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FATTI
E PERSONE
E’ nata la più grande cantina sociale del Piemonte
Due rilevanti cantine vinicole piemontesi, la Cantina Sociale
di Mombaruzzo (At) e la Cantina Terre di Ricaldone (Al), fondendosi tra
loro hanno dato vita alla più grande cooperativa e, in assoluto,
alla più grande cantina della regione Piemonte. La nuova società,
che si chiama Cantina Tre Secoli, consta di 1.300 ettari vitati e 450
soci conferitori risultando la maggiore realtà vinificatrice di
uve di proprietà a livello regionale. Specificatamente, è
la più rilevante produttrice di vini da uve moscato e brachetto
e tra i primi per la barbera. I due stabilimenti di Mombaruzzo e Ricaldone
rimarranno entrambi in funzione per soddisfare le esigenze di trasformazione
dei quantitativi di uva prodotta nel territorio. E’ prevista soltanto
una parziale ragionata riorganizzazione dei conferimenti e delle lavorazioni
che vedrà Mombaruzzo maggiormente specializzata nella lavorazione
dei rossi e Ricaldone dei bianchi. Entrambi gli impianti sono dotati di
attrezzature moderne ed efficienti collocate in parte all'interno di strutture
d'epoca. Superfluo sottolineare che i conferimenti delle uve sono sottoposti
severi sistemi di valutazione della qualità dei carichi e relativo
smistamento. Sotto il profilo enotecnico da ricordare che da anni opera
un servizio di consulenza viticola a favore dei soci e parecchi programmi
di ricerca sono stati attuati e sono tuttora in corso presso le singole
cantine, sia in campo viticolo che enologico, in collaborazione con varie
Università e istituzioni scientifiche tramite la Vignaioli Piemontesi
e la società partecipata Terre da Vino (valutazione vitigni bianchi
non tradizionali, appassimento uve in cella a bassa temperatura, diversi
sistemi di potatura e allevamento). “L'idea che ha sempre ispirato
noi e chi ci ha preceduto - commentano i presidenti delle Cantine di Mombaruzzo,
Francesco Bertalero, e di Ricaldone, Franco Zoccola - è sempre
stata: competitivi sul mercato, solidali all'interno. La competizione
oggi è molto dura ma in verità c'è sempre stata,
sono solo cambiati i competitori: più grandi, più organizzati
e ramificati in tutto il mondo. Il mercato è divenuto mondiale,
con nuove minacce ma anche nuove opportunità. Per coglierle bisogna
rinnovarsi profondamente. E' venuto il momento di un'innovazione più
profonda e anche più difficile, perché significa rimettere
in gioco una parte di noi stessi, alla quale siamo profondamente legati,
a favore di una nuova identità”. Risultanza di tale operatività
oltre ad assicurare un futuro ai viticoltori dell’area e a salvaguardare
il paesaggio viticolo che rende magnifiche le colline del Monferrato,
tanto da poterle candidare a patrimonio dell'umanità tutelato dall'Unesco.
(g.c.)
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