LUOGHI, FATTI E PERSONE Con sorpresa, rientrato dopo due giorni di colloqui e scambi di iniziative con i colleghi, pronto al riposo mentre parte del mondo e già attivamente all'opera nelle contrade più ad oriente, tra un messaggio dall'India e le poche registrazioni del week end, compare un messaggio fresco da Conegliano: Visita ASA 2005. Contiene il comunicato stampa e la foto di gruppo ripresa a più flash nella storica sala consiliare: al centro il Sindaco di Conegliano Dr. Floriano Zambon, presidente di turno delle Città del Vino, affiancato dal Dr Antonio Motteran direttore generale della Carpenè Malvolti e da Rosanna Carpenè, responsabile PR, ospite di rilievo in rappresentanza della famiglia, accanto ai comunicatori con piena disponibilità al supporto di casa.
Bisogna innanzitutto fare giustizia con un fotogramma che mi trovo tra le mie scadenti e disordinate foto: al primo incontro a tavola al Ristorante del Castello le due responsabili delle PR con il direttore della Carpenè ragionano con la presidente di ASA signora Gudrun Dalla Via (Immagine PR Carpenè e ASA)... e con il consigliere ASA Dr Carlo Valli. L'ospitalità della Carpenè Malvolti è da manuale: tempi stretti ma sufficienti per conoscere l'azienda, il suo ambiente territoriale, le colonne portanti all'interno, sindaco e città, strutture tecniche e storia dell'andamento economico dell'azienda nell'ultimo decennio, il più critico. Il Sindaco saluta la stampa dichiarando l'enorme interesse che le autorità del territorio hanno per creare degli ottimi rapporti con i gruppi di comunicazione e si dichiara onorato della scelta di celebrare i lavori di assemblea ASA nella sua città. Materiale abbondante di comunicazione è a disposizione. Conegliano svolge temporaneamente il ruolo di presidenza nella organizzazione dell'associazione delle Città del Vino a cui è legata da una antica tradizione. Passata l'ondata di interesse verso lo sviluppo di attività industriali, il ritorno alla tradizione enoalimentare è ritornato obiettivo primario, rinnovo di un impegno storico da tante generazioni. Centro di ricerca e istituto sperimentale, scuola alberghiera, città d'arte e di cultura, accarezzata da un territorio piano e collinare adatto alle attività enoiche di secolare tradizione. E' una missione non solo culturale, ma di civiltà e gratificazione per la sua società. Scambiato un augurio più caldo nella sala del brindisi, si è creata immediatamente una familiarità di rapporto con dirigenti e autorità, tipica della apertura e dell'ospitalità della società veneta. Fa seguito poche centinaia di metri più in là il briefing in azienda sui fattori chiave di leva economici tenacemente affrontati dalla Direzione Generale nell'ultimo decennio. Dopo avere accettato il mandato plenipotenziario da parte della proprietà, il Dr Motteran ha dettagliatamente descritto lo scenario dei risultato anno per anno. La presentazione potrebbe fare parte dei case history di stage di formazione manageriale, quale esempio per una riflessione sulla scelta delle alternative di intervento ipotizzabili al tempo. Antonio Motteran ha un carattere deciso e convincente, come se provenisse da una abitudine culturale pragmatica, di impostazione protestante, caratterizzata prima di tutto dall'obiettivo di risolvere ogni conflitto etico con se stessi e restare in pace con la missione accettata. Innato il rispetto delle regole di comportamento, la piena assunzione delle resposabilità assunte, il rigore del perseguimento dei risultati. Punto critico generale nel '96, spietata analisi dei fattori di successo e di debolezza, analisi delle opzioni. La convinzione di dovere scegliere quelle realmente praticabili anche se non comunemente condivise dai trend manageriali in auge al tempo serve a trovare il supporto motivante nella attuazione pratica delle strategie operative, non sempre indolori nei confronti degli uomini, anche e a malincuore per gruppi di lavoro che hanno contribuito nel passato alla crescita delle aziende. A tutti i professionisti ed esperti alle prese con la necessità di ripresa di competitività è capitato di passare attraverso queste porte da slalom speciale. Sono spesso molto angolate e non si può perdere velocità, soprattutto prima di un falsopiano. Rarissime, altrettanto da case history, le eccezioni. Oltre al dinamismo, alla predisposizione a prendere decisioni
