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LUOGHI, FATTI E PERSONE
IL CONTE ISI ESALTA I SAPORI DEL GARDA
Torri del Benaco, ridente località sulla sponda veronese del Garda,
da alcuni mesi è balzata agli onori delle cronache gastronomiche
grazie all'estro creativo di un "artista" dei fornelli: Isidoro
Consolini - conte Isi per gli amici - che è riuscito a trasformare
un ristorante mordi e fuggi, per turisti frettolosi, in "tempio"
della gastronomia frequentato da gourmet e amanti della buona tavola.
Con la passione di un neofita, Isidoro si diverte a comporre aromi, gusti,
colori e profumi, attento al territorio (il lago di Garda, l'entroterra
delle colline moreniche, il Monte Baldo), ma anche ai richiami gastronomici
di un mondo sempre più "villaggio globale".
Il vecchio, anonimo, "Al Caval" è così diventato
un ristorante-bomboniera in cui sobrietà e raffinatezza, tradizione
e innovazione si incontrano nei piatti e nell'ambiente di uno spazio tutto
nuovo. Un locale dall'atmosfera magica sospeso tra Oriente e Occidente.
"Al Caval" colpisce - appena entrati - per il calore e il colore
dei suoi ambienti: dalle pareti (blu, con giochi architettonici rossi)
ai faretti, abilmente disposti sui tavoli in modo da illuminare i piatti,
non le persone. Ma colpisce soprattutto la raffinatezza e la discrezione
del servizio: tavoli con tovaglie ricamate a mano, sottopiatti che riprendono
i colori dell'ambiente, centrotavola di fiori freschi composti ogni giorno
in modo diverso.
L'atmosfera - dicevamo - è magica: sarà per gli arredi che
cambiano di mese in mese (dalle maschere dell'Africa nera agli oggetti
dell'artista Franco Bini) o sarà per il gioco di luci che sorprende
gli ospiti al tramonto, quando, nel giardino, si accendedono luci che
diffondono nella sala interna raggi di colore rosso, verde, blu e viola.
Il gioco dei colori si ritrova nelle pietanze, protagoniste assolute di
questo ritrovo per gourmet e amanti dell'"haute cuisine". Pietanze
in cui si riconoscono sapori del territorio e ricordi di terre lontane
come il petto di faraona marinato e cotto con chili Jam, insalata di pomelo
e olio extravergine gelato del Garda.
Tra le specialità di Isidiro segnaliamo il trancio di tonno fresco
con schiacciata di patate viola e salsa profumata all'aglio, il filetto
di lavarello del Garda cotto in pasta strudel con olio extravergine e
olive di Crer, i tagliolini al tartufo nero del Baldo con scaglie di Castelmagno,
i fagottini di pasta fresca con pesce del Garda profumato al cedro e gamberi
di lago, la schiena di lavarello croccante con tartare di ventresca condita
con spremuta del frutto della passione e servita con una salsa leggera
di pesto.
Durante una nostra recente visita, abbiamo apprezzato in particolare una
invitante gelatina al Rosso Antico con melone nel cucchiaio, quindi un
delizioso sformatino di spinaci selvatici su fonduta di fontina con scaglie
di tartufo del Baldo e un gustosissimo trancio di lavarello croccante
con patate cotte in olio extravergine su un letto di cipolle rosse di
Tropea e una salsa di Barbaresco. Addirittura da "standing ovation"
la zuppa di funghi porcini con cialda di cartamusica sarda e le frittelle
di pesce persico con verdurine di stagione in salsa agrodolce. Pirotecnico
il finale con una gelatina alle spezie con frutto della passione e crema
catalana alla liquirizia nel bicchiere.
Un'esperienza indimenticabile completata da un'ampia scelta per quanto
riguarda i vini. Il ristorante offre infatti una selezione di oltre 200
etichette, suddivise per terne, con l'obiettivo di accompagnare l'ospite
alla scoperta di celebri denominazioni italiane e straniere, ma anche
di tanti piccoli gioielli di nicchia e delle etichette più prestigiose
dell'intero comprensorio del Garda.
Per il menu-degustazione (alcuni appetizer, due antipasti, due primi,
un secondo e un dessert) si spendono 50 euro, vini esclusi. Chapeau.
Giuseppe Casagrande
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