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FATTI E
PERSONE
Uno studio quantifica i benefici ambientali del cotone bio
All’analisi, commissionata da Textile
Exchange, ha contribuito anche ICEAArriva il primo studio internazionale
sulla valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) del cotone
biologico: e dimostra che la coltivazione del cotone bio è responsabile
di minori impatti ambientali rispetto al cotone convenzionale. Allo studio,
commissionato da TE - Textile Exchange, organizzazione internazionale
no-profit che promuove un'industria tessile più sostenibile, ha
contribuito direttamente anche ICEA: sia facendo parte dello specifico
gruppo di progetto di Textile Exchange, sia finanziando lo studio insieme
ad altre importanti organizzazioni (C&A Foundation, Eileen Fisher,
Esquel, GOTS, H&M, Inditex, Kering, MEC, Nike Inc., Otto Group, Prana,
Pratibha Syntex e Tchibo).
Ma vediamo cosa emerge dall’analisi - materialmente realizzata da
PE International, leader mondiale nella consulenza strategica nei temi
della sostenibilità - basata su dati provenienti da produttori
in India, Cina, Turchia, Tanzania e Stati Uniti, che da soli rappresentano
il 97% della produzione mondiale di cotone biologico. Lo studio LCA ha
valutato l'impatto della coltivazione del cotone biologico nelle categorie
effetto serra, erosione del suolo, potenziale di acidificazione, consumi
di acqua e di energia. I risultati dello studio sono stati sottoposti
alla revisione da parte di un gruppo di esperti esterni e indipendenti
(peer-review) e successivamente confrontati con quelli di un altro studio
relativo al cotone convenzionale (condotto da Cotton Inc. nel 2012).
Dal confronto dei due studi, che ha un
valore puramente indicativo, si evince che nel caso del cotone biologico
si hanno questi risultati:
• 46% riduzione delle emissioni di gas climalteranti
• 70% riduzione delle emissioni responsabili dell’acidificazione
• 26% riduzione dell’eutrofizzazione, ovvero dell’eccessivo
arricchimento di sostanze nutritive dell’ecosistema
• 91% riduzione consumi di acqua destinata principalmente all’irrigazione
(esclusa l’acqua piovana)
• 62% riduzione consumi di energia primaria.
TE ha voluto questo studio per soddisfare
la crescente richiesta di dati per verificare i benefici ambientali derivanti
dalla produzione del cotone biologico. TE è un'associazione con
più di 200 organizzazioni membri tra cui grandi marchi e rivenditori,
produttori, agricoltori e piccole start-up. I membri di TE condividono
l’obiettivo comune di ridurre gli impatti ambientali dell’industria
tessile. Essendo già disponibili dati relativi al cotone convenzionale,
TE ha ricevuto dai propri membri e dall’intero settore tessile una
crescente richiesta di dati per potere effettuare una comparazione con
il cotone organico.
“La pubblicazione dello studio LCA di Organic Cotton segna un punto
di svolta per l'industria del cotone biologico nel suo complesso",
fa notare Rhea Pepper, amministratore delegato di Textile Exchange: “per
12 anni abbiamo promosso i benefici ambientali del cotone biologico, questo
studio ci permette di mostrare i dati a supporto di quanto già
sappiamo - che cioè il cotone biologico è più sostenibile
per l’ambiente rispetto al cotone convenzionale. Questi risultati
rendono giustizia alle persone e alle organizzazioni lungo tutta la catena
di approvvigionamento del cotone organico, compresi gli agricoltori, le
imprese di ginnatura, filatori, i marchi e i rivenditori fino al consumatore
finale. Impegnarsi nel piantare, crescere, coltivare e utilizzare tessuti
in cotone biologico è anche un impegno per migliorare la nostra
acqua, il nostro suolo, la nostra aria".
LCA Review Panel
Lo studio LCA è stato soggetto a peer-review da tre esperti del
settore: il presidente della Commissione di valutazione Paolo Masoni (direttore
di ricerca ENEA e presidente della Rete Italiana LCA), Niels Jungbluth
(redattore del "Journal of LCA") e Christian Schader (co-autore
delle Linee Guida SAFA della FAO delle Nazioni Unite sulla valutazione
di sostenibilità del cibo e dei sistemi agricoli).
Ufficio Stampa Icea:
Fabio Nardulli – 339 1307311 – ufficio.stampa@icea.info
www.icea.info
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