e a una personalità prorompente all'interno delle sue funzioni,
Motteran è buon compagno a tavola, disponibile al colloquio sul
gusto, sul piacere, sui ricordi, sulle occasioni di convivio. Il gruppo di giornalisti ed esperti ASA invitato a svolgere i lavori dell'assemblea annuale, rara opportunità di incontro per dibattere le istanze associative, è per sua naturale vis di composizione mista. Professionisti per il settore agroalimentare di comunicazione, di mercato, di tecnologie e di contenuti eno gastronomici, di rapporti e pubbliche relazioni, di storia e ricerca di ambiente, di tematiche di gusto, di salute e di sapori. La visita e i briefing condotti dai responsabili aziendali sono stati altrettanto convincenti: il completo percorso delle linee di spumantizzazione e di imbottigliamento è stato illustrato con chiose e chiarimenti di dettaglio affrontati con franchezza e padronanza dell'informazione. Il divertimento della degustazione accademica di tre spumanti con la guida della specialista di marketing aziendale un momento di riflessione sulla consistenza della materia e sulla capacità di sentire e comunicare le impressioni personali al rapporto con il bicchiere in esame. Nel primo caso la peculiarità di Carpenè conservata per 130 anni, parliamo del "Prosecco" spumante, proposto dal lontano 1868 al mercato della nuova nazione, è ancorata alla prima presentazione fatta all'Accademia dell'Agricoltura da Francesco Maria Malvolti poco più tardi della fondazione, una ventina d'anni dopo che il conte Marco Giulio Balbi Valier isola e seleziona il vitigno nel 1850. Per la storia della viticoltura italiana il Prosecco rappresenta una tradizione autoctona, scientificamente bene testimoniata, vanto e patrimonio di questa antica società di famiglia. In tempi in cui non si riesce a lasciarsi incantare da alcuna notizia, forse, affettivamente la convinzione della buona immagine , credibile e vera, può costituire un plus di valore. Così, incuriositi dalla persistenza della schiuma nel bicchiere e da una sua continua e lenta generazione in strato e corona gentile... abbiamo avuto una spiegazione macro della sua origine: l'uso di mosto in additivazione... all'imbottigliamento. Come era nata? Carpenè Malvolti dai coltivatori non acquista uva come materia prima, ma riceve nella cantina di Follina mosto, spremuto immediatamente dopo la raccolta, sul posto, prima dell'inizio di un processo di fermentazione... Quindi il primo stadio di fermentazione avviene a Follina... a volte, in anni particolari, con sequenze di trasferimenti e di lavorazioni forzate per fare fronte a picchi di smaltimento necessari ai requisiti qualitativi di ogni stadio del percorso. Evidentemente nel micro si genera una particolare trasmissione di affinità chimico-fisica nel vino finale che esprime questo comportamento di sorriso femminile, un segnale di continua presenza, un richiamo sessuale di accostamento. A monte il trattamento tecnologicamente avanzato e curato della rifermentazione in pressione Charmat, in autoclave, consente di avere condizioni ripetibili e controllate per una affidabilità assoluta di qualità del prodotto, di quella qualità che deriva in parte dalla tecnologia dell'uomo. La natura, le attente osservazioni durante tutto il periodo di crescita e maturazione dell'uva fino alla vendemmia, le scelte del tempo di