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LUOGHI, FATTI E PERSONE
Food Time e show
Per far tornare per qualche istante il sorriso agli operatori
del settore di attrezzature, apparecchi e strumenti per la casa, in particolare
per la cucina, gran parte di questi avviliti per il calo generalizzato
delle vendite denunciato (a taccuini chiusi) dagli stessi, e da una indagine
ad hoc condotta da Astra/Demoskopea i cui dati sono stati illustrati dal
sociologo Enrico Finzi, il Macef, storica rassegna del settore, ha inserito
nei quattro giorno delle durata espositiva uno speciale momento ludico
e di convivialità altamente scenografico denominato Food Time,
"Complici" dell'evento, piattini-assaggio preparati e spiegati
da quattro star dell'arte dei fornelli (il concreto Claudio Sadler, l'emergente
Davide Oldani, l'iper creativo Moreno Cedroni, il pragmatico Carlo Cracco
oltre a Pietro Leemann). Ulteriore tocco d'effetto: una spruzzata di charity
ormai immancabile (seppure benemerita beninteso) di ogni manifestazione,
convegno o party che si rispetti..
L'evento, denominato Food Time, che ha potuto contare su sponsor importanti
sia per quanto concerne apparecchiature e strumenti, sia delle materie
prime è stato gradito seppure da un circolo ristretto di "utenti".
Operazione di marketing e di comunicazione riuscita quindi?
Un paio di riflessioni per chi scrive di argomenti riguardanti il settore
food & beverage e di tutto ciò che gli ruota attorno vengono
spontanee. La prima è la seguente: la nostra cucina e i nostri
maestri cucinieri ormai più presenzialisti (evidentemente abbandonando
per le pubbliche performance le cucine dei loro costosi ristoranti) di
veline e letterine scosciate e di ragazzotti palestrati, abbisognano di
telecamere e audience per affermare la bontà dei loro piatti e
la loro abilità culinaria?
Vivendo nella civiltà delle immagini la risposta parrebbe scontata.
Tuttavia, da quel retrogrado che sono, credo invece che la loro professione
sia una cosa seria e impegnativa da non svolgere perennemente sotto i
riflettori. Salvo che, come sembra anche dalle molteplici trasmissioni
televisive, cucina e vini abbiano assurto uno status modaiolo talmente
dirompente che tutto può essere giustificato pur d'apparire.
Si dirà: ma dove se non al Macef, vetrina specializzata di strumenti
e attrezzature quei maestri potevano esprimere al meglio la loro arte
utilizzandoli "in diretta"? Risposta: la sede era congrua ma
la platea, o meglio, il target non era pertinente. Intendiamoci, se l'evento
è stato pensato come un'azione di promotion verso potenziali acquirenti
dei marchi sponsorizzatori il parterre degli invitati nulla c'entrava.
Se invece voleva essere una sorta di festa gastronomica per direttori
commerciali, ispettori, capi area, agenti e rivenditori di pentole, forni,
padelle e vasellame l'obiettivo è stato centrato. Di certo la famosa
casalinga di Voghera piuttosto che il geometra Rossi, ossia coloro che
quegli articoli dovrebbero comperarli e che invece, a quanto dicono appunto
le rilevazioni di mercato, dirottano i loro acquisti su paraboliche e
video al plasma ad assistere alle magie degli chef non c'erano. Tuttavia
li rassicuro; prima o poi le performance degli stellati chef le vedranno
in video a casa propria senza tuttavia (ahiloro) poterle assaggiare.
Giuseppe Cremonesi
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