggetti preziosi e antichi, ma anneriti
e impolverati che vanno rimessi a lucido e posti nella vetrina del salone,
dove gli ospiti possono “ammirarli”.
Così si rispolvera il passato, si giunge a riposizionare il paese
alle sue attitudini e alle sue potenzialità. A dare stile al turismo
che si offre, porgendo ai visitatori un’identità ben definita,
che in tempi di massificazione e di globalizzazione sta perdendo il suo
prezioso profilo. La differenza per chi sceglie la località vacanziera
può nascere anche da qui, un distinguo tra turismo di massa e turismo
nei piccoli borghi. Un’alternativa alle solite mete di vacanza.
Itinerari inediti, atmosfere pittoresche e scenari naturali di pregio
valore. Un patrimonio nobile che merita di essere non solo visitato ma
aiutato a sostenersi. Un progetto ambizioso che punta a raggiungere vari
obiettivi di carattere turistico, economico e sociale Va da sé
che un incremento del turismo rivaluta il tessuto economico locale; ma
a questo settore vanno forniti adeguati servizi, e da qui gli investimenti,
pubblici e privati, ognuno a proprio modo può dare un contributo.
Un intervento di ampliamento per chi crede nelle proprie capacità
territoriali.
Raul Follerò ha scritto: “Non dategli i pesci ma insegnategli
a pescare”, è questo il filo conduttore, il carattere del
progetto: non l’assistenzialismo ma l’autosufficienza, il
sostenersi sa soli! Insomma l’autonomia è quello che aspirano
i borghi che si mettono “in gioco” per raggiungere il traguardo.
Un lodevole obiettivo. Uno sforzo enorme, visto l’assopimento economico
e sociale a cui questi paesi sono ormai soggetti, ma coraggioso! Che dimostra
l’ardimentoso sacrificio a cui si sottopone il piccolo borgo che
decide di non rimanere indietro e di “Sovvertire il destino del
proprio paese”.
www.apertoperferie.net
Alice Lupi
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