|
FATTI E
PERSONE
Mercato del vino: anche la GDO guarda all’estero
Dialogo tra cantine e supermercati a Vinitaly – Le strategie
per il 2013: la parola ai buyer vino – Una prima mappa della marca
commerciale
Anche la Grande Distribuzione guarda ai mercati esteri per le vendite
di vino italiano. Con le cantine che puntano sempre più all’estero
per compensare il calo dei consumi interni di vino, produttori e distributori
si interrogano a Vinitaly su una possibile collaborazione per aumentare
la presenza delle bottiglie italiane sugli scaffali dei supermercati esteri.
Anche se l’Italia non dispone di una catena distributiva nazionale
che abbia propri punti di vendita nel mondo, sono diverse le insegne della
grande distribuzione operanti in Italia che già da anni vendono
e promuovono il vino italiano all’estero. E le catene della Grande
Distribuzione (Gdo) straniera cercano rapporti diretti con le cantine
italiane anche per le proprie etichette a marca commerciale.
“Il vino italiano può circolare negli scaffali della Gdo
estera in due modi – dichiara Luigi Rubinelli, direttore di RetailWatch.it
- attraverso le catene della Gdo operante in Italia, con diverse insegne
come Conad, Iper, Despar, Auchan, Carrefour, il Gigante, che sono delle
vere e proprie piattaforme per contattare le catene europee ad esse collegate.
Oppure grazie a rapporti diretti tra Gdo straniera e cantine italiane
favoriti dalle insegne italiane cui spesso le consorelle estere si rivolgono
per indicare cantine e prodotti interessanti da inserire nelle proprie
linee di vino a marca commerciale”.
Queste ultime sono assai sviluppate in Europa con catene distributive
che lavorano su più livelli nella scala prezzi, quindi ampliando
la gamma delle diverse fasce di prezzo, oppure utilizzando anche più
produttori per le linee Paese della propria etichetta commerciale.
“Il problema è che i produttori non possono più confrontarsi
con la Gdo estera in modo individualista ed anarchico – spiega ancora
Rubinelli che presenterà in dettaglio il quadro della Gdo europea
al convegno su vino e Gdo a Vinitaly – Serve un coordinamento degli
Istituti preposti alla promozione all’estero su come garantire un’attività
di comunicazione che duri tutto l’anno e che evidenzi la provenienza
italiana del prodotto”.
L’accresciuta importanza della collaborazione tra produttori e distributori
in un contesto nazionale ed estero segnato dalla crisi economica ha portato
ad una significativa presenza della Gdo a Vinitaly 2013. Federdistribuzione,
Auchan, Coop e Conad ne parleranno, assieme ai presidenti di Federvini
e di Unione Italiana Vini, al tradizionale convegno organizzato da Veronafiere,
in collaborazione con SymphonyIri, lunedì 8 aprile. E diverse catene
distributive parteciperanno agli incontri B2B del Gdo Buyers’ Club
che si terranno l’8 e il 9 aprile: Coop, Carrefour, Conad, Sigma,
Despar, Billa, Unes (Gruppo Finiper), Interdis, Agorà.
Oltre all’esportazione di vino italiano tramite la Gdo, gli altri
temi all’ordine del giorno nel dialogo tra cantine e insegne distributrici
che si svilupperà a Vinitaly sono le strategie per rilanciare le
vendite in Italia nel 2013 e la crescita dei vini a marca commerciale
(+1,9% a volume nel 2012, dati SymphonyIri). In Italia il panorama dei
vini a marca commerciale (PL) è complesso: a parte i vini in brik
che quasi sempre riprendono semplicemente il nome della catena distributiva,
le bottiglie PL a volte si presentano con nomi di fantasia, ma con il
marchio della catena riportato in piccolo nell’etichetta, a volte
con etichette che non riportano il marchio della catena, pur essendo prodotte
in esclusiva per la catena in questione (per un uso esclusivo che può
limitarsi alla sola distribuzione o estendersi anche alla proprietà).
In allegato proponiamo una prima mappa dei vini a marca commerciale, che
verrà presentata informa più completa nel corso del convegno
su vino e Gdo a Vinitaly.
ANALISI E PROGRAMMI: LA PAROLA AI BUYER VINO DELLA GDO *
Come valutare la flessione delle vendite di vino nella Gdo nel 2012 (-
3,6% a volume per il totale del vino confezionato, dati SymphonyIri)?
Quali le strategie per il 2013 e i programmi per la marca commerciale?
Lo abbiamo chiesto ai buyer vino delle catene distributive che partecipano
al Gdo Buyers’ Club di Vinitaly 2013.
“La contrazione delle vendite nel 2012 è causata anche dalla
forte inflazione rilevata sulle materie prime, che per il secondo anno
di fila ha alterato le vendite dei prodotti a denominazione di fascia
più bassa – dichiara Paolo Colombo di Carrefour – Le
vendite delle bottiglie a marca commerciale sono in aumento sia
a volume che a valore e nel 2013 verranno supportate con azioni mirate
ad espandere la loro quota”.
