LUOGHI, FATTI E
PERSONE ASA, associazione della Stampa Agro Alimentare, sostiene l'evento con Enza Bettelli e Gianni Staccotti che rappresenta anche la Credenza di Sant'Ambrogio questa volta in trasferta gastronomica nelle tradizioni piacentine e dai bustocche Malasorte
ci ha incolto nel privarci della compagnia di Nena Aspesi, la cui amorevole
cucina dei bruscitti
ha subito una recrudescenza di
influenza,
vincente da poche ore
Stamane era in forma tra le sue linee di orditura
Segretario, presidente, membri del Magistero erano indisponibili e lei
si era sacrificata per Agorà
e per assaggiare la "picula".
Si rifarà in ottobre, perché alla Famiglia Bustocca è
stata fissata un'udienza speciale di confronto tra i piatti della cucina
di campagna, che da popolare sono diventati tesori della cucina padana
da conservare, tipicamente veri solo a casa loro
Paolo Marchi ha iniziato ieri il suo ramadan per alleggerire il peso del quintale e comunque Il Giornale lo blocca questa sera Eugenio Medagliani ha promesso la presenza in ottobre a Busto: troppo impegnato oggi in una ricca sequenza di eventi subito dopo Pasqua con le Pentole porterà il suo verbo alla riscoperta delle tecniche per eseguire queste lunghe cotture... ereditate dai focolari... Vito Soavi invece c'è, con Franca. A lui una calata nella storia della saga piacentina per ottobre, come ai tempi di Villani! Cominciamo? Gnocco fritto. Più tardi le presentazioni di cottura delle "carni rosse"... ELS Il saluto di Luca Ruffino è semplice: auguriamoci
di potere fare bene e tenere presenti e in buon conto gli apporti positivi
provenienti da chi come voi, apertamente, affronta i problemi quotidiani
e cerca di trovare delle soluzioni alla loro cura. Enza ha preso qualche immagine e ha lasciato campo a Gianni di raccontare particolari di dettaglio ai suoi vicini sulle tradizioni milanesi e del territorio, soprattutto gastronomiche che allargavano le informazioni sulla "picula" e sulle gustose specialità in menu. Io, privato della Nena, ho utilizzato parte del materiale del "trittico" dei bruscitti che mi era stato preparato dal Magistero. Il tono è rimasto di divulgazione curiosa rimandando alla serata di ottobre alla Famiglia Bustocca l'allargamento di curiosità e aspetti che per ogni piatto popolare diventano parte integrante della tradizione indipendentemente dalle severe selezioni dei Magisteri! Dopo avere accennato a "bruscitt" di Gallarate
e Varese in quanto nominati nei versi bustocchi con la ricetta originale
e le istruzioni per il volgo "ul DIAVAREN da BUSTI", a cura
di ANTEO, ecco che i Marmondi raccontano dei "bruscitt" di Magenta
e della tradizione dei territori intorno ad Abbiategrasso di carni rosse
al coltello cotte, stracotte, in simile maniera, con più vino o
altri ingredienti di dettaglio. La poesia comincia con la descrizione del Paradiso terrestre,
con la Eva, il serpente, le mele, i piaceri della carne, ragazzi ed estranei
in festa, pascoli naturali e il diavoletto di Busto alla ricerca di belle
donnine a cui offrire la mela e toccare... fino a finire al rogo mentre
le mucche tritate con gli accessori del diavolino hanno fatto tutti "bruscitti"...