raccolta, fanno dell'enologia sul campo e in cantina non solo una scienza ma anche un'arte. Curiosità crescente si susseguono alla visita della cantina di spumantizzazione con il metodo "classico", svolta praticamente ancora manualmente, al cento per cento, fino al degorgement . Quindi artigianato: finchè ci saranno i maestri e le quantità (qualche centinaio di migliaia di bottiglie) si mantengono modeste sarà l'arte dell'enologo e la pratica degli esperti il valore della qualità del gusto raggiunta... prima del dosaggio del liqueur! Sappiamo che la meccanizzazione e robotizzazione dominano tra i grandi produttori nazionali di spumante Talento: investimenti importanti per produzioni importanti caratterizzate da lunghe giacenze nelle fasi di processo legate al tempo. Gioielli anche di tecnologia. A Conegliano l'orgoglio aziendale è per una produzione di tradizione alla ricerca del gusto finale. Per questo si continua a ricercare nell'ambito dei liqueur: anche sperimentando con le frazioni di brandy invecchiate in varie essenze e tempi per verificarne gli apporti. Le stagioni sono diverse, e le correzioni di cantina ammesse nei limiti della severità dei capitolati dei grandi paesi produttori... Quel piccolo segreto è segreto aziendale... Ciascuno ha i suoi. Li ho cercato con Google... e sono arrivato a concludere che il segreto meno segreto è solo quello del "perlé"... Ma da dove nasce la denominazione? Dalla forma delle bollicine? Dalla dimensione e densità? Equivale solo a "pas dosè"? Oggi è l'enologo sig. Giorgio Panciera il custode della tradizione e il ricercatore di nuove strade coadiuvato da Antonio Spinazzé. L'azienda produce e consegna circa 5 milioni di bottiglie,
di cui il 45% distribuite sul mercato estero europeo, nord e centroamericano,
asiatico. Ha in portafoglio le linee classiche del Prosecco di Conegliano
DOC , del Brut Millesimato Talento Metodo Classico, a cui si è
aggiunto raggiungendo a Vinitaly 2005 il massimo degli allori Rosé
Carpenè Long Cuvé Brut. 85% di uve Pinot nero vinificato in bianco e 15% di Raboso vinificato in rosso sono i costituenti di base. La spumantizzazione è limitata a 16.000 bottiglie: quanto spingerà in futuro il richiamo della Medaglia d'Oro attribuita alla vendemmia 2004 a Verona? i cuochi della Federazione Italiana del Veneto premiati dall'argento della Presidenza della Repubblica? la campagna che i soci di ASA promuoveranno sulle loro testate? il divertimento di giovani amanti di un vino differente? Non siamo così curiosi: il mio parere da dilettante del bere da quasi settant'anni mi lascia tranquillo che sia un vino spumante anche da tutto pasto, di nicchia. Si potrà benissimo partire da una bottiglia fredda e lasciarla riscaldare naturalmente a tavola senza ghiacci per passare dal fresco di un aperitivo e stuzzichini da cucina del freddo a calde fritture italiane o giapponesi; anche a un buon rapporto di vicinato con quei legumi forti e prepotenti come carciofi e asparagi o alle morbide cotolette o Schnitzel o bacalà o crudità di terra e di mare anche spartanamente scottate, su una piastra, in acqua di mare, o brodo, o con intingoli anche atipici. Un ottimo rapporto di comunicazione con sentori di agrumi anche nel cibo è forse uno degli aspetti del carattere più civettuolo... Stimolante. La facilità con cui sorride con quella
schiumetta di cui ci siamo interessati poco fa... ne fa anche una solletico
giovanile, promettente. Perchè no? In fondo spumanti rosa con questa
personalità possono convivere benissimo in un salotto, in uno spazio
intimo, in un tète-a-tète. Alcuni sono di casta. Auguri sinceri di successo, Enzo Lo Scalzo
Colazione di lavoro al Ristorante Castello Cena alla Trattoria Città di Venezia Colazione di saluto al ristorante Canon d'Oro Vini, distillati e grappe di Carpenè Malvolti,
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