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FATTI
E PERSONE
I primi 20 anni delle Donne del Vino
Il
cammino fatto dall’Associazione in questi vent’anni dalla
sua nascita, nei quali si è passati da 80 ad 800 socie, è
stato il tema di un vario e multiforme convegno svoltosi a Veronafiere
in occasione di Vinitaly. Il convegno “Vent’anni dell’Associazione
Nazionale delle Donne del Vino”, moderato dal brillante Lamberto
Sposini, è stata la trattazione di quello che significa un percorso
al femminile nell’imprenditoria enogastronomica, avventura che con
coraggio e grinta hanno intrapreso le socie dell’Associazione. La
Presidente Pia Donata Berlucchi, con il suo consueto acume e l’innegabile
raffinatezza, insieme alla delegata della Regione Veneto, Nadia Zenato,
ha aperto l’incontro con un’energica critica al Velenitaly,
considerandolo come un’azione strumentale volta ad uno stupido autolesionismo.
L’intervento della Presidente è stato corroborato dalle parole
di una donna di spicco della politica, l’onorevole Emma Bonino,
che ha invitato le Donne del Vino ad opporsi allo scandalo diffondendo
nel mondo il buon vino italiano. La Bonino ha, inoltre, sottolineato come
sia importante la realtà associativa quando si vogliono esportare
i prodotti italiani all’estero, e ha ribadito il desiderio di voler
vedere sorgere nell’ambito di altri settori industriali un’associazione
come questa. Anche l’intervento di Maria Luisa Coppola, assessore
alle Politiche di Bilancio della Regione Veneto, ha messo in evidenza
l’importanza che ha per le donne il fare squadra, in quanto le rende
più concrete e produttive nel realizzare i loro progetti.
Il Professor Andrea Rea, responsabile dell’Osservatorio del Vino
della Bocconi, ha, invece, comunicato il risultato della ricerca sull’imprenditoria
italiana al femminile nell’ambito della produzione vinicola. “Le
imprese al femminile hanno una percentuale di rischio fallimento inferiore
rispetto a quelle maschili, perché difficilmente una donna fa il
passo più lungo della gamba. Inoltre la donna ha ben sviluppata
la cultura dell’accoglienza oggi così importante nel promuovere
il vino, attraverso il luogo di produzione e il suo immaginario, visto
che il vino è sempre più un elemento di life style, la sua
leadership è condivisa e multipla, sapendo adeguarsi allo schema
di gioco più funzionale nel momento contingente, la Donna utilizza
la metafora musicale dell’Armonia, come capacità di arrivare
ad un’orchestrazione perfetta anche in caso di dissonanze”,
ha concluso Rea. La crescente importanza della donna come protagonista
nella valorizzazione della terra e dell’economia è stata
ampiamente esplicitata dall’intervento del giornalista ed opinionista,
Don Bruno Fasani. Inoltre il Professor Gaetano Golinelli dell’Università
La Sapienza di Roma ha, ulteriormente, dato risalto al ruolo della donna
nei diversi ambiti della cultura, del territorio e dell’impresa.
Infine il consulente d’immagine Diego della Palma ha trattato il
valore dell’estetica nella produzione di un prodotto, cosa alla
quale le Donne del Vino hanno sempre dato risalto e hanno cercato di migliorare
continuamente. L’emergere della presenza femminile nell’ambito
del sociale, in particolare nello sport, è stato testimoniato dalla
presenza della campionessa olimpionica Sara Simeoni.
www.ledonnedelvino.com
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