Antonino della "picula" racconta come fosse la razione del carrettiere, ottenuta dalla cottura dell'animale al termine del suo ciclo di vita-lavoro. Solo quelli che morivano naturalmente: non venivano immolati allo scopo! Quindi rari e amici dell'uomo fino all'ultimo: la presenza di peperone e l'arricchimento con un cucchiaino di concentrato di pomodoro rende il gusto netto e personalmente marcato. I muscoli non provengono da selezione particolare come quella che viene richiesta per i "veri bruscitti", da manuale. La pentola - ma lo affineremo alla prossima puntata - non gioca un ruolo importante con il suo contributo di scambio con la chimica della superficie. In effetti la presenza di peperone e di estratto di pomodoro conferisce quella moderata acidità che lascia la bocca pulita. I "bruscitti" che risentono di una lunga demolizione termica moderata da brodo e da burro conferiscono un retrogusto vellutato, aristocratico: chi sia in città che negli altri territori arriva a sostituire il brodo con il vino... ottiene un risultato che ricorda i risotti piemontesi rispetto a quelli lombardi... Basta capire e gustare: il divertimento comincia da lì! Tutti approvano sorridendo. Cucina di qualità e qualità in cucina: capire la differenza e divertirsi in ciascuna delle due circostanze è altrettanto un segnale di saggezza, ma soprattutto, accontentarsi di non insistere sul primato del proprio gusto! Nena avrebbe passato una simpatica serata e avrebbe stimolato il confronto con le promesse gastronomiche del trittico del Magistero: "pulti, fasoeu e verzi", "ul vin da Busti", e "ul Diavaren...". Lo farà un'altra volta. Giovedì, in fondo, siamo stati ospiti dei piacentini Roffi che hanno sfidato il "diavaren" al rogo con "picula" e polenta abbastanza cittadina... Ma salumi, "caramelle", "pisarei e fasoeu" e i vini curati, selezionati e accostati ad ogni piatto da Antonino hanno portato al caos paradisiaco... Mancava, nello scenario bustocco, infatti solo il cavallo! Restano i complimenti da piacentini e milanesi, compreso il plauso dei Roffi e il ringraziamento di AA! Anche Pasqua intanto è passata, e l'estate si è affacciata. Auguri di fortuna e divertimento, Enzo Lo Scalzo, AA - ASA
Antica osteria piacentina Al Giardinetto Da Osteria dei sapori regionali - Dicembre 1998
800 g di carne di cavallo tritata grossolanamente Soffriggere dolcemente la cipolla tritata, aggiungere la
carne (cavallo) tagliata a punta di coltello e farla rosolare a fuoco
basso. Aggiungere il brodo (o vino bianco) e stufare per circa 1 ora.
Aggiungere i pomodori(erano diffuse varianti anche senza pomodoro) e il
peperone, cuocere ancora per 4O minuti, quindi unire un cucchiaio di erbe
aromatiche (rosmarino, salvia, prezzemolo, basilico, ecc) con uno spicchietto
d'aglio.
In
sintesi, la ricetta è: "tampetto" e "fustello"
di manzo (un cuoco mi ha detto che a Milano quel taglio si chiama "pannera"),
non macinato ma sminuzzato a coltello, aromatizzato con un cucchiaino
da tè per chilogrammo di carne di semi di finocchio (foeniculum
vulgare ) oppure di erba bona, e una punta di aglio, una spruzzatina di
vino a buona struttura, tipo Inferno (dall'antica uva piemontese-lombarda
Pignola), una lunga e delicata cottura nel suo brodo (cioè nella
sua acqua di costituzione) per alcune ore, oggi esclusivamente burro come
condimento (un tempo lardo o strutto), un po' di sale. E' una preparazione,
quando è pazientemente tagliata al coltello e non macinata, cotta
nella tradizionale marmitta pesante in terracotta o pietra ollare, di
eccezionale bontà, umida ma non sbrodolosa, accostabile con polenta
gialla.
E' il Capsicum annuum e appartiene alla stessa specie del
piccante peperoncino. Sono ortaggi originari dell'America tropicale e delle Indie occidentali... E' molto noto quello grande del Messico che accompagnava le focacce di mais, rotonde, per apportare vitamine: povero dal punto di vista nutrizionale, il peperone è ricco di vitamine PP, B1, B2, C e K. Il vegetale è tradizionalmente coltivato nelle valli piacentine. Detti popolari: "ha il naso grosso come un peperone";
"ha il naso a peperone"; e "rosso come un peperone".
I piatti più famosi della cucina italiana con carne di cavallo Sono pochi, non solo in Italia. In pochi paesi del mondo
si mangia carne di cavallo. E' uno degli animali più antichi che
troviamo di fianco all'uomo. Le ricette di Fernanda Gosetti , da "In cucina con
Fernanda Gosetti": Le ricette da "la Cucina d'oro", Mondadori, a
cura di Giovanni Nuvoletti Perdomini in collaborazione con L'Accademia
Italiana della Cucina Ricette dai Ricettari regionali della Accademia Italiana
della Cucina Una delle usanze tradizionali della caccia alla volpe
era di dare in pasto ai cani che si erano distinti nell'inseguimento le
carni dei vecchi cavalli, che dopo avere tanto partecipato alle cacce
erano ormai invecchiati. Era un modo di premiare i due principali alleati
con una fine cruenta risolta in casa, onorevolmente. - Torna all'Indice di fatti, luoghi e persone - Torna all'Indice delle Rubriche |