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LUOGHI, FATTI E PERSONE
L'EVOLUZIONE DEI
GUSTI DEGLI ITALIANI
Come sono evoluti i gusti e le esigenze culinarie
dei consumatori italiani?
Solitamente per delineare un quadro valido ci si affida ad un'analisi
dei consumi, in cui si cerca di capire in che modo una popolazione spenda
il suo reddito in funzione delle varie tipologie di prodotti o dei diversi
segmenti dell'offerta.
Un'altrettanto efficace chiave di lettura dei comportamenti alimentari
di una nazione si può trarre anche dall'andamento del numero e
del tipo di imprese alimentari nate o cessate in un certo lasso di tempo.
È quello che ha fatto la Camera di Commercio di Milano. In un suo
recente studio ha confrontato i registri delle imprese alimentari al terzo
trimestre 2004 rispetto ai dati raccolti quattro anni prima. Cosa bolle
di diverso nelle pentole degli italiani, oggi rispetto al 2000?
Sicuramente gli abitanti dello stivale, da Nord a Sud, hanno scoperto
la comodità dei prodotti già preparati (puliti, lavati,
precotti, porzionate, ecc.) e sono quindi diventati più pigri.
Da cosa deriva questa deduzione? Il numero di imprese alimentari in Italia
è complessivamente aumentato, +15% da 85 a 97mila unità.
Ciò lascia intuire che gli italiani al posto della torta fatta
in casa, del pollo "ruspante" di cortile o della verdura dell'orto
si stanno lentamente orientando verso i dolci di imprese artigiane o industriali,
verso prodotti da allevamenti avicoli o verso verdure IV gamma coltivate
da moderne aziende orticole.
Il secondo elemento importante è la crescita di tutte quelle realtà
produttive che mettono sul mercato prodotti ad alto contenuto di servizio:
su tutti, i produttori di condimenti sughi e salse pronte (raddoppiati
in quattro anni) e quelli che preparano cibi senza diretta somministrazione
ai clienti (gastronomie, friggitorie, rosticcerie, ecc.) che hanno moltiplicato
per due il loro numero. Anche i produttori di surgelati, di prodotti in
scatola e di cibi pronti hanno registrato un significativo balzo in avanti.
Analizzando invece il quadro regionale si osserva come le aree più
dinamiche del paese siano la Sicilia, la Lombardia, la Campania, l'Emilia
Romagna e la Puglia. In tutte queste regioni la crescita del numero di
imprese alimentari è stata superiore al 10%. Tra le specialità
delle varie regioni, in Emilia, come da tradizione, troviamo il maggior
numero di ditte che lavorano le carni e di quelle che preparano sughi
e salse conservate, mentre la Campania è leader nella lavorazione
e conservazione di frutta ed ortaggi.
La Sicilia ha il primato italiano per diverse categorie di aziende: nell'isola
c'è il maggior numero di realtà produttive che realizzano
cibi pronti, prodotti da forno e dolci. Nella vicina Calabria si registra
invece la più alta concentrazione di produttori di oli e grassi
animali e vegetali, mentre al capo opposto della penisola, in Lombardia,
troviamo il più folto insieme di aziende che producono gelati e
anche quello delle società che producono birra.
Stefano Corrada
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