La valutazione della flessione delle vendite è condivisa da Alessandro
Masetti di Coop Italia: “Non si tratta di contrastare solo la crisi
dei consumi, ma anche la crisi economica. Per contrastare il generalizzato
decremento delle vendite sul mercato e i forti incrementi di listino richiesti
dai produttori a seguito delle ultime due critiche campagne vendemmiali,
andrà trovato un giusto mix tra un’offerta conveniente e
l’offerta di alta qualità proposta con una adeguata proposta
promozionale. In Coop registriamo nel 2012 risultati positivi per le vendite
dei vini a denominazione e per la marca commerciale “Assieme”,
che si colloca in una fascia di prezzo sotto i 4 euro, mentre stiamo pensando
nel prossimo futuro ad una linea commerciale con posizionamenti alla vendita
più ambiziosi”.
Ed è proprio l’analisi dell’andamento del mercato nel
2012 a fornire indicazioni per le strategie del 2013, come sostiene Alessandro
Pritoni di Sigma: “Il forte aumento della materia prima che si è
verificata nella vendemmia 2012 determinerà nuovi posizionamenti
a scaffale e una contrazione del divario fra vini da tavola e vini a denominazione,
rendendo la leva prezzo meno significativa rispetto ad altre leve di comunicazione
e di gestione dell’assortimento. La razionalizzazione dello scaffale
rappresenterà quindi la strategia del 2013, in cui prevediamo anche
un nostro ingresso nel comparto vetro della marca commerciale”.
Nei programmi per il 2013 non manca il ricorso, per quanto possibile,
alla leva delle promozioni, come riferisce Antonio Cordella di Conad:
“La promozionalità rappresenta comunque una leva importante
che Conad si impegna a coniugare con una profondità assortimentale
in grado di valorizzare le territorialità nazionali. Nel 2013 l’azienda
continuerà, unitamente alla razionalizzazione dell’assortimento,
nella selezione di aziende con cui instaurare rapporti di partnership
per sviluppare opportunità di business sia con brand di Marchio
Proprio che di marca del produttore”.
Qualsiasi strategia non può prescindere da una sempre maggiore
collaborazione tra produttori e distributori, come sottolinea Simone Pambianco
di Despar: “Per la linea di Filiera Despar, ogni etichetta rappresenta
un territorio di origine diverso ed il produttore di riferimento quindi
cambia volta per volta. Poniamo particolare attenzione alle caratteristiche
organolettiche ed alla filiera garantita del produttore. Vinitaly è
un’ottima occasione d’incontro e di relazione coi fornitori
partner per condividere con loro l’andamento ed avanzamento dei
progetti comuni e per lo sviluppo di nuovi progetti”.
Ed anche lo sviluppo della marca commerciale va inserito nel quadro della
collaborazione tra cantine e Gdo, come spiega Alfonso Ruffo di Billa:
“Nel 2012 abbiamo iniziato un progetto di vini in esclusiva con
etichetta dedicata. Con questo progetto siamo in grado di mappare l’intera
filiera produttiva, dal vigneto fino al prodotto imbottigliato e etichettato.
A Vinitaly noi distributori ricerchiamo cantine che abbiano voglia di
crescere, di investire e al tempo stesso siano in grado di offrire prodotti
con buon rapporto qualità/prezzo”.
Una marca commerciale che può avvalersi sia di un marchio di fantasia
comune sia di etichette dedicate, come nel caso di Agorà Network:
“Abbiamo sviluppato una serie di etichette esclusive – dichiara
Massimo Cavaleri - differenziandole per regione, per esempio “Vie
del canto” per l'Oltrepò Pavese, “Versi Divini”
per il Piemonte, “Giglio del Duca” per la Toscana ed altri.
Attualmente abbiamo 37 referenze in assortimento e continueremo a svilupparne
delle altre, in modo da coprire il più possibile le regioni vitivinicole
italiane”.
Considerando l’aumento delle vendite dei vini sopra i 6 euro, diverse
catene punteranno sempre più sui vini di fascia alta, come riferisce
Massimo Perini di Unes: “Per quanto concerne i vini di fascia alta,
la nostra performance nel 2012 è stata soddisfacente, crescendo
di oltre il 4%. La nostra strategia è quella di migliorare sempre
quanto già fatto negli anni passati: perfezionare l’assortimento,
ampliare l’offerta, essere sempre più chiari nell’esposizione
a scaffale e continuare ad essere competitivi sul fronte dei prezzi”.
Un parere condiviso da Fabrizio Onnis di ISA Spa (Gruppo Interdis): “La
flessione nel 2012 per noi è stata del 4% a volume con le sole
fasce alte e medio-alte in crescita, sia come numeriche di referenze sia
come valore comparto. Per cercare di contrastare la crisi dei consumi
andremo a valutare se aumentando la numerica e intensificando la pressione
promozionale potremmo raggiungere risultati apprezzabili”.
* I testi completi delle dichiarazioni dei vari buyer vino saranno incluso
nella cartella stampa del convegno su vino e Gdo, e sono comunque disponibili
a richiesta.
PER INFORMAZIONI ALLA STAMPA:
Marco Fanini
Consulente Ufficio Stampa Veronafiere per Vino e Gdo
Tel: 339 6668750 – 333 2135978
e-mail: ma.fanini@libero.it
Servizio Stampa Veronafiere
Tel.: + 39.045.829.82.42 – 82.85 – 82.10
E-mail: pressoffice@veronafiere.it - www.vinitaly.com
Torna all'indice di ASA-Press.com
|
|
|