LUOGHI, FATTI E PERSONE

L'Ambrogino d'Oro ad Aimo e Nadia.

21 gennaio 2005. Sono particolarmente felice del riconoscimento che la città di Milano ha finalmente dedicato al più meritevole testimone della cultura e della matura capacità di protagonismo della ristorazione italiana del dopoguerra. Aimo Moroni, sensibile poeta della genuinità gastronomica e sua moglie Nadia, silenziosa custode della sapienza e intuito femminile per l'arte del gusto.


Nadia Moroni, l'assessore Giovanni Bozzetti, Aimo Moroni, Paolo Marchi

Per decenni non solo hanno portato alla ribalta sapori e profumi dalle più lontane nicchie di territorio della penisola ai più esigenti palati del mondo che li abbia visitati a Milano, ma nell'ultimo Aimo ha svolto spontaneamente anche il compito di ricordare a tutti gli operatori del territorio ambrosiano quanto la tradizione meneghina e ambrosiana abbia contribuito a rendere eccellente l'atmosfera accogliente della città infinita.

Aimo, riporta la cronaca cittadina, ha promesso di dedicare l'intera prossima settimana alla presentazione nelle sue interpretazioni di pilastri della cucina lombarda, con la ricerca e il ricupero delle radici di materie prime per risotti, costoletta, rustin negà e quanto altro potrà rientrare nelle sue scelte. Magari anche i bruscitt, o un risotto di tradizione ambrosiana, come quello della Giubia… il cui incendio sacrificale ricorre il prossimo 5 febbraio…

Agorà condivide la sensibilità di Aimo, apprezza la sua passione e la sua missione e ne desidera divulgare l'esempio. Partecipano alla gioia per l'Ambrogino gli amici di AA, A.S.A., le associazioni, le scuole, i mercati, i colleghi della ristorazione e della stampa e quant'altri lo abbiano incontrato nel lungo e faticoso percorso della carriera che amino il piacere, l'amicizia e la passione della cucina e della tavola.

Ci piacerebbe avere i Moroni a San Galdino, fra otto giorni o alla Famiglia Bustocca al rogo della Giubia: sarebbe un sogno, ma, onestamente, non me lo merito in quanto Gli sono debitore di "mancata compagnia" da lungo tempo…, di cui mi sento colpevole anche in momenti che hanno lasciato tracce di sensazioni di solitudine.

Oggi ad Aimo e Nadia auguriamo un futuro serenamente riconoscente… per il protagonismo di Milano di cui non si deve avere timore e per quello di tutta la ristorazione italiana di qualità, orgogliosa della fedeltà a tanti suoi meravigliosi maestri.

Grazie per quello che avete fatto e ancor più per quello che insieme continuerete a fare.

Con affetto,
Enzo Lo Scalzo

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