|
FATTI E
PERSONE
Giovani & Agricoltura: a EIMA i numeri di un rapporto
ancora difficile
Tra “ritorno alla terra” e
“fuga dalle campagne” la presentazione della ricerca Nomisma
e le prospettive per gli under 40 che si affacciano all'agricoltura: dichiarazioni
e progetti.
Giovani e agricoltura, un rapporto da consolidare e su cui si basare il
futuro successo dell'agricoltura italiana nel mondo. E' emerso oggi a
Eima, a BolognaFiere, nel convegno “ GIOVANI IN AGRICOLTURA, RISORSE
PER IL PAESE. PROSPETTIVE, POLITICHE E OPPORTUNITÀ” organizzato
da L’Informatore Agrario e FederUnacoma con la sponsorship di Cattolica
Assicurazioni alle 15 (Sala Quadriportico) dove sono stati presentati
i risultati di una ricerca effettuata quest’anno da Nomisma su un
campione di 1.125 giovani di età inferiore ai 40 anni, di cui 607
agricoltori. Introdotto da Antonio Boschetti, direttore de L'Informatore
Agrario, e da Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma, l'iniziativa
ha visto un'ampia partecipazione di pubblico, in massima parte studenti
e giovani agricoltori, nel contesto di un'edizione di Eima International
che quest'anno si preannuncia da record.
Buone nuove sono giunte in apertura da Bruxelles. “In Parlamento
europeo abbiamo ottenuto nella PAC 2014-2020 un aiuto obbligatorio per
gli agricoltori under 40, con un incremento del 25% di risorse a loro
destinate” ha dichiarato l'europarlamentare Paolo De Castro. Per
affermarci dobbiamo però rendere più attrattiva l'impresa
agricola e più competitiva la nostra agricoltura, in un contesto
di aumentata domanda di cibo a livello mondiale e di boom del made in
Italy”.
“I giovani, con il loro orientamento all'innovazione e la capacità
di aggregazione, rappresentano la chiave per costruire l'agricoltura italiana
di domani - ha detto il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina.
Dobbiamo uscire da un gap che relega l'agricoltura a “bene di rifugio”
per raccontare i casi di eccellenza, agevolare l'accesso al credito e
testimoniare le opportunità di redddito. In questo senso, a completamento
delle iniziative ministeriali approntate, porteremo in Consiglio a dicembre
come strumenti ordinari di formazione e interscambio progetti che favoriscano
esperienze oltreconfine. Abbiamo significative chances per fare un importante
passo in avanti”.
I 161.716 giovani agricoltori italiani rappresentano a oggi solo il 10%
del tessuto agricolo nazionale. “L'agricoltura under 40 è
frenata in Italia da un basso ricambio generazionale ma anche da una visione
limitante sulle possibilità di sviluppo del settore - hanno spiegato
Massimo Spigola di Nomisma. Per il campione di 607 agricoltori al centro
della ricerca Nomisma 2014 solo l'8,4% pensa che i prossimi anni saranno
migliori del passato, influisce negativamente il fatto che il 67,3% dei
giovani agricoltori pensa che la società percepisca la professione
di agricoltore di status inferiore rispetto ad altri lavori”. Dà
da pensare, in base alle interviste su 518 giovani non agricoltori in
cerca di prima occupazione, che a possibili occupazioni nel comparto agroalimentare
vengano preferite le libere professioni e il settore pubblico. In tempi
di incertezza economica il 40,7% punta a ottenere stabilità occupazionale,
mentre pochi danno priorità a un lavoro non routinario (20,1%)
o, tanto meno, a lavorare all'aria aperta (1,7%). “Occorrerebbe
restituire dignitià all' attività agricola e consolidare
gli strumenti per rendere più competitiva e innovativa l'impresa
agricola italiana” ha detto Denis Pantini di Nomisma.
Eppure la formazione “green” tira, a giudicare dai dati forniti
dal Consorzio interuniversitario Alma Laurea, diretto da Andrea Cammelli,
che monitora 65 università con oltre l'80% di laureati italiani.
Dei 132.338 laureati nel 2013 solo 2.719 hanno scelto la facoltà
di agraria, che si colloca al 13° posto rispetto a quelle in materie
economico-statistiche (20.368) e medico-sanitarie (18.700). “Tuttavia
va segnalato che negli ultimi 8 anni i laureati in agraria sono esplosi,
con incremento del 35%, pari a “sole” 600 persone in più”
ha detto Angelo Guerriero, del Consorzio interuniversitario Alma Laurea.
Le prospettive di guadagno, oltretutto, non sono rosee: i laureati in
agraria del 2008 ricevono in media 1.275 Euro netti al mese, contro i
1.708 Euro di chi svolge professioni in campo ingegneristico o medico
(1.646 Euro). Spiccata la loro propensione a dedicarsi all'agricoltura
(36%), mentre il 15% ha optato per il settore manufatturiero e l'8% esercita
attività commerciali o negli ambiti dell'istruzione e della ricerca.
A parità di formazione le donne trovano minori opportunità
di impiego.
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda a cui hanno offerto
inoltre contributi Matteo Bartolini, Presidente del Consiglio europeo
dei giovani agricoltori (Ceja), Raffaele Maiorano, Presidente dei Giovani
di Confagricoltura (Anga), Maria Letizia Gardoni, Presidente Coldiretti
Giovani Impresa e Maria Pirrone, Presidente Agia, Associazione giovani
imprenditori agricoli (Cia).
Per informazioni:
Ufficio Stampa Nomisma
Edoardo Caprino
349 8018339 – caprino@dellasilva.com
Ufficio Stampa L’Informatore Agrario
335 6244116 –monica@sommacampagna.com
Per informazioni e documentazione su Almalaurea:
www.almalaurea.it
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|