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FATTI E
PERSONE
Spreco di cibo, ecco tre siti per combatterlo
Foodsharing, AmpleHarvest, Casserole: un nuovo modo di fare
alimentazione
1,3 tonnellate: questo il cibo prodotto
e perso annualmente. 95-115 kg annui: questo lo spreco pro-capite di alimenti
nel Primo Mondo industrializzato. 870 milioni: le persone che soffrono
la fame o che non ricevono abbastanza cibo. 30%: la percentuale di cibo
che gli esperti FAO considerano mal utilizzato o gettato del tutto.
Spinti da questi numeri impressionanti, un gruppo di esperti ed addetti
ai lavori ha cercato una soluzione. La loro risposta al doppio problema
sprechi alimentari-fame è il recupero da attuarsi tramite i mezzi
della Rete e della condivisione sociale. A proposti, ecco tre siti che
cercano, ognuno a modo loro, di proporre una soluzione.
Il primo è Foodsharing: nonostante la giovane età (qualche
mese di vita), già capace di attirare centinaia di volontari. Creato
da Stefan Kreutzberger e Valentin Thurn, il portale è conosciuto
ma efficace. Idea di base, unire il vecchio recupero degli avanzi con
le potenzialità del WEB. Ecco allora una serie di regole precise:
luogo dell'offerente, quantità di cibo, data di scadenza e norme
igenico sanitarie di conservazione.
AmpleHarvest unisce i coltivatori di orti con i banchi alimentari dei
vari paesi. Tutto inizia quando Gary Oppenheimer, imprenditore ed amante
del verde, si rende conto come gli USA abbiano contemporaneamente un gran
numero di fedeli del giardinaggio (40 milioni) e di poveri bisognosi di
cibo (50 milioni). Volendo usare i primi in aiuto del secondi, Oppenheimer
ha dato vita al portale: lì, le organizzazioni segnalano ciò
di cui hanno bisogno, i coltivatori portano il prodotto in eccesso ai
punti di raccolta. In due anni, sono stati ben allocate 20 milioni di
tonnellate di cibo.
Per chiudere, Casserole, pensato dall'agenzia britannica Future Gov, con
due grandi obiettivi: far utilizzare meglio il cibo, combattere l'esclusione
sociale. E' un processo a due: prima, il cuoco segnala la propria disponibilità
ad agire, indicando posizione e piatti in programma. Gli interessati possono
così richiedere un pasto online, anche tramite telefono.
(Matteo Clerici - www.newsfood.com)
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